Trentunesimo capitolo

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Il giorno dopo, era Natale, quando si svegliò si ricordò di come avesse passato il natale precedente, il giorno in cui pensava di aver preso i suoi gemelli. Si guardò intorno e vide il letto vuoto, così mise le pantofole e scese in salone. Sotto all'enorme albero, una miriade di regali, grandi e piccoli. Si avvicinò ai genitori, che stavano preparando i pancake e li salutò augurandogli buon natale. Poi passò dagli zii che l'abbracciarono. "Auguri piccola" -le dissero mentre andava a stringere il fratello e Ron in un forte abbraccio. Si staccò e andò poi vicino l'albero, ignorando appositamente i gemelli per fargli uno scherzo. "Quando si possono aprire?" -chiese ignorando i due rossi che la guardavano curiosi, ormai avevano capito quando stava mettendo su uno scherzo e quello era uno scherzo. "Anche ora, ma mancheranno due regali, spero non ti dispiaccia" -disse Fred guardandola con un sorriso malandrino. "Oh ci siete anche voi, auguri" -e si avvicinò abbracciandoli "Non vi avevo visto" -continuò a prenderli in giro e i due sorrisero. "Quei due regali improvvisamente ci sono di nuovo" -e le baciarono la guancia. 

Poco dopo eccoli lì che si scambiavano i regali a vicenda. Ma quel momento venne messo fine dal campanello. "E' arrivata la tua sorpresa" -annunciò felice il padre a Winter. La ragazza si alza, ma Sirius le mise le mani sugli occhi. "E una sorpresa" -le disse. Quando gli ospiti entrarono in casa, Sirius tolse le mani e Winter per poco non svenne. Davanti a lei la sua famiglia e c'era anche il padre. Tempo pochi secondi e si buttò tra le sue braccia. L'uomo la prese la volo e la strinse. "Papà" "Piccola mia" -e la ragazza pianse sulla sua spalla. Quando fu messa giù andò ad abbracciare la madre, e i fratelli. Poi si fermò davanti ad Edward che aveva al suo fianco una ragazza sui diciassette anni. "Edward" e lo abbracciò, venendo presa in braccio dal fratello. "Mi sei mancata peste" -le disse mentre sentiva la sorella stringersi. Quando si staccò e venne messa giù si presentò alla ragazza. "Io sono Winter, tu sei?" "Lei é la mia ragazza Bella." -la presentò Edward e Winter le sorrise. "Ragazza? Spero che me lo tratti bene" -e fece ridere i presenti. 

Il resto delle vacanze le passò con le sue due famiglie, ma si ricordò di chiedergli delle spiegazioni solo a capodanno. La mattina li prese da parte e ci parlò. "Mi potete spiegare cosa é successo?" -chiese al padre, che guardò la sua famiglia. "E' un discorso complesso, ma so che lo capirai e capirai i nostri gesti." -premise il padre e poi parlò Edward. "Ti abbiamo mentito, il vero motivo per cui l'abbiamo fatto é perché Bella doveva essere messa al sicuro. Bella, é venuta a conoscenza di ciò che siamo e Alice l'aveva vista arrivare nella mia vita. Siamo stati sempre a Forks, ma ti abbiamo mentito perché Bella essendo in pericolo dovevamo scappare da un altro vampiro che voleva ucciderla. Ci dispiace averti mentito, anche sulla morte di Carlisle, ma era l'unico modo per proteggere anche te. Immagina due umane in una casa di vampiri, i Volturi ci sarebbero venuti a prendere subito." -concluse il fratello. D'un tratto Winter si sentì prevalere da un odio nei confronti di quella ragazza, che in pochi mesi era riuscita a estraniarla da loro. "Quindi io sono stata male, ho pianto come un'idiota, ho preso a pugni un mio compagno di scuola, e voi eravate vivi? Per di più avete protetto una che conoscevate da poco, avete preferito ferire me, che sono stata con voi dal mio secondo giorno di vita, a una che ha preso un ossessione per un vampiro?" -disse mentre alzava di poco la voce, richiamando l'attenzione della sua famiglia biologica. 

"So che detta così suona male, ma non avevamo altre idee su come fare. Rosalie era l'unica contraria, e voleva scriverti ma non ne ha avuto la possibilità. Ma noi non ti abbiamo mai preferita agli altri piccola" -disse la madre avvicinandosi. "Per me potete anche andare via ora, mi avete deluso, voi non sapete come sono stata, chiedetelo a loro, che hanno visto il mio dolore, e mi sono stati vicini." -indicò poi la sua vera famiglia. "Con me avete chiuso, tu soprattutto" -ed indicò Edward, lasciò poi il salone, seguita dai due gemelli. Si chiuse in stanza e lanciò via tutti i cuscini che aveva sul letto, venendo poi calmata dalle braccia calde dei suoi ragazzi. "Piccola, non ti fa bene arrabbiarti" -Fred la stese sul letto e si stese al suo fianco insieme al fratello, coccolandola. 

La figlia segreta.Where stories live. Discover now