Trentacinquesimo capitolo.

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I giorni passano, e Winter era sommersa di compiti, il terzo anno non era poi così facile, anzi per nulla. Aveva scelto babbanologia pensando che fosse facile, ma cavoli era più difficile di Pozioni, ed era tutto dire. La professoressa richiedeva massima concentrazione, impegno e faceva test su test per verificare ciò che studiavano o meno. "Ehy bellissima" -si sentì apostrofare non appena passa davanti ad un gruppo di ragazzi del quarto anno di serpeverde. Li ignorò e continuò a dirigersi verso l'entrata principale del castello. Era stata agli allenamenti di Quiddic dei suoi ragazzi, e si era tardata a leggere sotto le luci del sole che andava via. Patetico, ma pensava che era figo. 

"Dai bellissima, fermati con noi" -continuò una seconda voce, sentiva che si stavano avvicinando. Si fermò e si voltò per risponderli a tono, si trovò accerchiata da sei ragazzi, alcuni erano anche più grandi, si chiese cosa volessero da lei. "Abbiamo sentito che per dieci galeoni lo fai completo" -quel 'lo' si riferiva al sesso. "Informazione sbagliata, forse parlavano di una tua amica della stessa casata" -rispose a tono e provò ad andare via, ma uno dei sei ragazzi la fermò per il braccio. "Lasciami andare o ti schianto" -minacciò presa dal panico. "E con cosa?" -la prese in giro un altro, mostrandole la bacchetta. La sua bacchetta. "L'hai fatta cadere prima al campo di Quiddic, dovresti stare attenta, questa potrebbe tornati utile in situazioni spiacevoli, come questa. Ragazzi, sapete cosa fare" -rispose quello che doveva essere il capo branco.

Vide avvicinarsi un ragazzo e poi il buio. Quando riprese i sensi, sentì un forte dolore alla testa e quando si provò a muovere sentì le mani legate. Mise a fuoco la stanza, non riconoscendola. Si chiedeva se era ancora al Castello. "Ben svegliata, principessa" -arrivò una voce calda al suo orecchio, facendola rabbrividire di disgusto. "Chi siete? Cosa volete da me" -chiese impanicata. "Sh, sh, calma. Non serve sapere chi siamo, o dove ci troviamo, ma posso dirti cosa vogliamo. Te, e quel bel culetto che ti trovi. Dimmi, quei due poveracci che fanno gli scherzi, te l'hanno già rotto?" -e poi un coro di risate derisorie. 

Deglutì e strinse le mani. "Non sono fatti vostri, e lasciatemi andare" -urlò. "Non urlare, nessuno ti sentirà. Anzi, nessuno si accorgerà che sei sparita da tre ore, a quest'ora avranno trovato il tuo biglietto d'addio. Poveri mamma e papà che dovranno affrontare la perdita della loro unica figlia femmina." -la derise la voce. Se non avesse avuto la benda, avrebbe potuto riconoscere la voce. "In che senso?" -chiese curiosa di sapere cos'avessero fatto. "Abbiamo scritto che ti eri stancata di loro, della tua relazione malsana con i gemelli, che li avevi presi in giro, che odi tuo fratello e la sua popolarità. Tutte cose che li feriranno, e che ti faranno dimenticare facilmente. Magari non ora, ma tra poche settimane, se non giorni, di te resterà solo un ricordo, un doloroso e triste ricordo." -finì la voce. 

Winter sentiva gli occhi lucidi, ma non avrebbe pianto. S'immaginava i suoi genitori che dovevano subire un'ennesima delusione da parte sua, ma sta volta non era nemmeno colpa sua. "Ora, noi ti lasciamo qui. Qualcuno di noi verrà a trovarti più tardi." -disse un'altra voce e poi sentì una porta di ferro chiudersi con una serratura. Era in gabbia, non aveva una via d'uscita e la corda che le teneva le mani era stretta forte intorno ai suoi polsi. 

Al castello, intanto, avevano dato l'allarme della sua scomparsa, professori e studenti provavano a trovarla, i genitori ribaltarono ogni stanza del castello, ma di lei nessuna traccia. Ogni dormitorio era stato messo sotto sopra, cercavano qualche indizio, alcuni suggerivano che fosse davvero andata via, ma i genitori non accettavano quella come possibilità. Il fratello, gli amici e i fidanzati erano in pena per lei, si chiedevano cos'avesse avuto, chi avrebbe potuto farle del male, avevano chiesto a Draco se sapeva qualcosa, ma il ragazzo era impanicato tanto quanto loro e all'oscuro di tutto. 

"Professor Potter, l'ultima volta che é stata vista era al campo di Quiddich alle quattro." -disse una studentessa del primo anno tassorosso, che l'aveva vista lasciare il campo. "Era sola?" -chiese il padre di Winter "Si, ho intravisto qualche studenti avvicinarsi ma poi sono andata via" -rispose e venne lasciata andare. Lily si avvicinò al marito con le lacrime agli occhi. "Lilis, la troveremo, credimi fosse l'ultima cosa che farò. Lei tornerà da noi" -la tranquillizzò, ma aveva forti dubbi. I gemelli, avevano anche utilizzato la mappa del malandrino, ma di lei nessuna traccia. "Fred, dobbiamo trovarla" "Lo so George, non può essere andata via così, senza motivo. So che lei scappa sempre, ma sta volta non aveva nessun motivo." -rispose il fratello.

La figlia segreta.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora