Capitolo Extra - Un animo gentile

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Kraz, Giovedì 2 gennaio 2121

E va bene. Tutto questo è molto strano, ma... cominciamo.

Il mio nome è Vincent Walsh, ho ventisei anni e sono un soldato. Mi è stato consigliato di tenere un diario per raccogliere pensieri ed emozioni, e da amante della scrittura ho pensato fosse un'ottima idea. Alle sedute con la terapista faccio ancora molta fatica ad aprirmi, così è uscita fuori la questione del diario. Non devo farlo leggere a nessuno, ma mi aiuta a mettere in ordine le idee.

Il Sistema mi obbliga, per il mio bene ovviamente, a sottopormi a sedute di fluttuazione due volte a settimana. È la prassi quando qualcuno subisce un lutto, perché vogliono essere sicuri che il trauma non causi un'alterazione del fulcrum. Perciò controllano le fluttuazioni del fulcrum e lo stato emotivo con più frequenza e attenzione.

Io ho... perso mia sorella da poco. Era stata mandata via dalla città perché era diventata una chanjer di Livello Uno ed è entrata a far parte del Clan delle Volpi Nere. A quanto mi raccontava nelle sue lettere, si tratta del Clan più grande oltre il Confine e il suo Capo ha il compito di aiutare i chanjer espulsi da Kraz a trovare una nuova casa. È stata Brianna a scegliere di rimanere lì, in quel Clan, perché si è sentita subito accolta e protetta. Mi raccontava spesso della sua vita, dei suoi nuovi amici, e cercava sempre di non farmi preoccupare. Mi diceva che il suo Capoclan era un uomo forte e bellissimo, e che era sicura al cento per cento che se l'avessi visto mi sarei innamorato di lui in un secondo.

Io e Brianna abbiamo continuato a mandarci lettere, finché un giorno, un paio di settimane fa, quando sono arrivato dalle guardie al Confine che si occupavano della nostra corrispondenza, ho trovato una lettera diversa. Era da parte di Asher, il suo Capoclan. Brianna doveva averlo avvisato delle nostre missive, perché si era premurato di scrivermi una lettera. Lì mi informava che mia sorella aveva perso la vita per colpa del terremoto. Diversi edifici erano crollati mentre lei e altri erano a caccia ed erano rimasti schiacciati sotto i detriti. Era stato molto gentile da parte sua farmi le condoglianze e rivolgermi parole d'affetto e di comprensione. Ma niente poteva cambiare quella triste verità: la mia amata sorella non c'era più.


Kraz, Mercoledì 23 settembre 2122

È ormai passato più di un anno e mezzo da quando ho iniziato a tenere questo diario. L'ho aggiornato quotidianamente, inserendo emozioni, paure e desideri, sfogando sulla carta ogni perplessità o angoscia. So che non dovrei scriverlo qui, che se qualcuno dovesse leggere queste pagine rischierei la pena di morte, ma non ho nessuno con cui parlarne, perciò... ecco la verità.

Ieri ho accompagnato alcuni ufficiali all'Unità di Sterminio per un'ispezione di routine.

E ho rivisto Arthur.

Ci eravamo conosciuti durante il corso per diventare soldati, anche se lui è più grande di qualche anno. Ho scoperto che ha già ottenuto il grado di Sergente ed è affascinante come lo ricordavo. Ha i capelli folti e scuri e la mascella squadrata. È poco più alto di me, ma molto più massiccio e bé... ci siamo baciati. Quando ci siamo rivisti ho sentito scattare qualcosa tra di noi, ma ne ho avuto la conferma nell'istante in cui siamo andati nella sua stanza con una scusa. Lì mi ha schiacciato contro il muro e mi ha baciato, in un modo così audace ed eccitante che mi ha lasciato senza fiato. Non avevamo molto tempo e dovevamo fare in fretta prima che gli altri si accorgessero della nostra assenza prolungata. Eravamo attratti l'uno dall'altro, non volevamo amore in quel momento, solo libertà. Libertà di essere noi stessi. Libertà di perderci l'uno nell'altro senza che qualcuno ci dicesse se era giusto o sbagliato.

È stata la mia prima volta con un uomo. Ed è stato bellissimo. Ho sentito Arthur dentro di me, i nostri corpi uniti e perfetti insieme, le sue mani che mi accarezzavano con la stessa cura e devozione che avevo io per lui. In quell'istante ho capito quanto fossi solo, quanto avessi sempre menomato una parte di me, schiacciandola e annientandola perché non emergesse.

ChanjerWhere stories live. Discover now