Trentottesimo capitolo.

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I giorni passano, Winter si riprende e torna ad essere la stessa ragazza di sempre. Arriva la sera di Halloween e in tutti i dormitori si era organizzata una festa. I gemelli Weasley insieme al loro fidato amico Lee, avevano portato dalle cucine quintali di cibo, e due studenti babbani si era procurati dell'alcool babbano. La festa stava andando una bomba, Winter si divertiva con suo fratello ed i suoi amici, non poteva che stare bene. "Questa festa ci voleva, non trovate?" -chiese mentre si sedeva accanto al fratello, che la strinse a sé. "Si, è stata un'idea geniale organizzarla." -rispose Ron, mentre beveva altra "burrobirra" modificata. Vicino a Winter si sedette Dean Thomas, studente del suo stesso anno. "Allora, ripresa del tutto?" -chiese alla ragazza passandole il bicchiere. "Puoi scommetterci, mai stata meglio. Tu, come stai?" rispose e chiese la stessa cosa prendendo il bicchiere. "Bene, solite cose" e i due si persero in chiacchiere.

"Chi vuole partecipare ad obbligo o verità?" -chiese Fred salendo sul tavolo e richiamando l'attenzione. Molti di loro accettarono, tra cui Harry, Ron ed Hermione. Winter avrebbe solo assistito. Così si siedono in cerchio e con l'uso di una bottiglia il gioco inizia. La bottiglia viene fatta girare e si ferma su Ron. "Obbligo o verità?" -chiese George al fratello. "Verità" -rispose il rosso. "Bene vediamo chi ti deve fare la domanda" -George girò la bottiglia che si fermò su Angelina. "Allora, vediamo....ti faresti mai Winter?" -chiese e Winter la fulminò con lo sguardo. Ron arrossì e scosse la testa. "No, la vedo come una sorella, senza offesa Win" -rispose e Winter rise "Nessun problema rosso" -rispose e il gioco riprese.

Il quinto turno toccò ad Harry, che scelse verità, che venne chiesta da Lavanda. "Cosa pensi della relazione malsana tra tua sorella e i due gemelli?" -chiese con una nota di veleno e Winter si trattenne dal saltarle addosso. "Anche se non gioco, sono sempre la protagonista. Grazie mille" -rispose ironica. "Allora Harry?" -chiese Lavanda un po' intimorita, Harry guardò la sorella e i due gemelli. "Mi sta bene, non sono nessuno per giudicare mia sorella o i due gemelli, se vogliono stare insieme che stiano insieme, se non vogliono non cambia nulla." -rispose e la bottiglia girò di nuovo. Sta volta si fermò su Fred, che per evitare altri danni, rispose Obbligo. Ma, i danni si possono causare in qualunque modo, proprio come successe subito dopo. "Ti obbligo a baciare Alicia" -disse maligna Katie. 

Winter chiuse gli occhi cercando di calmarsi, poi li riaprì. "Non penso.." -iniziò Fred ma venne fermato da Winter. "Fallo, prima lo fai prima finisce" -disse e non guardò il famoso bacio. "Ora mi _é venuta voglia di giocare." -si sedette accanto al fratello agguerrita. La bottiglia girò per due volte ma ancora non si fermò su di lei, al terzo giro si fermò verso di lei. "Cosa scegli?" -chiese Hermione che aveva fatto girare la bottiglia. "Obbligo" -rispose e la bottiglia girò di nuovo, fermandosi su Ron. "Allora, per vendicarti di Katie e del suo obbligo fatto a Fred, ti obbligo a tirarle uno schiaffo." -rispose il rosso sorridendo maligno. Winter si alzò e con molto piacere diede un sonoro schiaffo con tanto di segno delle cinque dita alla ragazza. "Mai sentita meglio." -commentò tornando a sedersi. 

Katie si toccò la guancia e la guardò malissimo. Poi si lanciò su di lei e le diede un forte pugno sul naso. Caos. Winter la ribaltò e gli sferrò due schiaffi in viso, per poi venire presa per i capelli e schiaffeggiata a sua volta. Molti provavano a fermarle ma non ci riuscivano a causa dei diversi giri che stavano facendo. Ma Fred e George si immischiarono e prese Winter portandola via da Katie che aveva i capelli arruffati e le guance rosse. Winter se l'era cavata con dei pugni all'addome e due schiaffi. "Prova solo ad avvicinarti a me e ti farò desiderare di no essere mai nata." -urlò Katie mentre veniva portata in stanza dalle sue amiche. Ron si avvicinò a Winter dispiaciuto. "E' colpa mia" "Ma no, l'avrei presa a botte lo stesso. Era solo questione di tempo" -rispose Winter staccandosi dalla presa dei gemelli. "Lasciatemi, sto bene" -e si sistemò i vestiti. 

Poi, piano piano ognuno andò a dormire, rimanendo così solo i sei. "Stai bene?" -chiese Fred appoggiando una busta di ghiaccio sulla guancia della sua ragazza, mentre George gli passava della crema sulla pancia curativa. "Si, non mi ha fatto molto male." -rispose e vide come il fratello e gli amici mettevano apposto. "Mi dispiace, ho rovinato tutto, di nuovo." -disse sospirando e chiudendo gli occhi. "Diciamo che non è colpa tua, in parte si, ma tutti abbiamo partecipato a ciò con il gioco." -disse Harry accarezzando i capelli della sorella. "Però, ho imparato una cosa, non vorrò mai essere picchiato da te." -disse Ron facendo ridere tutti.

"Se non fosse stato per te, non avrei potuto vendicarmi. Non darti la colpa, oggi o domani l'avrei schiaffeggiata per un motivo o un altro. So che ho problemi di rabbia, ma passeranno. Ora voglio solo andare a dormire" -disse e si alzò abbassandosi la maglia e salendo le scale. Una volta in stanza si cambiò e mise il pigiama. Quando sarebbe tornata a casa quell'estate si sarebbe fatta aiutare da qualcuno per gestire la rabbia. Sapeva che non doveva e non poteva risolvere tutto con la violenza, non era corretto. Con questi pensieri si addormentò.

Il giorno dopo al tavolo rosso oro era tensione. Katie guardava in cagnesco Winter e Winter ricambiava lo sguardo, Fred gli accarezzò la gamba cercando di calmarla. "Non ora, lasciala perdere" -sussurrò George al suo orecchio, e mentre l'accarezzavano si calmò. "Oggi avete gli allenamenti?" chiese mangiando un toast "No, passiamo al giornata insieme?" -e la ragazza annuì. Avrebbe trovato dei modi per sfogare la sua rabbia, non sapeva ancora però quali. A metà colazione venne avvicinata dalla madre che si sedette accanto. "Winter, dopo la colazione vieni nel mio ufficio" -e si alzò di nuovo, Winter annuì alla madre e la vide uscire dalla sala grande. "Non sa nulla di ieri vero?" -chiese al fratello che annuì. "Nulla, almeno non ha saputo nulla da nessuno di noi." -rispose e la sorella annuì.

Finita la colazione, uscì dalla sala grande e si avviò verso l'ufficio della madre. Una volta dentro, si andò a sedere davanti la cattedra. "Dimmi tutto mamma" "Come stai?" -chiese la madre sorridendole, non era arrabbiata quindi non sapeva nulla. "Bene" "Winter, io e tuo padre abbiamo pensato di farti vedere uno magi-psicologo per parlare." -sganciò la bomba. Winter se lo aspettava, dopo tutto quello che era accaduto dal suo arrivo nel mondo magico, parlare con qualcuno che non fosse un suo caro avrebbe fatto bene. "Va bene mamma, accetto" -rispose e sorrise alla madre che sorrise a sua volta e l'abbracciò. Poi uscì dall'ufficio e tornò dai suoi amici. "Allora?" -chiese curioso il fratello. "Lei e il papà vogliono farmi parlare con uno specialista di ciò che mi è successo." -rispose e si strinse a Fred. "E' una bella cosa, quella persona potrà aiutarti no?" -disse George sorridendole. "Si, non ho fatto storie, penso che possa essermi utile." -e poi andò a lezione.

Svolse tutte le lezioni e si trovò poi ad avere un ora di buca, che la passò nei giardini sotto al suo solito albero. Pensava a ciò che l'avrebbe aspettata una volta iniziate le sessione con uno psicologo, sperava che non risultasse uno sociopatica aggressiva.

La figlia segreta.Where stories live. Discover now