Capitolo 36 - Rottura

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Clay poté percepire l'esatto momento in cui il cuore di Shin si era frantumato. Alzò lo sguardo per vederlo, perché nonostante il senso di colpa e l'angoscia gli schiacciassero il petto come un macigno, doveva essere sicuro che l'altro aspettasse la sua verità. Ma Shin fissava un punto davanti a sé, perso nel vuoto.

«Shin, ascoltami, io...» Un soldato gli colpì lo stomaco con il fucile, facendolo piegare in avanti e togliendogli il respiro.

«Ehi, tu!» ringhiò il Governatore al militare, «fallo un'altra volta e ti faccio fucilare.»

«Ma, signor Klein...»

«Mio figlio non si tocca. Mi sono spiegato?»

L'uomo abbozzò un inchino, pur rimanendo accanto a Clay. «Sì, Signore. Mi perdoni.»

«Ottimo. E visto che il giovane Capoclan è nelle mie mani, sono sicuro che Nicholas non farà nulla di stupido. Dico bene, figliolo?»

Clay digrignò i denti, ma non rispose.

«Ora hai perso la voce? E, dimmi, che fine ha fatto tua madre?»

Il biondo tacque ancora, fissando il Governatore come se potesse dargli fuoco solo con uno sguardo.

Ewald Klein sospirò, sfregandosi la fronte con le dita. «E va bene. Ho capito. Louis!» chiamò, rivolgendosi al giovane soldato, «rompigli una gamba.»

Clay capì a chi si riferisse solo quando vide Louis afferrare l'arma, una lancia appuntita lunga poco più di un metro e mezzo, e piantarla nella gamba di Shin, spezzandola in due. Le sue urla rimbombarono nella sala e Faraji e Asher cercarono di raggiungerlo, guadagnandosi una serie di percosse con armi in kadmios elettrificato che li costrinse entrambi in ginocchio.

«Smettila! Lascialo stare!» ordinò Clay, furioso.

«Allora tu devi rispondermi. Altrimenti gli romperò le ossa una per una. E poi ucciderò i tre ragazzi lì dietro» propose, indicando Faraji, Asher e Marie. «Immagino che siano importanti per lui. Così si trasformerà in un mostro davanti ai tuoi occhi, che cosa ne dici? Quale opzione preferisci?»

«Lascialo stare. Ti prego. Ti dirò tutto quello che vuoi sapere» lo supplicò.

«Ottimo. Dov'è tua madre?»

«È morta cinque anni fa.»

«Peccato, avrei voluto avere io l'onore» sospirò, «E tu? Ricordo di averti visto morto sul tavolo dell'obitorio, cos'è accaduto?»

Clay deglutì. «Mia madre... quando ha scoperto che sarebbe stata espulsa da Kraz per la mutazione nel suo corpo, ha deciso di portarmi con sé. Tu non l'avresti mai permesso, così mi ha fatto bere un veleno in grado di rallentare le mie funzioni vitali, in modo che entrassi in uno stato di morte apparente, e pagò il medico incaricato dell'autopsia per falsificare il referto.»

«Tutto per non lasciarti a me...» commentò, il viso tirato.

«Aveva scoperto quali erano le tue reali intenzioni, le tue manie di dominio. Per questo non ti avrebbe mai permesso di usarmi per ottenerle.»

«Quella puttana!» esclamò, ridendo divertito, «come se le sue intenzioni fossero più nobili! E perché sei entrato dentro Kraz? Qual era il tuo scopo?»

Clay osò lanciare un'occhiata a Shin, ma se ne pentì subito. La delusione e l'odio che trovò riflessi nel suo sguardo lo lasciarono senza fiato. «Io... dovevo incontrare una persona, alla Prigione Centrale.»

«Il dottor Orlov!» realizzò, «perché? Hai continuato le ricerche di tua madre?» volle sapere il Governatore, facendo un paio di passi in avanti, «hai scoperto un modo per controllare l'energia all'interno del fulcrum? I segreti della sua composizione?»

ChanjerWhere stories live. Discover now