Capitolo 24 - Il Governatore

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L'ufficio del Governatore Ewald Klein era all'ultimo piano della Sede del Governo, un grattacielo di vetro e acciaio in stile moderno, alto un centinaio di metri e che contava ben ventisei piani. Era una struttura che risaliva ai tempi antecedenti la Grande Mutazione, ma che era stata ristrutturata e riportata al suo antico splendore solo recentemente. Non era l'edificio più alto della città, ma l'immenso corvo ad ali spiegate che era stato ricreato con centinaia di vetri neri donava alla facciata un aspetto maestoso e unico.

Quello era il centro, la fonte del potere. Era il Fulcrum di Kraz.

Ewald Klein si spostò dalla finestra, da cui poteva ammirare un grande parco lussureggiante, e si voltò per tornare alla scrivania. L'ufficio era arredato in modo semplice, con il mobilio dalle tinte scure e dalle strutture in acciaio e vetro, nello stile dell'edificio. La scrivania alla quale sedette era ampia, ordinata, con alcuni fogli, un generatore di ologrammi e un portatile aperto pronto per il lavoro. Completavano l'arredo una libreria, un paio di poltroncine, la sua sedia di pelle nera e un mobile dotato di cassettoni contenenti gli schedari.

Ewald sospirò, passandosi una mano tra i capelli castano chiaro perfettamente acconciati all'indietro. Prese lo specchietto nel cassetto, controllò il suo aspetto, e gli occhi grigi gli mandarono il riflesso di un affascinante uomo di mezza età, dal viso curato, l'espressione determinata e lo sguardo compassionevole. Si riteneva un buon leader, affidabile e carismatico. Il mandato come Governatore era scaduto pochi mesi prima, ma i Ministri e il popolo avevano richiesto a gran voce che vi restasse per altri dieci anni. Le elezioni erano state una pura formalità. Nessun rivale, nessun ostacolo.

Posò lo specchio nel cassetto e lo richiuse.

Qualcuno bussò alla porta. «Avanti» rispose, incrociando le mani e poggiandole sul ripiano della scrivania.

Davanti a lui apparve Hannele Laine, la Vice Governatrice, sua assistente e fidato braccio destro. La donna aveva quarantacinque anni, come lui, e portava i capelli biondi legati in una treccia ordinata. Gli occhi verdi erano piccoli e severi, decorati con del trucco leggero. Il tailleur grigio che indossava scivolava su un fisico asciutto e poco formoso.

«Mi scusi per il disturbo, Governatore, mi è appena giunta una notizia molto importante dall'Unità di Sterminio.»

Ewald annuì. «Nessun disturbo, dottoressa Laine, proceda.»

«In una missione avvenuta nell'area di Stolpe, le squadre hanno trovato ben tre covi e ucciso una quindicina di Livello Quattro.»

«Notevole» commentò l'uomo.

«Inoltre, sembra che un giovane soldato abbia ucciso un Livello Cinque. Da solo.»

Ewald sgranò gli occhi. «Un Livello Cinque... senza alcun aiuto? Questo è ancora più notevole. Si sa qualcosa del ragazzo?»

La donna gli passò la foto di un giovane di bell'aspetto. La fotografia non era delle migliori, estrapolata probabilmente da una ripresa delle telecamere.

«Si chiama Shin. Sappiamo solo che si tratta di un chanjer di circa vent'anni proveniente dai quartieri oltre il Confine. Ho richiesto file aggiornati su di lui. Non appena avrò nuove notizie le farò sapere.»

«Ottimo» replicò, fissando la foto, «ha già informato i media?»

«Non ancora. Ho pensato di riferire prima a lei.»

Ewald si alzò in piedi, picchiettandosi le labbra con l'indice e sventolando la foto con l'altra mano. «Dunque... dunque... potrebbe essere una buona idea tenere una diretta. Andremo all'Unità di Sterminio, mostreremo a tutta Kraz la forza e l'efficienza dei nostri soldati.» Sollevò la foto, in modo che anche lei potesse vederla, «e mostreremo questo ragazzo che, pur avendo in sé il marcio della mutazione, ha bellezza e forza. È perfetto.»

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