Trentaquattesimo capitolo.

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L'estate passò lenta per i Potter, senza la figlia che girava per casa, ma la speranza di vederla il primo settembre li manteneva sereni.

Intanto, Winter aveva passato l'estate più bella della sua vita, erano andati a visitare l'Alaska, poi erano andati a New York, non finivano di girare l'America. Arrivò però il primo settembre e Winter il giorno prima si era fatta accompagnare a Londra. Non avrebbe lasciato gli studi, sentiva che era in grado di affrontare altre sfide.

Alle undici in punto, salì sulla locomotiva scarlatta, mentre camminava lungo il corridoio, s'imbatté nei due gemelli, che si erano fatti crescere i capelli. Winter li guardò e i due ricambiarono lo sguardo. Poi, dopo un cenno, entrarono nella cabina. Winter gli dava ragione se era offesi, non si era fatta mai sentire in quel tre mesi, ma avrebbe risolto dopo con loro, continuò a camminare e andò verso la fine, dove l'attendeva il suo amato vagone numero tre. Ma quando entrò nella cabina, ci trovò Draco. "Ehy biondino" "Ehy fuggitiva" si salutarono e Winter prese posto davanti a lui. In tutta l'estate si erano scambiati delle lettere dove si raccontavano la loro estate.

"Quindi hai deciso di venire." -gli domandò mentre il treno iniziava a muoversi. "Si, mi son detta che non devo più scappare, almeno posso provarci" -e i due risero. Per tutto il viaggio Winter si rilassò, con Draco non doveva preoccuparsi di dire qualsiasi cosa che voleva, senza che dovesse poi litigare. Alle otto di sera il treno si fermò alla stazione di Hogsmeade. I due lasciarono per primi il treno, salendo sulla carrozza. Vennero poi raggiunti da altri ragazzi verde argento. Quel breve viaggio fu silenzioso, non aveva voglia di conoscere altre persone. Quando poi la carrozza si fermò, scese e insieme al biondino entrò in sala grande, andando a sedersi al tavolo rosso oro.

Al tavolo dei docenti, i suoi genitori vedendola entrare si tranquillizzarono. Il Preside fece il solito annunciò, ci fu lo smistamento e poi la cena ebbe inizio. Harry, che aveva notato la sorella sedersi lontano dal solito posto, le aveva sorriso, ma la sorella l'aveva ignorato. Se lo aspettava, d'altronde non si erano certo lasciati nel migliore dei modi. "Ehy Winter" - Neville si avvicinò e si sedette al suo fianco. Winter gli sorrise "Nev, ti trovo in gran forma" - lo guardò complimentandosi, era cresciuto di qualche centimetro ed era sceso di peso. "Grazie, allora come ti è andata l'estate?" "Una meraviglia, a te?" -e i due si raccontarono le vacanze estive. "New York? Ma è fantastico" "Si, non puoi capire quanti cupcake ho mangiato." E la conversazione andò avanti fino alla fine della cena. 

A cena finita, tutti erano diretti verso il proprio dormitorio, ma Winter venne fermata dai genitori. "Winter, che bello vederti" -disse il padre prima di abbracciarla, Winter ricambiò e si sentì a casa. Suo padre gli era mancato molto. Quando si staccò, gli sorrise. "Si, alla fine sono tornata qui. Non potevo mica stare lontano dal padre migliore al mondo no?" -e il padre le sorrise. La madre poi senza dire nulla, l'abbracciò. Winter si lasciò cullare dalle braccia della madre. "Mi sei mancata piccola, ma sono felice che tu abbia risolto con i Cullen." -le disse lasciandola andare. "Già, e avrei anche un'altra cosa da dirvi." -"Certo piccola" -dissero in coro i genitori. "Vorrei cambiare cognome, usare il mio vero cognome. Quello della mia famiglia biologica." -disse mentre sorrideva ai genitori. "E' un idea fantastica piccola, ma ne sei proprio sicura?" -le chiese la madre, felice come una pasqua. "Sicura al cento per cento, per quanto io ami i Cullen, voi site la mia vera famiglia." -concluse. Dopo un altro abbraccio, i genitori la mandarono nel suo dormitorio. 

Quando Winter entrò, superò il salotto e andò dritta verso la sua stanza. Si fece una doccia veloce e infilò il pigiama. Poi quando stava per stendersi sul letto, bussarono alla porta. Andò ad aprire e ci trovò i due gemelli, anche loro con indosso il pigiama. "Come siete arrivati qui?" "Un piccolo aiutino, possiamo entrare?" -e la ragazza si spostò per farli entrare. Chiuse la porta alle sue spalle, e andò a sedersi sul letto, tra i due ragazzi. "All'inizio volevamo evitarti come tu hai fatto con noi, ma poi ci siamo detti che se l'avessimo fatto ti avremo persa e non vogliamo perderti proprio ora che la mamma ha accettato questo legame tra noi tre" -iniziò Fred guardandola. Winter alle ultime parole del rosso sorrise, alla fine la madre aveva ceduto e anche lei non voleva sprecare quest'occasione. "Così, eccoci qui" -concluse George. Winter sorrise e si  stese sul letto spingendoli con sé. "Sono la ragazza più felice al mondo" -disse prima di baciare Fred. Il rosso ricambiò il bacio e lo approfondì. George aveva messo una mano sotto la maglia della ragazza e stava disegnando dei cerchi sulla sua pancia. Quando la ragazza si staccò da Fred baciò George con la stessa intensità. Salì su di lui e portò una mano sotto la maglia di Fred, che saliva verso il petto e lo accarezzava con la punta delle dita. Il rosso portò le sue labbra sul collo della ragazza, mentre l'altro rosso stringeva deliacamente i fianchi della ragazza, succhiando e mordendo la sua lingua. 

La figlia segreta.Where stories live. Discover now