Cinquantacinquesimo capitolo

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James aveva in mente di iscrivere Cedric al torneo, aiutarlo a vincere la coppa e poi avrebbe pensato a come mandarlo  via. Sapeva che iscrivere il ragazzo al torneo sarebbe stato da folli, a morire non sarebbe morto, ma se si osse venuto a sapere he ad iscriverlo fosse stato lui, avrebbe perso la fiducia della figlia e sicuramente la moglie non sarebbe stata contenta. Ma, allo stesso tempo, senza dire nulla, anche Lily aveva pensato la stessa cosa del marito, era una cosa cattiva, ma lei non avrebbe rinunciato alla figlia, non di nuovo. Così, dopo la cena, i due coniugi si dissero delle bugie a vicenda e in due tempi diversi misero entrambi il nome del vampito nela calice. I giorni passano, e così anche il mese di settembre. Winter e Cedric passarono insieme tanto tempo, la ragazza voleva sapere di più della vita dicui non ricodava nulla. Questo avvicinamenocreo non pochi dispiaceri e gelosie. Harry e i genior si sentivanocome esclusi dalla figlia mentre i due gemelli aveano preso le distanze dalla ragazza, lei non capiva -secondo loro due- che il ragazzo aveva doppi fini e le diedero della stupida, poi non si parlarono più.

La sera del'estrazione dei tre nomi arrivò, con essa anche l'ansia di coloro che avevano messo  il loro nome nel calice. Winter si sedette lontana dagli amici, che avevano preso le distanze da lei. Cedric fu sibito al suo fianco e la ragazza pensò che avere lì con lei il ragazzo era abbastanza. Silente fece zittire la sala grande e il calice inizio a fiammeggiare, indicando che stava avendo l'estrazione del primo nome. "Per la scuola di Beauxbatons, l signorina Fleur DeLacoure" una grazosa ragazza dell scuola francese si alzò e dopo un sorriso timido, uscì dalla sala grande. "Il secono capmpione, direttamente da Drumstrang, Viktor Krum" un bestione di ragazzo si alzò e dopo aver esultato con gli amici di scuola, uscì dalla sala grande. "E per ultimo, per Hogwarts...Winter Potter" ma dopo la lettura del nome Silente si fermò e contrrollò di aver letto bene. Winter erra a dir poco scioccata, lei era la prima contraria a quel torneo come era uscito il suo nome? Tutti la stavano guardando, Cedric gli strinse la mano "RIsolveremo la questione" disse prima che SIlente chiamò di nuovo la ragazza che dovette uscire dalla sala grande ancora scossa.

Quando gli altri due ragazzi la videro arrivare si guardarono curiosi, non c0era il limite di età? "Silente non potete permettere che una minorenne partecipi al torneo, è contro le regole" urlava la preside della scuola francese. Winter la guardò male, la sua preoccupazione era delle regole ma non che poteva perdere la vita. GUardò il preside che si consultava con Crouch, che emise il verdetto finale, avrebbe douto partecipare visto che tra ilcampione e il calice c'era un antico legame che nessuno poteva annullare. Winter, dopo aver dato degli scemi ai  present, scazzata lasciò la stanza adiacente alla sala grade e senza fermarsi si diresse verso il dormitorio, e successivamente nella sua stanza. Nonvoleva be sentire ne vedere nessuno, era fin troppo incazzata e scossa per poteravre una qualsiasi comuncazione con chi che sia. Infilò il  pigiama e si mise sotto le coperte, ignorando qulsiasi contatto con l'estrerno.

Intanto i genitori della ragazza si chiesero come fose possibile che non fosse uscito il nome del ragazzo ma quello della figlia. Non se lo sapevano proprio spiegare, chiesero a Silente se si potesse fare qualcosa, ma nulla nemmeno lui poteva fare qualcosa. L'indomani al castello non si faceva altro che parlare di ciò che era successo la sera prima. Cedric non appena vide la ragazza avvicinarsi alla sala grande, la fermò. "Se non vuoi sentire e vedere nessuno di loro, possiamo fare colazione nelle cucine" propose e Winter diede uno sguardo alla sala grande, dove tutti gli occhi erano puntati su di lei. Guardò poi Cedric e annuì. Il ragazzo la prese per mano e insieme andarono nelle cucine, una volta dentro tanti elfi portarono il ben di dio ai due. "Grazie Ed, se non ci fossi stato tu penso che sarei stata sola..." "Piccola, puoi contare sempre su di me, anche durante il torneo, ti aiuterò come meglio posso, non permetterò ad un stupido torneo di metterti in pericolo, non potrei perdonarmelo." rispose portando poi una mano ad accarzzare la guancia della ragazza ed asciugare una lacrima.

"Vinceremo insieme e andremo via da qui" giunse e Winter non rispose, anche se l'idea di abbandonare tutto ed andare via non le dispiaceva, se poi era con il ragazzo, allora avrebbe preso in  coniderazione quell'idea. "Devo esser stata importante per te, se ti comporti così" "Non sai quanto, ti ho cresciuta, ero con te il primo giorno in questa scuola, quando stavi male ero sempre al tuo fianco, sei importante per me, non immagini nemmeno quanto" a quelle parole Wintr si sentì in colpa, il ragazzo aveva tutti i ricordi di loro, ma lei nessuno e gli dava fastidio il fatto che non potesse raccontre o rivivere tutte quelle vventure fatte insieme al ragazzo e a quella che era la sua famiglia adottiva. "Edward, non andare via, non adesso. Ti prego" disse la ragazza sussurando appena. "Tu non hai capito, il momento in  cui andrò via, tu verrai con me. Non pensare che ti lasci qui sola, l'ho fatto una volta e non lo rifarò più." poi finirono di mangiare e si dovettero separare, non avevano lezione insieme essendo di anni differeti, ma Cedric o meglio Edward gli pomise che sarebbe andata a prenderla per pranzare insieme sempre nelle cucine.

Winter, durante le lezioni, si sforzava a ricordare qualcosa, anche solo un grabello di sabbia di ciò che aveva raccontato il ragazzo, ma il nulla più totale, e quando finirono l lezioni e lo vide arrivare, tenendo fede alla promessa fatta in mattinata, il peso che aveva sulle spalle e sullo stomaco, parve diminuire quando stava in sua presenza. Forse, pensava mentre si dirigevano nelle cucine, Edward sarebbe potuto essere la persona ideale da frequentare, non solo in amicizia. A quel pensiero arrossì e cercò di non pensarci più ma invano.

La figlia segreta.Where stories live. Discover now