- Ciak, azione! -

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Annabeth non aveva intenzione di farlo, ma si lanció in avanti. Percy corse da lei nello stesso istante. La folla si irrigidì. Qualcuno cercò istintivamente le armi che non aveva con sé. Percy strinse Annabeth tra le braccia. Si baciarono, e per un'attimo niente abbe importanza.
"Testa D'alghe" pensó lei su di giri.
Percy la scrutó in viso - dei del cielo! Non avrei mai pensato di... -
Annabeth lo afferró per un polso e con una sola mossa lo mandò prima per aria e poi per terra, sul lastricato.
I Romani gridarono. Qualcuno si fece avanti, ma Reyna ordinó - fermi! -
Annabeth gli piantò un ginocchio sul petto e un braccio alla gola - se osi lasciarmi di nuovo... - cominciò con gli occhi che le bruciavano - giuro sugli dei che... -
Lo fissò dritto negli occhi, serrando le labbra furiosa...
... ma non riuscì a finire la frase che scoppiò a ridere e il ragazzo insieme a lei.
Suonó la campanella dal retro del backstage e Afrodite, seduta su una seggiolina che diceva "BOSS" con la scritta glitterata, si portò un megafono alla bocca
- STOP! TAGLIA! -
I due ragazzi abbandonarono le posizioni scomode e si rilassarono.
La dea tolse il magafono da davanti alla faccia
- santa me stessa! Non possiamo fare un film su di voi se non recitate bene le battute!-
- È la quarta volta che facciamo questa scena e finisce sempre con voi due che scoppiate a ridere - aggiunse Apollo, che indossava un giacchetto di pelle che diceva "FILM DIRECTOR".
Annabeth, seduta a gambe incrociate sul terreno, sbuffò - io neanche volevo farlo questo film - borbottò a mezza voce.
Percy si puntelló sui gomiti e si sporse in avanti per baciarla, ma Nico di Angelo gli urló nelle orecchie con il megafono acceso - NIENTE BACI SUL SET, JACKSON! -
Altre risate.
- Ragazzi, cercate di darvi una mossa, va bene? Ehy, ehy i miei capelli stanno benissimo così, ahia! - disse Piper, mentre cercava di sgusciare dalla presa di una ninfa che le sistemava l'acconciatura.
- Prenderete questa scena così come ci viene - rispose la bionda, scompigliando i capelli scuri di Percy
- Non siamo attori. È già tanto che abbiamo accettato di fare questa sciocchezza - aggiunse Percy, scoccando un'occhiata truce verso il dio del sole che stava dando indicazioni sceniche ad alcuni centurioni.
- Sentite, io voglio almeno recitare la mia parte - pretese Leo - La prima volta è stato grandioso -
- La prima volta hai dichiarato guerra a Nuova Roma bombardando la città -
- Sta zitto, Acquaman, te sei stato mandato al tappeto davanti a tutti i Romani durante il tuo secondo giorno di lavoro -
Annabeth si spostó e aiutò Percy (che rispose alle parole di Leo con un gesto osceno) ad alzarsi.
Il ragazzo si tastó la schiena dolorante. Poi disse, rivolto alle telecamere - Perché non posso avere uno stuntman? -
Annabeth gli sorrise amorevolmente e gli lasció un brevissimo bacio sulle labbra - Perché così è più divertente - poi si allontanó verso la postazione di partenza.
- SCENA 14, MARCHIO DI ATENA, E... AZIONE! - gridó Afrodite attraverso il megafono e ricominciarono e riprendere.

- ehy Piper - Leo bussava alla porta - stiamo atterrando -
- atterrando? - la figlia di Afrodite drizzó la schiena ancora un po' assonnata. Leo aprì la porta e fece capolino, tenendosi una mano sugli occhi: un bel gesto, se non avesse sbirciato tra le dita
- sei vestita? -
- Leo! -
- scusa - il figlio di Efesto sorrise - ehy, carino il pigiama dei My Little Pony -
Restarono in silenzio per qualche secondo prima che Piper scoppiasse a ridere compulsivamente - My Little Pony? Dici sul serio? -
Suonò la campanella.
Leo si guardó attorno confuso, mentre afferrava il copione che aveva lasciato da una parte
- non diceva così? - consultó pagina 105 - ah, no... diceva "ehy, carino il pigiama dei Power Rangers!"-
Piper tornó sotto le coperte, non riuscendo a smettere di ridere - ma come hai fatto a sbagliare? -
- RIFACCIAMOLA! - gridó la dea dell'amore.
Leo scaraventó il copione da una parte e tornó dietro la porta, borbottando - My Little Pony, Power Rangers... a me sembrano tutti uguali! -

Mentre Leo si dava da fare con i comandi al timone, Hazel e Frank raccontarono la storia dei pesci centauro e del loro campo di addestramento.
- incredibile - commentó Jason - questi brownies sono ottimi! -
- é l'unica cosa che sai dire? - domandò Piper.
Il figlio di Giove sembró sorpreso.
- che c'è? La storia l'ho ascoltata. Pesci centauro. Tritoni e sirene. Lettere di presentazione al dio Tevere. Ho capito. Ma questi brownies... -
- assaggiali con la marmellata di Esther - suggerì Frank, a bocca piena.
- siete davvero disgustosi - commentó Hazel.
- passami il vasetto, amico - continuò Jason, impassibile.
Mentre il ragazzo addentava il brownie, un po' di marmellata gli scivolò sulla maglietta viola.
Frank rischió di strozzarsi - Jas - gli indicò la macchia con un gesto della testa - ti sei sporcato la maglietta -
Il figlio di Giove guardó in basso, tolse lo sbuffetto di marmellata dalla maglia con l'indice e lo mangiò
- fatto. Dove eravamo rimasti? -
La campanella suonó e i semidei, compreso Jason, scoppiarono a ridere.
- PORTATE SUBITO UN TOVAGLIOLO - ordinó Nico di Angelo - E ANCHE UNA MAGLIETTA PULITA PER JASON GRACE -

ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ Where stories live. Discover now