ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ

- Letters -

Annabeth era partita da due giorni, ma Percy si sentiva terribilmente solo. E ormai la sua tristezza era un problema di tutti.
Aveva bisogno di lei, tanto quanto aveva bisogno di respirare.
Avere Annabeth con sé era una questione di vita o di morte. E adesso tutto gli sembrava grigio e spoglio.
La mattina si alzava solo perché aveva fame; si trascinava fino alla mensa e dopo aver mangiato tornava nella sua cabina.
Quel giorno Jason, Piper, Leo e Nico erano al tavolo di quest'ultimo che stavano facendo colazione allegramente.
Percy si sedette pesantemente accanto al figlio di Ade.
Lui lo guardó di traverso - tutto bene? Sembri un cadavere -
Leo scoppió a ridere - che battuta penosa, di Angelo -
Piper alzó gli occhi al cielo e si rivolse al figlio di Poseidone - è per Annabeth, dico bene? -
Il ragazzo si lasció scivolare sulla panca - non ce la posso fare -
- si invece - cercó di risollervargli il morale Jason - sei troppo melodrammatico -
- ma mi manca -
- e pensare che dovremmo sorbircelo così per altri due mesi - bisbiglió Nico agli altri tre.
- ti ho sentito! - gridó Percy con la faccia dentro il tavolo.
- cerca di distrarti - gli propose Piper con positività - e vedrai che due mesi voleranno -
- o saranno un disastro - aggiunse Leo.
Due mesi da solo? No, Percy non poteva farcela.
Ma Annabeth era stata così felice di partire e lui non aveva di certo potuto dirle di non farlo.
Essere chiamati ad un famosissimo stage di architettura a Londra, non era da tutti i giorni. Era stato felice per lei.
Annabeth se lo meritava.
Ma quando gli aveva detto che sarebbe rimasta in Inghilterra per due mesi, il suo volto si era rabbuiato.
Due mesi nella capitale inglese senza nessuno che la proteggesse? Percy non si era sentito per niente tranquillo.
Ma, in fin dei conti, chi era lui per impedirle di partire?
Doveva solo essere felice per lei, come diceva il ᴍᴀɴᴜᴀʟᴇ ᴅᴇɪ ʙʀᴀᴠɪ ғɪᴅᴀɴᴢᴀᴛɪ.
In realtà un manuale del genere non esisteva ancora, ma se ci fosse stato ci sarebbe stato scritto proprio questo "𝓈ℯ 𝓁𝒶 𝓉𝓊𝒶 𝓇𝒶ℊ𝒶𝓏𝓏𝒶 ℯ̀ 𝒻ℯ𝓁𝒾𝒸ℯ, 𝓈𝒾𝒾 𝒻ℯ𝓁𝒾𝒸ℯ 𝒶𝓃𝒸𝒽ℯ 𝓉𝓊"
Aveva paura che potesse farsi del male. Poi Annabeth, era partita e il cuore di Percy era partito con lei.
Nel momento in cui la vide varcare i controlli di sicurezza, seppe che non l'avrebbe rivista per i prossimi due mesi.
E la cosa gli faceva male. Ma male da morire.
Più provava a non pensare a lei, più la sua mente lo riportava al ricordo di Annabeth, quasi come lo stesso torturando.
Percy non sapeva se la scelta di lasciarla andare era stata buona, ma se Annabeth era felice avrebbe dovuto esserlo anche lui.
E comunque cosa potevano essere due mesi separato dalla ragazza che amava e che adesso si trovava a più di dieci mila chilometri di distanza da lui?
Era stato un idiota. Insomma, secondo Piper e Jason, Annabeth aveva fatto bene a sfruttare quell'incredibile opportunità per coronare il sogno di tutta una vita.
E mentre la sua ragazza si stava divertendo a Londra, Percy era nella sua cabina che si piangeva addosso.
Doveva assolutamente trovare qualcosa da fare.
Poi si ricordó della promessa che si erano fatti.
Percy e Annabeth si sarebbero scritti ogni giorno, per sapere come stava l'altro e se c'erano novità riguardanti le attività di ognuno di loro.
Ma non comuni messaggi.
Bensì lettere cartacee, come si faceva nei secoli passati.
Secondo Annabeth era più allettante e rendeva più dolce ed elettrizzante l'attesa.
Percy, all'inizio, non era stato molto favorevole all'idea ma aveva accettato.
Così, animato da un nuovo barlume di speranza, si alzó dal letto e si sedette alla sua scrivania.
Prese un foglio bianco da un cassetto della sua scrivania e una penna con l'inchiostro nero (Percy non usava la penna nera, ma Annabeth sosteneva che per una lettera, il nero fosse più romantico) e inizió a scrivere, con la mano che tremava leggermente.

𝑪𝒂𝒓𝒂 𝑨𝒏𝒏𝒂𝒃𝒆𝒕𝒉,
𝒔𝒕𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒏𝒄𝒂𝒏𝒐 𝒂𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒓𝒊𝒕𝒐𝒓𝒏𝒐. 𝑳𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒎𝒂𝒏𝒄𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒔𝒊 𝒔𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒐, 𝒔𝒐𝒑𝒓𝒂𝒕𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒔𝒆 𝒎𝒊 𝒓𝒂𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒕𝒖𝒐 𝒏𝒐𝒎𝒆.
𝑭𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒍𝒐 𝒔𝒂𝒊, 𝒎𝒂 𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒉𝒐 𝒓𝒊𝒂𝒄𝒒𝒖𝒊𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒍𝒂 𝒎𝒆𝒎𝒐𝒓𝒊𝒂, 𝒆̀ 𝒎𝒊𝒂 𝒂𝒃𝒊𝒕𝒖𝒅𝒊𝒏𝒆 𝒓𝒊𝒑𝒆𝒕𝒆𝒓𝒎𝒊 𝒊 𝒏𝒐𝒎𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒆 𝒂 𝒄𝒖𝒊 𝒕𝒆𝒏𝒈𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒊̀ 𝒅𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂𝒓𝒎𝒆𝒏𝒆 𝒅𝒊 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒐. 𝑨𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒐𝒈𝒈𝒊 𝒗𝒊𝒗𝒐 𝒄𝒐𝒍 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒊 𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒆 𝒓𝒊𝒕𝒓𝒐𝒗𝒂𝒓𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒏 𝒖𝒏 𝒗𝒖𝒐𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒎𝒆𝒎𝒐𝒓𝒊𝒂. 𝑴𝒂 𝒔𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆 𝒓𝒊𝒂𝒄𝒄𝒂𝒅𝒆𝒔𝒔𝒆, 𝒏𝒐𝒏 𝒑𝒐𝒕𝒓𝒆𝒊 𝒎𝒂𝒊 𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂𝒓𝒎𝒊 𝒅𝒊 𝒕𝒆. 𝑻𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆𝒊 𝒍𝒂 𝒍𝒖𝒄𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒗𝒊𝒕𝒂. 𝑵𝒐𝒏 𝒂𝒓𝒓𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒓𝒕𝒊 𝒔𝒆 𝒕𝒊 𝒅𝒊𝒄𝒐 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒂𝒅𝒆𝒔𝒔𝒐, 𝒎𝒂 𝒂𝒗𝒆𝒓𝒕𝒊 𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒂 𝒉𝒂 𝒔𝒄𝒂𝒕𝒆𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝒎𝒆 𝒖𝒏'𝒐𝒏𝒅𝒂𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝒆𝒎𝒐𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒓𝒆𝒅𝒆𝒗𝒐 𝒅𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒂𝒗𝒆𝒓𝒆.
𝑴𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒒𝒖𝒆... 𝒕𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒊? 𝑨𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒊𝒄𝒖𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒕𝒂𝒊 𝒃𝒆𝒏𝒆. 𝑴𝒆𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒅𝒊 𝒎𝒆 𝒔𝒊𝒄𝒖𝒓𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆.
𝑸𝒖𝒊 𝒗𝒂 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒂𝒑𝒑𝒐𝒔𝒕𝒐. 𝑺𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒏𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒂 𝒒𝒖𝒐𝒕𝒊𝒅𝒊𝒂𝒏𝒊𝒕𝒂́. 𝑬 𝒔𝒂𝒓𝒂𝒊 𝒔𝒐𝒓𝒑𝒓𝒆𝒔𝒂 𝒏𝒆𝒍 𝒔𝒂𝒑𝒆𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝑹𝒂𝒄𝒉𝒆𝒍 𝒏𝒐𝒏 𝒉𝒂 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒂𝒏𝒏𝒖𝒏𝒄𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒏𝒆𝒔𝒔𝒖𝒏𝒂 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒂 𝑻𝒆𝒓𝒛𝒂 𝑮𝒓𝒂𝒏𝒅𝒆 𝑷𝒓𝒐𝒇𝒆𝒛𝒊𝒂 𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒅𝒆𝒊 𝒏𝒐𝒏 𝒄𝒊 𝒉𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒈𝒏𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒖𝒏𝒐 𝒔𝒈𝒖𝒂𝒓𝒅𝒐. 𝑬 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒐 𝒔𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒑𝒂𝒓𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒏𝒕𝒊. 𝑺𝒂𝒊 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒊 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒈𝒆𝒏𝒊𝒕𝒐𝒓𝒊 𝒄𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒕𝒕𝒂𝒏𝒐 𝒆́ 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀ 𝒉𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝒏𝒐𝒊 𝒑𝒆𝒓 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒉𝒆 𝒎𝒊𝒔𝒔𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒔𝒖𝒊𝒄𝒊𝒅𝒂.
𝑰𝒆𝒓𝒊 𝑳𝒆𝒐 𝒉𝒂 (𝒑𝒆𝒓 𝒔𝒃𝒂𝒈𝒍𝒊𝒐) 𝒅𝒂𝒕𝒐 𝒇𝒖𝒐𝒄𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒂𝒃𝒊𝒏𝒂 𝒅𝒊 𝑫𝒆𝒎𝒆𝒕𝒓𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀ 𝒖𝒏𝒂 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒕𝒂 𝒄𝒂𝒓𝒏𝒊𝒗𝒐𝒓𝒂 𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒗𝒆𝒗𝒂 𝒎𝒐𝒓𝒔𝒐 𝒊𝒍 𝒅𝒊𝒕𝒐. 𝑳𝒆 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒆 𝒅𝒊 𝑫𝒆𝒎𝒆𝒕𝒓𝒂 𝒏𝒐𝒏 𝒏𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒆 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒐 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊.
𝑰𝒐 𝒆 𝑱𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒂𝒃𝒃𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒓𝒊𝒑𝒓𝒆𝒔𝒐 𝒂𝒅 𝒂𝒍𝒍𝒆𝒏𝒂𝒓𝒄𝒊 𝒊𝒏 𝒂𝒓𝒆𝒂𝒏𝒂: 𝒂𝒅𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒔𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒄𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊 𝒅𝒊 𝒗𝒆𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒄𝒉𝒊 𝒂𝒗𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒗𝒊𝒏𝒕𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒊𝒏 𝑲𝒂𝒏𝒔𝒂𝒔.
𝑵𝒐𝒏 𝒇𝒂𝒓𝒕𝒊 𝒔𝒕𝒓𝒂𝒏𝒆 𝒊𝒅𝒆𝒆, 𝑩𝒆𝒕𝒉. 𝑽𝒐𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒃𝒆𝒏𝒆 𝒂 𝑱𝒂𝒔, 𝒆̀ 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒔𝒊 𝒂𝒗𝒗𝒊𝒄𝒊𝒏𝒂 𝒂𝒅 𝒖𝒏 𝒎𝒊𝒈𝒍𝒊𝒐𝒓𝒆 𝒂𝒎𝒊𝒄𝒐, 𝒎𝒂 𝒍𝒂 𝒄𝒖𝒓𝒊𝒐𝒔𝒊𝒕𝒂̀ 𝒆̀ 𝒊𝒍 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝒅𝒊𝒇𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒇𝒂𝒕𝒂𝒍𝒆.
𝑻𝒊 𝒓𝒊𝒄𝒐𝒓𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 5 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒇𝒂 𝒕𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒔𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒆 𝒇𝒐𝒔𝒔𝒆 𝒊𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒅𝒊𝒇𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒇𝒂𝒕𝒂𝒍𝒆? 𝑺𝒆𝒎𝒃𝒓𝒂 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒕𝒐 𝒖𝒏 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒍𝒐, 𝒆𝒑𝒑𝒖𝒓𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒐 5 𝒂𝒏𝒏𝒊. 𝑵𝒊𝒄𝒐 𝒆 𝑾𝒊𝒍𝒍 𝒆𝒔𝒄𝒐𝒏𝒐 𝒖𝒇𝒇𝒊𝒄𝒊𝒂𝒍𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒊𝒏𝒔𝒊𝒆𝒎𝒆. 𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝑵𝒊𝒄𝒐, 𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒊𝒏𝒐 𝒔𝒆 𝒍𝒐 𝒎𝒆𝒓𝒊𝒕𝒂. 𝑬 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒎𝒊 𝒉𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒆𝒔𝒔𝒂𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒆𝒗𝒐, 𝒅𝒆𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒂𝒗𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒏𝒊𝒛𝒊𝒂𝒔𝒔𝒆 𝒂 𝒇𝒊𝒔𝒔𝒂𝒓𝒔𝒊 𝒄𝒐𝒏 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐 𝒄𝒐𝒔𝒊́ 𝒅𝒂 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒓𝒎𝒊 𝒅𝒊𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐. 𝑨𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀...𝒊𝒐 𝒄𝒓𝒆𝒅𝒐 𝒅𝒊 𝒆𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆 𝒈𝒊𝒂̀ 𝒊𝒎𝒑𝒆𝒈𝒏𝒂𝒕𝒐, 𝒅𝒊𝒄𝒐 𝒃𝒆𝒏𝒆, 𝑹𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒂 𝑺𝒂𝒈𝒈𝒊𝒂?
𝑯𝒐 𝒓𝒊𝒄𝒆𝒗𝒖𝒕𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒍𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒂 𝒅𝒂 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒌 𝒆 𝑹𝒆𝒚𝒏𝒂, 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒂 𝒎𝒂𝒕𝒕𝒊𝒏𝒂. 𝑨𝒍 𝒄𝒂𝒎𝒑𝒐 𝑮𝒊𝒐𝒗𝒆 𝒗𝒂 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒐 𝒔𝒆𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒍𝒂 𝒏𝒐𝒓𝒎𝒂, 𝒔𝒊 𝒔𝒕𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒑𝒊𝒂𝒏 𝒑𝒊𝒂𝒏𝒐 𝒓𝒊𝒂𝒃𝒊𝒕𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒍 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒗𝒆𝒄𝒄𝒉𝒊𝒐 𝒔𝒕𝒊𝒍𝒆 𝒅𝒊 𝒗𝒊𝒕𝒂.
𝑯𝒂𝒛𝒆𝒍 𝒔𝒕𝒂 𝒂𝒍𝒍𝒆𝒏𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒍𝒂 𝑸𝒖𝒊𝒏𝒕𝒂 𝑪𝒐𝒐𝒓𝒕𝒆 𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒊𝒏𝒂 𝒊𝒏 𝒎𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒂 𝒒𝒖𝒆𝒊 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒐𝒏𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝑫𝒂𝒌𝒐𝒕𝒂, 𝒎𝒊 𝒉𝒂 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒓𝒊𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒂 𝒄𝒓𝒆𝒑𝒂𝒑𝒆𝒍𝒍𝒆. 𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒔𝒊𝒄𝒖𝒓𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝑯𝒂𝒛𝒆𝒍 𝒔𝒂𝒑𝒓𝒂́ 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒍𝒊 𝒊𝒏 𝒓𝒊𝒈𝒂.
𝑭𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒆 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒏𝒐𝒕𝒊𝒛𝒊𝒆 𝒎𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒂𝒓𝒓𝒊𝒗𝒂𝒕𝒆 𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒓𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒊𝒏 𝒓𝒊𝒕𝒂𝒓𝒅𝒐, 𝒎𝒂 𝑹𝒆𝒚𝒏𝒂 𝒎𝒊 𝒉𝒂 𝒎𝒂𝒏𝒅𝒂𝒕𝒐 𝑼𝑵𝑨 𝑳𝑬𝑻𝑻𝑬𝑹𝑨. 𝑻𝒊 𝒔𝒖𝒐𝒏𝒂 𝒇𝒂𝒎𝒊𝒍𝒊𝒂𝒓𝒆, 𝑩𝒆𝒕𝒉?
𝑺𝒂𝒊 𝒒𝒖𝒂𝒍'𝒆̀ 𝒔𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒎𝒆𝒏𝒕𝒐 𝒊𝒏 𝒄𝒖𝒊 𝒉𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒎𝒊 𝒎𝒂𝒏𝒄𝒂𝒗𝒊 𝒅𝒂𝒗𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒅𝒂𝒗𝒗𝒆𝒓𝒐 𝒕𝒂𝒏𝒕𝒐? 𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝑪𝒉𝒊𝒓𝒐𝒏𝒆 𝒉𝒂 𝒂𝒏𝒏𝒖𝒏𝒄𝒊𝒂𝒕𝒐 𝒍𝒆 𝒔𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒐𝒔𝒔𝒊𝒎𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒊𝒕𝒂 𝒅𝒊 𝑪𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂 𝑨𝒍𝒍𝒂 𝑩𝒂𝒏𝒅𝒊𝒆𝒓𝒂.
𝑬 𝒊𝒏𝒅𝒐𝒗𝒊𝒏𝒂 𝒖𝒏 𝒑𝒐̀?
𝑺𝒐𝒏𝒐 𝒊𝒏 𝒔𝒒𝒖𝒂𝒅𝒓𝒂 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒕𝒖𝒂 𝒄𝒂𝒃𝒊𝒏𝒂. 𝑨𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒍 𝒇𝒂𝒕𝒐 𝒎𝒊 𝒐𝒅𝒊𝒂. 𝑺𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒆𝒅𝒆𝒓𝒂𝒊 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀ 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒂𝒈𝒊𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒖𝒓𝒂𝒏𝒕𝒆 𝒅𝒖𝒆 𝒎𝒆𝒔𝒊 𝒅𝒊 𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒂𝒏𝒛𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒊 𝒔𝒆𝒊 𝒅𝒊 𝒖𝒏 𝒏𝒐𝒓𝒎𝒂𝒍𝒆 𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒔𝒄𝒐𝒍𝒂𝒔𝒕𝒊𝒄𝒐.
𝑩𝒆𝒉... 𝑺𝒂𝒏 𝑭𝒓𝒂𝒏𝒄𝒊𝒔𝒄𝒐 𝒆̀ 𝒔𝒊𝒄𝒖𝒓𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒗𝒊𝒄𝒊𝒏𝒐 𝒅𝒊 𝑳𝒐𝒏𝒅𝒓𝒂.
𝑬 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆 𝒗𝒐𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊, 𝒅𝒖𝒃𝒊𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝑩𝒍𝒂𝒄𝒌𝒋𝒂𝒄𝒌 𝒓𝒊𝒖𝒔𝒄𝒊𝒓𝒆𝒃𝒃𝒆 𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒇𝒊𝒏𝒐 𝒊𝒏 𝑰𝒏𝒈𝒉𝒊𝒍𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂 (𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒂𝒍𝒕𝒓𝒐, 𝒆̀ 𝒅𝒂𝒍𝒍'𝒂𝒍𝒕𝒓𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒕𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐).
𝑴𝒂 𝒔𝒆 𝒔𝒆𝒊 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒆, 𝒍𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒐. 𝑬' 𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒊 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒕𝒓𝒂 𝒊 𝒇𝒊𝒅𝒂𝒏𝒛𝒂𝒕𝒊.
𝑪𝒓𝒆𝒅𝒐 𝒔𝒊 𝒄𝒉𝒊𝒂𝒎𝒊, "𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒂̀ 𝒓𝒆𝒄𝒊𝒑𝒓𝒐𝒄𝒂" 𝒐 𝒓𝒐𝒃𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒈𝒆𝒏𝒆𝒓𝒆 (𝒎𝒆 𝒍𝒐 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒅𝒐𝒗𝒖𝒕𝒐 𝒊𝒏𝒗𝒆𝒏𝒕𝒂𝒓𝒆, 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀ 𝒔𝒖𝒍 "𝒎𝒂𝒏𝒖𝒂𝒍𝒆 𝒑𝒆𝒓 𝒃𝒓𝒂𝒗𝒊 𝒇𝒊𝒅𝒂𝒏𝒛𝒂𝒕𝒊" 𝒏𝒐𝒏 𝒄'𝒆𝒓𝒂 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 𝒔𝒄𝒓𝒊𝒕𝒕𝒐). 𝑴𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒕𝒆𝒏𝒖𝒕𝒐 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒍𝒂𝒓𝒈𝒂 𝒅𝒂 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒆 𝒍𝒆 𝒓𝒂𝒈𝒂𝒛𝒛𝒆 𝒅𝒊 𝑨𝒇𝒓𝒐𝒅𝒊𝒕𝒆 (𝒕𝒓𝒂𝒏𝒏𝒆 𝑷𝒊𝒑𝒆𝒓. 𝑳𝒆 𝒔𝒕𝒐 𝒊𝒏𝒔𝒆𝒈𝒏𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒂 𝒅𝒖𝒆𝒍𝒍𝒂𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒏 𝒍𝒂 𝒔𝒑𝒂𝒅𝒂. 𝑱𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒆̀ 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒎𝒂 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒄𝒊 𝒇𝒐𝒔𝒔𝒆, 𝒄𝒐𝒏 𝑷𝒊𝒑𝒆𝒔 𝒏𝒐𝒏 𝒂𝒗𝒓𝒆𝒊 𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒂 𝒔𝒑𝒆𝒓𝒂𝒏𝒛𝒂) 𝒆 𝒊𝒏 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒄𝒂𝒔𝒐 𝒄'𝒆̀ 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝑪𝒍𝒂𝒓𝒊𝒔𝒔𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒈𝒊𝒓𝒂 𝒏𝒆𝒊 𝒑𝒂𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊 𝒆 𝒎𝒊 𝒍𝒂𝒏𝒄𝒊𝒂 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊𝒂𝒕𝒆 𝒎𝒊𝒄𝒊𝒅𝒊𝒂𝒍𝒊. 𝑪𝒐𝒎𝒆 𝒔𝒆 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒔𝒔𝒊 𝒂𝒎𝒂𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒂 𝒕𝒖!
𝑨𝒅𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒆𝒗𝒐 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒐 𝒂𝒍 𝒄𝒂𝒎𝒑𝒐 𝒎𝒊 𝒅𝒂𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐, 𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀ 𝒏𝒐𝒏 𝒎𝒊 𝒗𝒆𝒅𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒊𝒖̀ 𝒄𝒐𝒔𝒊̀ 𝒔𝒑𝒆𝒔𝒔𝒐 𝒅𝒂 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒕𝒆 𝒏𝒆 𝒔𝒆𝒊 𝒂𝒏𝒅𝒂𝒕𝒂.
𝑵𝒐𝒏 𝒗𝒆𝒅𝒐 𝒍'𝒐𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝒓𝒊𝒗𝒆𝒅𝒆𝒓𝒕𝒊 𝒅𝒊 𝒏𝒖𝒐𝒗𝒐.
𝑪𝒐𝒏 𝒂𝒇𝒇𝒆𝒓𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝒄𝒐𝒍𝒖𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒕𝒊 𝒂𝒎𝒂 𝒊𝒎𝒎𝒆𝒏𝒔𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆,
𝑷𝒆𝒓𝒄𝒚
𝑷𝑺: 𝒕𝒖𝒂 𝒎𝒂𝒅𝒓𝒆 𝒆̀ 𝒗𝒆𝒏𝒖𝒕𝒂 𝒂 𝒇𝒂𝒓𝒎𝒊 𝒗𝒊𝒔𝒊𝒕𝒂, 𝒊𝒆𝒓𝒊. 𝑯𝒂 𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒅𝒆𝒗𝒐 𝒑𝒓𝒆𝒐𝒄𝒄𝒖𝒑𝒂𝒓𝒎𝒊 𝒅𝒊 𝒎𝒆𝒏𝒐 𝒑𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆̀ 𝒅𝒊𝒄𝒆 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒂𝒊 𝒄𝒂𝒗𝒂𝒓𝒕𝒆𝒍𝒂 𝒃𝒆𝒏𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒐 𝒅𝒂 𝒔𝒐𝒍𝒂. 𝑺𝒂𝒓𝒂̀ 𝒇𝒐𝒓𝒔𝒆 𝒖𝒏𝒂 𝒎𝒊𝒏𝒂𝒄𝒄𝒊𝒂?