Capitolo 40 - Nichts

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Era passato solo un giorno da quando lo avevano rinchiuso in quella stanza, ma a Clay pareva fosse trascorso un mese. Marie gli aveva portato cibo e acqua, ma le avevano impedito di fermarsi a parlare con lui, perciò non sapeva nulla su Shin né sulle sue condizioni.

La porta si aprì di scatto, facendolo sobbalzare. Era Asher.

«Come sta Shin?» provò.

«Non ti riguarda.» Fu la risposta prevedibile dell'altro.

«Non ti stanchi mai di essere il re degli stronzi?»

Asher ghignò. «Hai una bella faccia da culo a insultarmi, sai? Dovresti solo essermi grato.»

«Grato? A te?»

«Certo. Non ti ho ancora ucciso e non sai quanto vorrei farlo.»

«Sei solo geloso» lo sfidò il biondo, deciso a tenergli testa, «dev'essere dura pensare alla persona che ami insieme a un altro.» Non voleva usare Shin per insultarlo, ma ogni volta che vedeva Asher non poteva fare a meno di diventare meschino quanto lui. Lo odiava.

Il Capoclan però non si lasciò turbare dal commento. Era irritato, ovvio, ma mantenne comunque un'espressione tranquilla. «Immagino che sarà quello che succederà a te fra qualche giorno.»

Clay aggrottò le sopracciglia. «Che intendi dire?»

«Intendo che il tuo paparino ti rivuole a casa. Mentre Shin resterà qui. Con me. Ti lascio il tempo per elaborare la frase.»

«A parte che non credo Shin voglia più avere niente a che fare con te. Cosa c'entra il Governatore?»

«Ewald Klein ha mandato un messaggio a tutti i Clan. Tutti e quattordici, con un ultimatum. Consegnare il suo adorato figlioletto entro questa sera o essere distrutti. A quanto pare, quello che è successo al Clan dei Lupi era solo un piccolo assaggio della sua cattiveria.»

Clay deglutì, incapace di articolare una frase che avesse senso.

«Quindi, Nicholas caro, ti spiego come stanno le cose» chiarì Asher, incrociando le braccia e poggiandosi contro lo stipite della porta, «o tu alzi il tuo maledetto culo dal mio Clan e ti consegni spontaneamente a tuo padre, o io ti riempio di calci, faccio un bel pacchetto regalo con le tue budella e ti porto personalmente al Confine. Cosa scegli?»

Clay avvertì una paura folle ghermirgli le viscere. Si sentiva soffocare solo al pensiero di tornare là, in quei laboratori, mera cavia nelle mani del padre. Ma una guerra contro i Clan avrebbe coinvolto anche Shin e le persone che amava, e questo non poteva permetterlo.

«Allora, figlio del Governatore?» lo chiamò, interrompendo il flusso dei suoi pensieri, «vuoi tornare da papà sulle tue gambe o a calci in culo?»

In quell'istante, Marie spuntò dalla porta. «Gliel'hai già detto?» volle sapere, guardando prima Asher e poi Clay.

«Proprio adesso» rispose, lanciando un'occhiata in basso verso di lei.

«Con i tuoi modi sempre gentili, vedo» sospirò Marie, scrollando la testa.

«Io sono gentilissimo.»

«Sì, come no.» Marie lo superò e si fermò di fronte al biondo. «Clay, non sei costretto ad accettare.»

«Come, prego?» domandò Asher, spostandosi dalla porta per avvicinarsi. «Vorresti una guerra tra i Clan e Kraz? Sei pazza?»

«Certo che no! Ma magari possiamo trovare un modo senza sacrificare Clay.»

«Non scherziamo. Il Governatore ci fa un regalo: zero problemi per i Clan e in più ci liberiamo di una seccatura.»

«Ma...»

ChanjerWhere stories live. Discover now