- Gigli e violette -

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Scalare un monte era una cosa.
Scalare il monte Olimpo era tutt'altro.
Erano stati i due mesi più intensi che Piper avesse mai passato da quando era arrivata al campo. Non sapeva nemmeno come aveva fatto a finire lassù, sapeva solo che era stata Annabeth a trascinarcela.
Le aveva detto che sarebbe stata una sorta di avventura al femminile dato che sarebbero state solo loro due. All'inizio voleva portarsi dietro anche Jason ma Piper le aveva spiegato che non si poteva fare per innumerevoli ragioni che non aveva voluto spiegarle, mentre il vero motivo era che non voleva far sentire la sua amica a disagio.
Percy le mancava terribilmente, nonostante sapessero dove si trovasse, e l'ultima cosa che le ci voleva erano lei e Jason che camminavano mano nella mano sul monte Olimpo con Annabeth che li scrutava da dietro.
In un primo momento, il monte Olimpo le era sembrato il paradiso. Tutta quella luce spettrale e i giardini incantevoli le diedero l'idea di essere nel giardino dell'Eden o in uno di quei posti mitologici descritti nei racconti di suo nonno Tom.
Invece quella era la vera dimora degli dei. Di quei divini esseri spietati che le avevano rovinato la vita.
"andiamo, Pipes" la incoraggiò Annabeth alla sua destra, avviandosi giù per il viale alberato come se stesse imboccando il vialetto di casa "prima arriviamo e prima troveremo quello che cerchiamo"
Piper la seguí, facendo attenzione a dove metteva i piedi, come se il lastricato fosse fatto di cristallo "questo posto è meraviglioso"
Annabeth non sembrava della stessa opinione. Diede una rapida occhiata ai giardini in fiore e alle fontane di acqua cristallina intorno a lei "si, suppongo di sì. Muoviamoci" tagliò corto brutalmente.
Annabeth si muoveva sicura, tanto quanto al campo mezzosangue. Camminava così veloce che Piper faceva fatica a starle dietro "quindi tutto questo lo hai costruito tu?"
Annabeth annuì con la testa.
"e allora come mai sembra che non ti piaccia questo posto?"
La bionda si piantò nel mezzo del vialetto e Piper le finì contro la schiena "perché sono stata qui troppe volte e ormai riesco a vedere la verità che si cela dietro questo luogo, anche se è stato costruito da me. Ho riprogettato l'Olimpo dopo la guerra dell'anno scorso, una guerra che ci ha portato via moltissime brave persone. Questo posto non fa che ricordarmelo, ecco perché non riesco ad ammirarlo come fai te" non attese una reazione di Piper e riprese a camminare, svoltando a destra imboccando un'altra stradina che scendeva.
Piper non fece più domande.

"quindi è questo il famoso Memoriale di cui parlava Chirone?" domandò Piper che, accanto ad Annabeth, fissava l'imponente edificio di marmo bianco sormontato da una cupola di vetro che si parava davanti a loro.
Annabeth annuì per niente colpita "il Memoriale dell'Olimpo" la corresse "in tutto il suo divino splendore" detto da lei non sembrava molto un complimento.
Davanti alle porte d'ingresso di ottone massiccio nella piccola piazzola di ergeva una statua alta circa 30 metri raffigurante Zeus che imbracciava una delle sue folgori.
Piper piegò la testa verso l'alto, eppure non riuscì a vederne la cima "è una mia impressione o questa statua trasuda presunzione da tutti i pori?"
"non è solo una tua impressione. Ci ho messo 15 giorni a ristrutturare il Memoriale perché la statua era sempre troppo piccola per i gusti di Zeus. I ciclopi hanno dovuto abbatterla e ricostruirla da capo una dozzina di volte"
Piper sbuffò.
All'egocentrismo degli dei non c'era mai fine.
"vogliamo entrare?"
Annabeth annuì di nuovo e si incamminarono verso l'atrio dell'edificio.

L'interno era ancora più grande dell'esterno.
Ai loro lati c'erano due possenti corridoi che portavano a diverse esposizioni, mentre il resto si sviluppava verso l'alto: cinque o sei piani di libri si estendevano sopra le loro teste. A collegare quei piani c'erano delle scalette a ghiacciola talmente arrotolate da fare terrore.
Nello spazio sotto la cupola c'era un globo galleggiante immobile che lievitava sopra di loro.
Doveva in qualche modo rappresentare il mondo dei mortali?
Piper rimase a bocca aperta mentre girava su se stessa e rischiò in questo modo di colpire una ninfa del vento che passava di lí "è... è stupendo"
"modestamente ho fatto un ottimo lavoro" si auto congratulò Annabeth "ora capisci perché mi è costato così tanto tempo?"
Oh certo che capisco, avrebbe voluto rispondere la ragazza. Quel posto era sorprendente. C'erano così tanti libri da togliere il fiato. Era come un immensa biblioteca mortale, solo molto più grande.
"salve ragazze" una ninfa dalla pelle candida come un bocciolo di rosa fluttuò verso di loro "benvenute al Memoriale dell'Olimpo, il luogo per eccellenza dove sono contenute tutte le informazioni sul mondo divino. Come posso aiutarvi?"
Piper ebbe paura che se l'avesse toccata si sarebbe frantumata in mille pezzi come un bicchiere di vetro.
"salve" rispose cortesemente Annabeth "noi stiamo cercando qualche informazione su Gea. Sapete, è per un compito che ci hanno assegnato. Dovevamo scegliere il nostro dio primordiale preferito e scrivere su di esso una relazione" indicò Piper "io e la mia amica abbiamo scelto Gea. Sapreste indicarci la sezione?"
La ninfa sorrise amabilmente "che ragazze diligenti, non se ne trovano più così tante in giro. Le informazioni che cercate si trovano nella sezione 'dei primordiali', vi ci accompagno volentieri, ma prima dovrei vedere i vostri pass se non vi dispiace"
Piper e Annabeth si tolsero i pass che portavano al collo e li mostrarono alla ninfa, che probabilmente soddisfatta sorrise "seguitemi, fanciulle" e le fece segno di seguirla mentre fluttuala verso il corridoio di destra.
Piper lanciò un'occhiata all'amica "geniale la scusa del compito"
Annabeth sorrise compiaciuta "lo so" e se ne andarono dietro alla ninfa.

ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ Where stories live. Discover now