- Il cerotto con i cuoricini rosa - 2/2

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Strano ma vero, anche i dottori (perfino quelli non verificati) mangiavano come i comuni esseri umani.
Nico aveva pensato per settimane che Will saltasse i pasti perché troppo occupato in ospedale, invece era venuto fuori che anche il figlio di Apollo si nutriva regolarmente.
Il fatto era che non lo vedeva mai a mensa perché lui andava sempre lì molto prima dell'orario stabilito per il pranzo, e anche quel giorno non fece eccezione.
Verso mezzogiorno, lui e Will si incamminarono verso la mensa, presero due vassoi e si sedettero al tavolo di Ade, iniziando a magiare in silenzio.
<<perché vieni qui così presto?>> domandò il figlio di Ade, alludendo al fatto di essere completamente soli nel padiglione vuoto. Almeno non ci sarebbe stato nessuno a ridacchiare del suo cerotto per femmine.
Will prese una forchettata di insalata e rispose <<perché, come vedi, non c'è nessuno a quest'ora. E anche se non potrei, mi lasciano mangiare lo stesso>>
<<perché sei una specie di dottore e quindi sei avvantaggiato?>>
<<perché mi piace il silenzio>> gli rivelò, invece <<sono costantemente circondato da rumore. I miei fratelli che suonano e cantano nella nostra cabina, al poligono di tiro, perfino in infermeria. Quindi almeno quando mangio mi piace che ci sia silenzio>>
Nico annuì e abbassò lo sguardo sul suo piatto: hamburger e patatine. Non erano di certo un Happy Meal, ma non si lamentava.
Passarono alcuni momenti di totale e imbarazzante silenzio prima che Will aprisse bocca per primo <<te puoi parlare, però>>
<<come?>>
<<ti ho detto che mi piace il silenzio. Ma mi piace anche ascoltarti mentre parli. Quindi parla pure, Principe delle Tenebre>>
Nico rischiò di strozzarsi con una patatina <<Principe delle Tenebre? Davvero? Prima il cerotto con i cuoricini e ora "Principe delle Tenebre"?>>
Quel nome era decisamente pessimo.
Will si strinse nelle spalle <<hai detto che Death Boy non ti piace. Sto cercando un altro soprannome che ti si addica>>
Altro silenzio.
Nico dovette rallentare il battito del proprio cuore prima di parlare di nuovo <<Death Boy va bene>>
Will rimase con la forchetta a metà strada tra il piatto e la sua bocca <<cosa?>>
<<puoi chiamarmi Death Boy se vuoi>> ripetè <<sempre meglio di "Principe delle Tenebre" o "Spaventoso Nico">>
Will rise buttando la testa all'indietro <<va bene, allora vada per Death Boy. Onestamente, era il mio preferito>>
Nico comprese in quel momento che avere un soprannome non gli dispiaceva.
Capì anche perché si sentisse tanto entusiasta quel giorno: non era per la medicina o per il fatto di star aiutando qualcuno (che era lo stesso contento di poter fare), ma ormai capì che era la vicinanza di Will a regalargli quella sensazione inebriante di cui si sentiva pervaso.
Un tintinnio di posate gli suggerì che Will doveva aver posato la forchetta sul piatto. Adesso lo stava guardando e teneva il mento appoggiato sulle dita incrociate e i gomiti puntellati sul tavolo.
Sembrava analizzarlo.
<<devo parlare ancora?>>
<<solo se ti va>>
Certo che gli andava.
<<non so cosa dire, però>>
<<potremmo partire con le domande profonde>>
Nico aggrottò le sopracciglia <<per esempio?>>
<<colore preferito?>>
Il figlio di Ade sollevò gli angoli della bocca. Un sorriso! Un sorriso vero!
<<non puoi dire sul serio>>
<<sono serissimo, Death Boy. Allora, colore preferito?>>
Nico si arrese. Che aveva da perdere, in fondo? Will sapeva che non era spaventoso e di certo non era spaventato da lui <<grigio>>
Il biondo sollevò la testa dalle mani e spalancò gli occhi, colpito forse <<strano, e io che pensavo ti piacesse tanto il nero>> e con lo sguardo gli indicò il suo abbigliamento, rigorosamente scuro.
<<il tuo?>>
<<arancione>>
<<"strano, avrei detto giallo">>
Will rise un'altra volta <<me lo merito>>
Nico avrebbe voluto chiedergli di continuare con le domande profonde, ma il Fato non sembrava della stessa opinione.
Il Cerca Persone di Will suonò a intermittenza.
Lui abbassò lo sguardo e in meno di un secondo impallidì.
Nico non riuscì a nascondere a pieno la sua frustrazione <<conosco quello sguardo. Fammi indovinare: la pausa pranzo è terminata>>
Will riprese il camice che aveva appoggiato sulla panca affianco a se e si alzò, rivolgendo al ragazzo uno sguardo carico di scuse <<esatto, Death Boy. Coraggio, dobbiamo sbrigarci. Si tratta di Mark>>

ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ Where stories live. Discover now