Trentatreesimo capitolo.

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Il giorno dopo, al Castello non si parlava d'altro, Winter era la protagonista del gossip. Tutti si chiedevano come la ragazza facesse a sapere dell'attacco, iniziarono le prime congetture, alcuni sostenevano che la ragazza fosse una spia, altri che era una mangiamorte in incognito, altri ancora che qualche mangiamorte avesse tradito l'Oscuro e avesse detto il piano alla ragazza. Ma Winter non rispondeva a nessuna domanda, ne alimentava le dicerie. 

Quando arrivò il sala grande, vide come tutti la guardavano, alcuni curiosi, altri bisbigliavano. "Secondo me, vuole rubare la scena al fratello, non dovrebbe essere lui a salvarci da ogni attacco?" "Si, penso che voglia avere la popolarità del fratello, non solo se la fa con due ragazzi più grandi, ma ora vuole oscurare anche il fratello" .sentì dire da due ragazzi mentre si sedeva. E sembrasse che anche il fratello, se pur in piccola parte, la pensasse così. Infatti, notò come il fratello non era affettuoso come sempre, ne che le dava tanta confidenza.

Lo sguardo della ragazza si posò sul tavolo verde argento e vide come alcuni serpeverde la guardavano male, tranne Malfoy che la guardava serio ma poteva vedere il luccichio nei suoi occhi di gratitudine. Gli avrebbe parlato quando sarebbero stati soli. Tornò poi a concentrarsi sulla sua colazione, che quella mattina sapeva di poco. Guardò il fratello che usciva dalla sala seguito da Ron, al tavolo rimasero lei, Hermione. La ragazza le sorrise. "Pensierosa?" -le chiese. "Si, vorrei capire cos'avesse Harry, e se pensa anche lui ciò che si dice in giro" -disse alla ragazza mentre sospirava. "No, posso assicurarti che non sta così giù per quello, lui le trova baggianate. Non ha volito, però, dirci cos'avesse." -la tranquillizzò la ragazza, ma Winter non le credette molto. 

Come al solito, in quella settimana che la divideva dalle vacanze estive, la passò nei giardini a leggere, sentiva come se la sua famiglia la stesse evitando, anche se pensava che era il suo cervello e la sua immaginazione. Almeno voleva crederci. "Ehy piccola" -si sentì chiamare dalla voce di Fred, che si sedette poi accanto. "Ehy" -lo salutò a sua volta e gli lasciò un bacio sulla guancia. "Domani si torna a casa, volevo dirti una cosa" -iniziò e la ragazza annuì. "Io e George abbiamo deciso di tornare a casa nostra, vogliamo chiarire con nostra madre e farti accettare da lei." -le disse mentre gli accarezzava i capelli. "Beh penso che sia una buona idea, prima o poi dovete pure chiarire." -le sorrise incoraggiante. "Quindi non sei arrabbiata se non passiamo l'estate da te?" No, affatto." -e i due parlarono fino all'orario di pranzo. 

Quando poi andarono a pranzo, vide Draco che le faceva segno di avvicinarsi. Salutò Fred e si avvicinò. "Dimmi tutto" -gli disse mentre lo vedeva avvicinarsi. "Mi stai preoccupando, non sei venuta a cena e a pranzo per due giorni consecutivi, sei sempre sola e non mi piace." -le disse portandola fuori la sala grande. "Dray sto bene, soltanto un po' triste" -rispose sorridendogli. "Cosa succede?" "Vedi, mi sembra che dopo la sera dell'attacco, la mia famiglia mi eviti, non so se é una mia impressione o se é vero." -confessò. "Io non credo, ti trattano come sempre e bada bene che io vedo tutto da spettatore e non vedo cambiamenti. Forse é il tuo subconscio che vuole farti credere che sei sola." -le disse mentre gli accarezzava il dorso della mano. 

"Grazie Dray, sei l'unico a cui ho detto ciò, con te mi sento libera di dire tutto" "Perché non sono il problema del momento, quindi ti riesce più facile fidarti." -le disse guardandola. "Prima che domani lasciamo il Castello, voglio portarti da una parte. Stasera alle nove, dopo cena, fatti trovare qui fuori." -le disse e dopo le baciò la guancia tornando in sala grande. Winter si trovò a sorridere senza nemmeno accorgersene. Entrò a sua volta in sala grande meno scossa, parlare con qualcuno le aveva fatto bene. Si sedette e si riempì il piatto. "Che voleva Malfoy? Altro attacco?" -le domandò il fratello, e Winter notò che il tono di voce era tra il derisorio e il sarcastico. Ma finse che tutto quello se lo stesse inventando. "No, voleva solo sapere come stessi. Una persona che tiene ad un'altra lo fa sai. Si chiama educazione" -disse usando lo stesso tono e mangiando il pollo. Harry la guardò. "Stai bene?" -la ragazza annuì e finì di aprire bocca, anzi l'aprì solo per mangiare. 

La figlia segreta.Where stories live. Discover now