Capitolo 11 - Il Clan delle Volpi Nere

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Marie era stanca. Da quando Shin era stato catturato, il pensiero di dormire non la sfiorava nemmeno. Il suo cervello ronzava, costantemente in funzione, alla ricerca di un sistema per aiutare il Capo a tornare a casa. Per quanto ne sapeva, non c'era modo di bypassare il programma che regolava gli accessi e le uscite del Confine. Aveva meditato di intrufolarsi in uno dei camion dei rifornimenti che di tanto in tanto entravano a Kraz, ma i controlli erano serrati ed era impossibile sfuggire alle guardie e ai loro scanner.

La ragazza sospirò. Si sentiva proprio stanca. Chiuse il libro sulla storia di Kraz, che si era rivelato inutile per le sue ricerche, e lo ripose in camera di Shin e Faraji. La stanza era vuota. Probabilmente Faraji era di nuovo appollaiato sul terrazzo dell'edificio vicino, quasi si aspettasse di veder comparire il fratello nel suo luogo preferito.

«Gun, Lore, Lila» disse a un certo punto Baba, ferma al centro della sala, «mi raccomando, questa missione è importante. Setacciate la zona e recuperate i fulcrum.»

«Io e Lila abbiamo verificato questa mattina» aggiunse Jade, che teneva Elle in braccio, «lei sa bene dove si trova il covo dei Livello Tre.»

Lila annuì. «Lascia fare a noi, Baba. Non ci metteremo molto.»

La donna fece un cenno con il capo. Shin mancava da casa da un paio di giorni e lei sembrava invecchiata di dieci anni. «Molto bene. State attenti, ragazzi.»

Marie sorrise. Nonostante Gun e Lila avessero superato i trent'anni e Jade e Lore addirittura i quaranta, per Baba erano tutti ragazzi. I suoi ragazzi.

«Marie, tesoro» la chiamò la donna, avvicinandosi, mentre gli altri uscivano dalla porta per andare in missione, «va tutto bene?»

«Sì» rispose, anche se un po' incerta, «sì, stavo solo pensando.»

Baba poggiò la mano sul tavolo e si sedette sul cuscino. Era debole e tesa. Aveva una grave malattia che la stava consumando giorno dopo giorno, ma senza la tecnologia e i macchinari adeguati era impossibile stabilire a quale stadio si trovasse la degenerazione del suo fulcrum.

«Devo dirti una cosa molto importante.»

«Tutto quello che desideri, Baba.» Marie avvertì un nodo d'angoscia stringerle il petto.

«Io non posso riprendere il ruolo di Capo» chiarì, passandosi una mano tremante sulla fronte imperlata di sudore, «bisogna organizzare le Cacce, le contrattazioni al Mercato, partecipare ai Consigli dei Clan e io... io non ne sono più in grado.»

«Vedrai che Shin tornerà presto e...»

«Lo so, so che tornerà. Deve tornare. Non posso pensare che non sarà così, altrimenti rischio di impazzire di dolore» ammise, la voce ridotta a un lieve sussurro.

Era la donna più forte e coraggiosa che Marie avesse mai conosciuto. Aveva fondato il Clan, sopportato decine di perdite, cresciuto tutti loro. E anche adesso, pur lacerata dalla sofferenza, restava comunque la donna incredibile e meravigliosa che aveva imparato ad ammirare.

«Ma nel frattempo, in attesa del suo ritorno, vorrei che fossi tu la Capoclan.»

«I-io?!» balbettò scioccata.

«Sei intelligente, forte e leale.» Baba alzò una mano e la posò sulla spalla della ragazza, stringendola con gentilezza.

«Ma io non so combattere e sono una fifona» si schernì, «forse Faraji...»

«Far è forte, determinato, ma manca di calma e diplomazia, indispensabili per rapportarsi con gli altri capi.» Esitò un attimo, poi aggiunse: «avevo scelto Shin, pur essendo il più giovane, perché era una buona combinazione di queste abilità. In sua assenza, però, l'unica persona che sono certa possa prendere il suo posto sei tu.»

ChanjerWhere stories live. Discover now