Ottavo capitolo.

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La mattina seguente, Winter si svegliò tardi, perdendo così le lezioni della mattina. Ma non se ne fregò, stava troppo male per farsi vedere in pubblico. Si alzò dal letto per andare in bagno a farsi una doccia, restò seduta mentre l'acqua scendeva suoi capelli e sul corpo. Dopo essersi rilassata abbastanza, uscì dal box doccia e indossò un pantalone di jeans ed un maglione tornando sotto le coperte. Prese un libro dal cassetto e lo iniziò a leggere.

Intanto, i professori con cui aveva lezione quella mattina, si chiesero e chiesero ai suoi amici dove fosse e perché avesse saltato le lezioni. Hermione si inventò che stesse poco bene e che la sera precedente avesse vomitato. Ma i professori non ci credettero, almeno non i professori di difesa. Così quando le lezioni finirono, chiesero ad Hermione di portare Winter nel loro ufficio.

Quando Hermione salì in stanza, trovò ancora le tende chiuse. Si avvicinò e le aprì rivelando la sua amica che leggeva un libro distratta.

"Winter, i professori di difesa vogliono vederti..." -le disse sedendosi sul letto.

"Non mi importa, digli che sto morendo o qualcosa di simile" -rispose senza staccare gli occhi dal libro.

"Si può sapere cosa é successo?" -chiese spazientita.

"Ho chiuso con i gemelli." -rispose velocemente mentre posava il libro e si copriva la testa con la coperta, scoppiando nuovamente in lacrime.

"Winter, forse parlare con i professori che sono adulti e che avranno qualche esperienza, potrà aiutarti. Non hanno intenzione di metterti in punizione o altro, vogliono solo parlarti." -provò a convincerla. Soltanto mezz'ora dopo, Winter decise di andare. Si lavò la faccia e indossò degli occhiali da sole, non avrebbe fatto vedere le sue condizioni agli altri. Così con Hermione uscì dalla stanza e scese in sala comune, che era vuota. Uscirono dal quadro e si diressero verso l'aula di difesa contro le arti oscure. Hermione lasciò che entrasse da sola.

Quando fu dentro, vide i professori -Potter, Black e Lupin- aspettarla seduti dietro la cattedra. Quando James la vide le sorrise, decisamente aveva un'aria poco sana. Quando si sedette, non tolse gli occhiali e incrociò le braccia la petto, come protezione.

"Winter,  come mai non sei venuta a lezione?" -chiese dolcemente Remus.

"Non mi sentivo bene, ieri ho mangiato troppi dolci e stamattina non ho sentito la sveglia. Ora posso andare?" -chiese scontrosa mentre stringeva i pugni. 

"No, e sappiamo che é una bugia. Noi vogliamo aiutarti, sai bene che non ti puniremo, siamo solo preoccupati" -spiegò James, avvicinandosi e sedendosi accanto.

"Perché mai? Non lo fate con nessuno, solo con me ed Harry." -disse mentre li guardava sotto le lenti scure.

"Perché tu sei quella che sta sempre male o e vittima di qualche scherzo o attacco." -spiegò Sirius.

"Quindi perché sono problematica? Confortante" -sbottò velenosa.

"No, non sei problematica. Ma se non ci dici cos'hai, non possiamo aiutarti, e noi vogliamo farlo. Quindi, signorina, togli gli occhiali e parla." -disse James usando il tono duro.

Winter, intimorita, tolse gli occhiali e li lanciò sulla cattedra. 

"Contenti?" -chiese sempre scontrosa. SI sentiva vulnerabile, e non era mai una cosa positiva.

"Okay, perché hai pianto?" -chiese Remus dandogli della cioccolata con del tè.

"Perché sono una cogliona, perché mi lascio influenzare e perché ho perso due amici a me cari a causa delle dicerie. Ah é perché sono una cogliona, ah già l'ho detto" -sbottò nervosa. Si sentiva un emerita idiota, aveva lasciato che altri le rovinassero la sua amicizia. Si era lasciata condizionare. Prese un sorso di tè.

La figlia segreta.Where stories live. Discover now