Capitolo 20 - L'anniversario

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Le lezioni teoriche durarono solo tre giorni. Una volta raggiunte otto ore di corso, il tempo minimo perché fosse approvato, Satria obbligò Clay e Shin a sostenere un breve esame per verificare le loro conoscenze. Entrambi passarono la prova con ottimi risultati, lasciando la loro insegnante piacevolmente soddisfatta. Per quanto riguardava l'addestramento pratico, invece, continuarono ad allenarsi per altri due giorni, raggiungendo così le quaranta ore previste dal modulo di formazione della caserma. Anche per quello era prevista una prova finale, ma Satria li aveva informati che era necessaria la presenza del Capitano Vargas e che avrebbero dovuto attendere il suo ritorno. L'ufficiale era partito proprio quel sabato mattina per il centro di Kraz, dove l'indomani si sarebbero tenuti i festeggiamenti per l'Anniversario della creazione del Sistema Nova Corvus. Così, non potendo ancora prendere parte alle missioni e non avendo altro da fare, Shin e Clay passarono la giornata ad allenarsi nella sala di simulazione.

La mattina seguente, dopo la colazione, i due ragazzi si ritrovarono nella loro stanza a gironzolare come animali in gabbia.

«Cosa facciamo oggi?» domandò Clay, sbuffando per la centesima volta.

«Non lo so» sospirò Shin, frustrato tanto quanto lui. «È l'Anniversario della nascita del Sistema, ma alla fine si tratta di una festa solo per i soldati immuni. I chanjer devono starsene rintanati qui.»

«Qualche vantaggio lo abbiamo anche noi» gli ricordò.

«E quale? Ah, sì. Il coprifuoco alle 22:00, niente missioni e addestramenti, e la possibilità di vedere alla televisione il discorso del Governatore. Che giornata entusiasmante!» concluse sarcastico.

Clay fece spallucce. «Possiamo approfittarne per riposarci un po' oppure possiamo allenarci.»

«Qui?»

«Per esempio, potresti farmi vedere qualche mossa, tipo quella che hai usato per bloccarmi quando ci siamo scontrati alla Discarica. Sei stato velocissimo.»

«Sicuro?»

«Sembra più divertente che consumare il pavimento della camera facendo avanti e indietro» gli fece notare.

Shin ci pensò su alcuni secondi, poi annuì. «Va bene.» Si tolse la giacca della divisa e Clay lo imitò. Si posizionarono uno di fronte all'altro, nello spazio tra i letti e il muro.

«Attaccami» ordinò il giovane, senza assumere alcuna posa particolare.

Il biondo non se lo fece ripetere e scattò in avanti, provando a colpirlo con un pugno. Shin intercettò il suo braccio e glielo bloccò dietro la schiena con un solo gesto fluido.

Clay avvertì le dita del giovane stringergli il polso, mentre il mento gli sfiorava la spalla. «Allora?» chiese Shin, raggiungendo il suo orecchio con un bisbiglio, «ti stai divertendo?»

Il biondo dovette nascondere l'ondata di brividi che lo scossero sentendo il suo respiro sul collo. «Abbastanza.» Liberò il braccio e riprovò, questa volta analizzando attentamente le mosse dell'avversario, ma Shin lo fermò di nuovo.

«Va bene. Sei spietato, lo sai? Magari rallenta e fammi vedere come fare.»

Shin lo accontentò. «Innanzitutto, devi sempre restare concentrato» lo avvertì, avvicinandosi, «devi prevedere la direzione del pugno ed essere pronto a intercettarlo, così.» Simulò l'attacco, poi permise a Clay di prendergli il polso e il biondo replicò la mossa, imparando subito la giusta sequenza di movimenti.

Il giovane provò a divincolarsi, ma Clay lo trattenne, passandogli l'altro braccio sotto il collo. «Vediamo se ora riesci a liberarti» lo sfidò il biondo con un sogghigno, stringendolo a sé.

ChanjerWhere stories live. Discover now