- I mostri che non ti uccidono - 1/2

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Attenzione: alto contenuto di depressione post-Tartaro

Non ho mai avuto paura del buio.
L'oscurità non è mai stata mia nemica. Erano i ragni — quei piccoli mostri che si nascondevano sotto le lenzuola e che mi ricoprivano la pelle di morsi — i miei veri nemici.
Non sono mai stata una persona che doveva dormire con la luce accesa perché aveva paura dei mostri nell'armadio; non mi sono mai intrufolata nel letto dei miei genitori perché avevo avuto un incubo.
Non mi hanno mai concesso il lusso di avere paura di queste piccolezze.
Non quando creature mostruose — ricoperte di squame, con artigli affilati come lame, che sputano fuoco, che possono ingoiarti in un solo boccone — sostano appena dietro l'angolo e aspettano solo il momento giusto per ucciderti nel modo più doloroso possibile.
Adesso però il buio mi fa paura; ho il terrore di vedere Aracne sgusciare da sotto il mio letto e intrappolarmi nella sua ragnatela; sobbalzo ad ogni più piccolo rumore e il silenzio non mi piace più.
Adesso mi concedo di avere paura di qualsiasi cosa, perché so che tutto potrebbe uccidermi da un momento all'altro.

••••

<<così dovresti stare comoda>> dice Piper dando  due colpetti al cuscino per raddrizzarlo <<con tutte queste coperte potresti costruire un fortino. Leo lo adorerebbe>> aggiunse poi, sorridendo.
Le rivolgo un leggero sorriso tirato, anche se non mi va affatto di sorridere. Guardo tutto nella stanza tranne che nella direzione di Piper.
Il pavimento. La scrivania. Il mio berretto dell'invisibilità. L'oblò al centro della parete...
Improvvisamente mi manca l'aria. Boccheggio come un pesce <<la finestra...>>
<<blindata>> mi precede <<e poi Leo è di guardia stanotte. Niente entrerà qui dentro>>
La certezza è un'altra delle cose che non posso controllare.
Per questo mi sento pervasa dal panico in ogni cellula del mio corpo.
Piper attende pazientemente che mi stenda sul letto, ma qualcosa mi blocca. Sono troppo abituata a stare sveglia anche quando sento che sto per cedere al sonno. Un'altra abitudine di cui non vado fiera.
Come ad avermi letto nel pensiero, Piper mi guarda, comprensiva <<la mia stanza è affianco alla tua. Per qualsiasi cosa, chiamami>>
No, non l'avrei mai svegliata nel cuore della notte, ma questo non glielo dirò . Non posso scaricare le mie paure su di lei — lei, che ha già fatto fin troppo per me in queste ultime ore, giorni, mesi addirittura.
<<Percy>> la mia voce esce in un sussurro <<lui è...?>>
<<sta bene>> Piper mi prende le mani tra le sue, un gesto misto di preoccupazione e rassicurazione che mi fa quasi venir voglia di raggomitolarmi sotto le coperte e piangere <<sta dormendo profondamente come un bambino. Jason e Frank sono andati a controllare, poco fa. Se la caverà>>
Vorrei potermela cavare anche io così. Sono notti che non dormo eppure non sento il bisogno di farlo. Cosa c'è che non va in me?
Piper si incupisce e mi scuote appena, come per svegliarmi da un sogno <<non farlo. Non chiuderti nella tua stupida corazza di metallo. Dimmi che succede. Parlami. Sai che puoi dirmi tutto>>
Appena nota che il mio ginocchio non riesce a stare fermo, decido che è il momento di vuotare il sacco. <<ho paura>>
<<qui niente può farti del male>>
<<sono spaventata a morte>> replico. La mia voce sembra appartenere a una bambina a cui hanno appena raccontato una storia dell'orrore <<non voglio chiudere gli occhi. Non voglio tornare >>
Reprimo un brivido nel ricordare dove mi trovavo solo qualche ora fa.
Piper cerca di sorridere per infondermi coraggio, ma non c'è gioia sul suo volto <<lo so. Ma non puoi restare sveglia per sempre. Qualunque cosa vedrai, ricorda che non è reale. Sei qui e sei viva, Annabeth. Questo non dimenticarlo mai>>
Non sai cosa ho visto, non conosci i mostri che affollano i miei incubi.
Continuo a ripetermi che la nostra è stata solo fortuna. Che un solo passo falso e saremmo potuti morire entrambi in modo atroce e terribile...
È solo colpa tua.
<<Annabeth>> dopo un po' la sento pronunciare il mio nome e quando alzo lo sguardo, Piper è seria, come non la avevo mai vista prima <<ho bisogno che tu mi dica che è tutto okay. Devi dirmi che starai bene, e che non devo stare in pensiero per te>>
Mi sta chiedendo il permesso di andare. Di lasciarmi da sola, perché ha paura che non sopravviva alla mia prima notte fuori dal...
Non sono sicura di poterle fare una promessa del genere.
Ma Piper sembra pronta a trasferirsi immediatamente nella mia cabina ed io sono davvero a un passo dal cedimento. Un solo cenno e lei resterebbe qui a tenermi la mano.
Sono quasi tentata di cedere, solo per non dover restare sola.
<<devo sentirtelo dire, Annabeth. Dimmi che starai bene>> ripete.
E allora decido: <<starò bene>> ingoio quel boccone amaro e capisco di non poter più tornare indietro <<non preoccuparti. Andrà tutto bene>>
Non so se lei ci crede. Io di certo no.
La mia voce esce più incerta di come avrei voluto.
Piper sembra riluttante a lasciar andare le mie mani, ma poi si ricompone e si alza <<la mia porta è accanto alla tua. Buonanotte>> e con questo ultimo saluto, esce dalla mia stanza richiudendosi dietro la porta, e io posso tornare a crogiolarmi nel panico che mi riveste ormai da capo a piedi.

ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ Where stories live. Discover now