Trentaseiesimo capitolo.

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I giorni passano, gli Auror controllavano il castello e le sue stanze una volta al giorno, in caso avessero trovato qualcosa. Ma nulla, ai genitori arrivò soltanto una seconda polaroid con raffigurata su la figlia legata ad un letto mezza nudo e ricoperta di sangue. Continuavano gli interrogatori, ma non si scoprì nulla, nessuno sapeva nulla, o nessuno voleva dire nulla. Harry sembrava un cadavere, non mangiava quasi niente, studiava poco e passava il tempo libero a cercare la sorella, nella foresta, al lago nero, tutti posti improbabili, ma lo lasciarono fare. I gemelli avevano perso ogni inventiva, non ridevano più, non scherzavano più, come potevano farlo se la loro ragazza era rinchiusa chissà dove. Ai ragazzi non fecero vedere nessuna delle due foto, non volevano turbarli ancora di più.

"James, io sto impazzendo. L'hanno sicuramente rapita, allora perché non chiedono un riscatto? Cosa vogliono da nostra figlia?" -chiese Lily, che non finiva di piangere, al marito. "Non lo so Lils, non so cosa vogliano farle o farci, ma ce la possibilità che sia stato uno dei mangiamorte, d'altronde l'anno scorso ha combattuto contro Bellatrix e l'ha umiliata." -rispose il marito stringendola e asciugandole le lacrime. Anche per lui era giorni no, ma doveva essere forte per la moglie e per il figlio. Intanto, Winter giaceva sul letto sporco del suo stesso sangue per giorni, non ancora aveva capito chi c'era dietro tutto quello, ma deve essere qualcuno di conosciuto, qualcuno a cui ha fatto un torto. Pensò a Bellatrix, ma la ragazza non aveva mai percepito la presenza di una donna, soltanto di uomini. 

"Piccolina, oggi passiamo al taglio di capelli" -disse la stessa voce che la perseguitava anche quando dormiva per quelle poche ore. I capelli no, voleva urlare, ma le labbra erano state attaccate insieme dalla colla e non poteva parlare. Sentì poi due braccia alzarla e metterla seduta al centro del materasso, poi quel mostro prese una sua ciocca e la taglio, Winter pianse, poteva fare solo quello ormai. Quando la persona aveva finito con le forbici, aveva preso il rasoio e l'aveva fatta rimanere calva. "Così sei ancora più oscena, chissà i tuoi genitori se ameranno questo tuo nuovo look." -e ridendo malvagio, il mostro gli fece una terza foto. "Ora ti lascio con Y, divertitevi" -e la persona uscì. Y, così si chiamava il secondo aggressore, entrò nella stanza e senza parlare, la spinse brutalmente sul letto e giocò con lei. 

Intanto, il rapitore salì che scale che portavano al salone. Si tolse la maschera con dentro lo speaker metallico e si sistemò i lunghi capelli ricci. Bellatrix si guardò allo specchio e rise. "Quella stupida mezzosangue pensava di passarla liscia" -disse tra sé e sé ridendo. Poi, andò nel salone principale e salutò la sorella, Narcissa che stava leggendo un libro. "Spero che non hai detto a nessuno della nostra ospite" -esclamò sedendosi accanto alla sorella. "No" -rispose la bionda senza alzare gli occhi dal libro. Sapeva che anche il suo Draco era in pena per la ragazza, cos'avrebbe pensato di lei quando si sarebbe venuti a conoscenza che lei era una complice, passiva, ma sempre una complice. "Quando la libererai?" -chiese guardandola. "Quando sarò pienamente soddisfatta, quella piccola mezzosangue me la deve pagare" -disse e si alzò lasciando il salone. Pochi minuti dopo vide arrivare il marito, anch'egli soddisfatto. 

"Divertito?" -chiese fredda guardandolo. "Si, quella lurida mezzosangue ha avuto ciò che meritava." "E' amica di Draco, sai che lui ci tiene a lei" "Ed io voglio che Draco non sia amico di quella lurida mezzosangue. Capirà." -e lasciò anche lui il salone. Narcissa si avvicinò al camino dove sopra di esso era esposto il dipinto della sua famiglia. Guardò la figura del figlio, e decise che avrebbe fatto la cosa giusta, anche se ne andava della sua vita. Lasciò il salone e andò nella sua stanza. "Lucius, io esco." -disse al marito prendendo il mantello. "Dove vai?" "A Nocturn Alley, vedrò di comprare qualche altro oggetto di tortura per la ragazza. Hai ragione, il nostro Draco non deve essergli amico." -rispose fredda. "Ottima scelta, mi fido del tuo buongusto" -e le diede un bacio sulle labbra. 

Poi, Narcissa lasciò il Manor, uscì dal cancello e sentì benissimo uno dei tanti mangiamorte che "ospitava" seguirla. Sapeva che suo marito non si sarebbe fidato e lei avrebbe fatto ciò che aveva detto. Si materializzò a Nocturn Alley, si fermò davanti la vetrina di una sudicia farmacia e sentì un secondo pop, segno che la sua guardia l'aveva seguita. Riprese a camminare e si fermò davanti al negozio Magie Sinister. Entrò e si avvicinò al bancone, approfittò del fatto che la sua guardia non poteva entrare e finse di chiedere qualche oggetto, poi prima di pagare, prese coraggio e si materializzò ai confini del Castello. Da lì camminò veloce e arrivò davanti al portone. Alcuni ragazzi la guardarono e senza degnarli di uno sguardo, entrò nel Castello. 

"Signora Malfoy, cosa la porta qui?" -chiese la professoressa McGranitt avvicinandosi alla donna. "Non ho tempo, so dove si torva Winter. Devo parlare con il Preside" -e la professoressa al nome della ragazza sbiancò e tempo pochi minuti le due erano davanti al preside. "Lady Malfoy, a cosa devo l'onore della sua visita?" "Signor Silente, so dove si trova Winter, é al Manor, nelle segrete. Mio marito e mia sorella l'hanno rapita e resa prigioniera. Deve mandare qualcuno ora, prima che capiranno che li ho traditi e la trasferiranno." -disse velocemente e il preside chiamò gli auror in carico. "Andate al Malfoy Manor, portate con voi quante più persone possibili, la ragazza é lì" -e i due auror corsero fuori dall'ufficio. Narcissa venne fatta sedere e pensava se avesse fatto la cosa giusta. "Lady Malfoy, lei non deve preoccuparsi, le daremo tutta la protezione che necessita." -disse il Preside guardandola. 

La donna restò in silenzio, intanto la McGranitt aveva avvisato i genitori della ragazza che a loro volta avvisarono il figlio, i tre piansero dalla gioia. I tre raggiunsero l'ufficio del preside e Lily andò ad abbracciare Narcissa. "Grazie, grazie" -e Lady Malfoy, picchiettò con la mano sulla schiena della donna. Quando la rossa si staccò, la donna guardò il preside. "Voglio parlare con Draco." -Silente annuì e ordinò gentilmente alla McGranitt se la potesse portare dal figlio. Intanto al Manor erano arrivati dieci Auror che stavano combattendo contro il padrone di casa, Bellatrix era nelle segrete che combatteva con altri due Auror, mentre la riccia colpiva uno dei due, l'altro ne approfittò per pietrificarla. Poi si avvicinò alla porta blindata e con un bombarda maxima la porta si distrusse ed entrarono. 

I due non appena videro la ragazza, sospirarono di sollievo e la slegarono. Uno dei due Auro si tolse il mantello e lo mise sulla ragazza che piangeva disperata. "Nick, tu vai al Castello, io aiuterò gli altri" -e così l'uomo con in braccio la ragazza si materializzò fuori i confini del castello. Poi corse al suo interno diretto verso l'infermeria, dove Madama Chips gli fece appoggiare la ragazza sul lettino, che aveva perso i sensi. "Qui me la vedo io" -e l'auror uscì per andare nell'ufficio del Preside. "Signor Preside, la ragazza é stata messa in salvo ed ora é sotto le cure di Madama Chips" -a quelle parole i due genitori corsero come pazzi verso l'infermeria, trovandoci una piccola folla. "Ragazzi tornate nei ostri dormitori, non siete autorizzati a stare qui" -disse austero il Preside e la folla si smaltì. "Lily, attendiamo notizie da parte di Poppy" -calmò la rossa che sospirò e si sedette sulla sedia, mentre veniva stretta dal marito. Poi li raggiunsero Remus e Sirius, seguiti da Harry, Ron, Hermione e i due gemelli. 

"Dové?" -chiese Sirius con l'affanno. "Dentro, Poppy la sta curando." -rispose James mentre stringeva anche il figlio. "Harry, vedrai tua sorella starà bene, lei é forte." -lo rassicurò e il corvino annuì. Gli altri si sedettero in terra e pregavano che la ragazza stesse bene. Due ore dopo, uscì Madama Chips stanca. "Poppy, come sta la ragazza?" -chiese gentile Silente. "Ora é in buone condizioni." -disse insicura se dire come l'aveva trovata. Ma lo sguardo penetrante del preside la convinse a parlare. "Quando l'ho medicata, ho notato diversi tagli sull'addome, sulla pancia e sulle gambe. Dai test che ho fatto risulta che sia stata abusata più di una volta e le hanno rasato a zero i capelli. Ho dovuto fare una trasfusione di sangue, ne aveva perso molto. La cosa più difficile é stata staccargli le labbra senza fare ulteriori danni. Le labbra le erano state incollate. Ora riposa, ma non so quando si sveglierà." -concluse. "Mia figlia....la mia piccola...." -mormorava la rossa ripensando alle parole dell'infermiera. "Voglio vederla" -disse poi alzandosi. 

Pochi secondi e la donna entrò nella stanza, si avvicinò al letto della figlia e pianse di nuovo el vederla. Prese una sua mano e le accarezzò il viso. "Scusami piccola, non sono riuscita a proteggerti, di nuovo." -disse stringendole la mano. Poco dopo entrarono anche il padre e il fratello, che si strinsero alla rossa vedendo la ragazza dormiente. "Abbiamo fallito di nuovo" -disse James e si stese sul letto, stringendo di poco la figlia. "Papà, si risveglierà vero?" "Si, Harry. Ma diamole del tempo, ha bisogno di riposo". 

La figlia segreta.Where stories live. Discover now