Trentanovesimo capitolo.

704 27 0
                                    

Quando arrivò l'ora di pranzo, Winter entrò nel castello e andò in sala grande per pranzare. Si sedette vicino al fratello. "Eccoti, tutto bene?" -gli chiese notando il suo sguardo spento. "Si, solo stanca." -e iniziò a riempirsi il piatto. All'improvviso davanti a lei si fermò un gufo con una lettera. Prese la lettera e il gufo andò via. L'aprì e non appena lesse la prima frase, si alzò e lasciò la sala grande. Si chiuse nei bagni e l'aprì. 

-Winter, non so se ti ricordi di me, sono Nick, ci siamo conosciuti a New York e mi hai detto che frequentavi Hogwarts e che era l'unico modo per comunicare con te. Anche io ho iniziato la scuola, ti scrivo da Ilvermony. Ti volevo dire che nel secondo semestre verrò lì con la scuola per un cambio interculturale e spero di poter stare con te. A New York mi sono tanto divertito, e ho creato bei momenti con te. Spero che tu stia bene e che ti abbia fatto piacere la mia lettera. Ti voglio bene, Nick-

Finì di leggere e sorrise. Nick Keiting, l'aveva conosciuto a New York, quando era andata con la famiglia Cullen e aveva scoperto l'esistenza di una scuola di magia americana. Era un ragazzo più grande di lei di un anno, capelli castano biondo, occhi verdi e la carnagione chiara. Era bellissimo e poi era molto dolce, in quelle poche settimane 'aveva fatta sentire benissimo. Mentre pensava al suo amico americano, non si accorse dei gemelli che erano appena entrati nel bagno e la stavano guardando. "Chi ti scrive?" -chiese Fred portandola alla realtà e avvicinandosi. "Un amico che ho conosciuto in vacanza, l'anno prossimo verrà qui e me lo voleva dire." -rispose dandogli la lettera per farla leggere. I due la lessero e la guardarono. "E' successo qualcosa tra voi?" -chiese George con una nota di gelosia.

"No, lui ha un ragazzo." -rispose divertita dalla domanda e lo spinse a sé. "Geloso?" -sussurrò e tirò anche Fred. "Lo siamo, si." -rispose Fred per entrambi e poi la baciarono. Winter, mentre i due ragazzi le baciavano le labbra e il collo, sentì un calore nel basso ventre e prese la mano di George portandola sotto la sua gonna. "Cosa fai?" -chiese divertito il rosso. "Toccatemi" -disse staccandosi di poco dalle labbra di Fred. I due a quella richiesta sorrisero e con la bacchetta chiusero la porta del bagno. George si inginocchio tra le sue gambe e baciò le sue gambe lentamente, intanto Fred le sbottonava la camicia e lasciava dei baci lungo il suo collo e il suo petto. 

Winter venne pervasa da altro calore e divaricò di più le gambe, voleva di più. Portò una mano nei capelli del rosso che stava arrivando con le labbra verso i suoi slip bianchi. Guardò Fred e lo coinvolse in un bacio diverso dagli altri, quello era più serio, più bagnato. Finalmente, George superò gli slip e li abbassò lasciando la sua intimità scoperta. Con la punta della lingua leccò la parte superiore dell'intimità e gemette di poco. Portò una mano sul cavallo dei pantaloni di Fred e massaggiò un evidente erezione. Stava seguendo il suo istinto e cosa volesse, lei voleva fare quello che stava facendo. Il rosso gli permise di sbottonargli i pantaloni e di infilare una mano nei boxer, gemette di poco. 

"Sei sicura?" -chiese George alla ragazza mentre accarezzava i lati esterni dell'intimità. La ragazza annuì sicura e poi sentì le labbra del suo ragazzo leccare e baciare la sua intimità, era una sensazione fantastica, e mentre gemeva muoveva la mano sul membro dell'altro rosso che aveva ripreso a baciarle il collo e le labbra. Il bagno venne riempito di gemiti e ansimi, ma andava bene così, i tre avevano aspettato da tre anni quel momento e volevano goderselo fino alla fine. George guardò la sua ragazza e questa venne stringendogli i capelli con la mano libera, nello stesso momento Fred venne nella sua mano. Winter sentiva degli spasmi colpirla e ansimò più forte. "Fred...tocca a te" -disse tra un ansimo e l'altro e portò la mano sporca alle labbra.

I due a quella visione persero la testa e la coinvolsero in un bacio a tre, mentre Fred le accarezzava l'intimità che era tornata a pulsare. Di nuovo il bagno venne riempito dagli ansimi della ragazza che stava godendo come non mai. I tre stettero lì fino a che non finì l'eccitazione. Quando uscirono dal bagno, andarono nel dormitorio e trovarono lì gli altri che stavano facendo i compiti. 

"Eccovi, dove eravate?" -chiese Harry facendo sedere la sorella sulle sue gambe, e lei si stringeva a lui. "Siamo stati insieme, era da molto che non lo facevamo" -rispose Fred prima di andare in camera insieme al fratello. Harry guardò la sorella curioso. "Cosa guardi Harry?" -chiese la sorella divertita. "Cos'avete fatto?" -domandò curioso. "Nulla di eccitante" -rispose restando vaga e rise di gusto quando lo vide arrossire. "Okay fingi che non ho chiesto nulla" -rispose rabbrividendo e tornò a fare i compiti. "Io vado da zio Sir, a dopo" -gli baciò la guancia e lasciò la sala comune andando nell'ufficio dei tre uomini. Entrò e trovò Sirius solo. "Zio, posso farti compagnia?" -chiese mentre entrava e lo zio annuì. Andò a sedersi sulle sue gambe e venne abbracciata dall'uomo. "Allora, come stai principessa? Ho saputo dai tuoi che farai degli incontri con uno psicologo" -domando e la ragazza annuì.

"Si, ma non sono qui per questo, Ma per altro." -rispose e gli raccontò tutto quello che era successo con i gemelli. L'uomo sorrise. "Tu come ti sei sentita?" -chiese "Bene, é stata una strana sensazione, però stavo benissimo." -rispose e passarono il pomeriggio a parlare. Verso sera vennero raggiunti da James e Remus che unirono alla chiacchierata che non era più su ciò che aveva fatto. "Comunque, papà é vero che ci sarò uno scambio inter culturale?" -chiese al padre mentre mangiava un muffin al cioccolato. "Si, come lo sai?" rispose il padre "In estate ho conosciuto un amico che va alla scuola di magia americana e stamattina mi ha scritto che viene qui l'anno prossimo." -rispose e il padre annuì.

"Beh, lui ti piace?" -chiese Remus e la ragazza scosse la testa "No, lui ha un ragazzo" -rispose e poi uscirono dall'aula per andare a cena. Quella giornata si era svolta tranquilla. 

La figlia segreta.Where stories live. Discover now