- sei un'irresponsabile - disse Piper, mentre ripuliva la guancia di Annabeth sporca di sangue.
- parla piano. Non vorrai svegliare l'intero campo con le tue lamentele - le intimó l'altra, mentre cercava di toccarsi il ginocchio senza urlare dal dolore - mi sa che si è rotto - costatò dopo una breve analisi.
Piper inzuppó il panno nell'acqua calda poi glielo passó sulla fronte - il tuo cervello è rotto -
Il Campo era immerso nella quiete della notte e l'unica luce era quella che proveniva dalla candela nell'infermeria che aveva acceso Piper, così da non svegliare nessuno.
- ci hai fatto preoccupare. Mi è venuto un colpo quando ti ho trovata mezza morta sul portico della mia cabina. Hai lasciato una scia di sangue davanti alla porta, domani le mie sorelle strilleranno di terrore -
Annabeth stava lottando per non rimuovere la mano di Piper dalla ferita che le frizzava - mi dispiace - borbottò - non sapevo da chi altro andare. Se mi fossi presentata in queste condizioni da Percy, avrebbe come minimo dato di matto -
Annabeth era in uno stato pietoso:
Aveva i capelli biondi scompigliati e bruciacchiati sulle punte; la sua faccia era sporca di sangue e piena di taglietti violacei; aveva le braccia e le gambe sporche di terra, a cui si mescolava un intruglio di sangue, forse anche non suo; il suo ginocchio sinistro aveva una strana forma inusuale e aveva i vestiti coperti di polvere di mostro d'oro; sul braccio aveva un taglio lungo 4 dita, una ferita infetta da un'arma da taglio.
- non hai tutti i torti. Se Percy ti vedesse in questo stato, prima rimarrebbe al tuo capezzale giorno e notte e poi ti scuoierebbe viva - proseguì Piper, mentre cercava le bende nel cassetto del pronto soccorso.
- lo so - ridacchiò Annabeth - ecco perché sono venuta strisciando da te. Letteralmente -
- ma si può sapere cosa ti è preso? - chiese Piper, interrompendo la ricerca per guardarla con disapprovazione.
Annabeth abbassó lo sguardo sulle proprie mani
- non volevo coinvolgere nessuno, ma la ricerca della spada si è fatta più complicata del previsto -
- avresti dovuto parlarmene - si addolcì Piper - ti avrei accompagnata. Non so se te lo ricordi ma io e te siamo una bella squadra -
- certo che me lo ricordo. Basta menzionare quel piccolo imprevisto al tempio di Deimos e Phobos, l'anno scorso - Annabeth sorrise - credo che se non ci fossi stata tu, sarei morta dalla paura -
- dobbiamo aiutarci a vicenda - Piper recuperó le bande e le intrise nel nettare - è a questo che servono le amiche - premette il panno sulla ferita di Annabeth, e lei si ritrasse, soffocando una smorfia di dolore
- stupide dracene! Che possano andare dritte nel Tartaro -
Piper le spolveró la maglietta - credo ce le abbia mandate tu, a giudicare da come sei ridotta -
- le ho ammazzate, quelle maledette - Annabeth prese un quadratino di ambrosia e se lo mise in bocca - credevano di farla franca -
- con Annabeth Chase non si scherza -
- se solo non avessi abbassato la guardia... -
Piper poggió una mano sul proprio ginocchio - non dirlo nemmeno per sogno, Beth. Eri da sola e nessuno è mai abbastanza bravo da solo. Nemmeno te -
Annabeth si tastó la ferita sul braccio - forse hai ragione. Avrei dovuto avvertirvi -
- già. Avresti dovuto... ma non lo hai fatto -
Annabeth piegó il capo - te l'ho mai detto che l'orgoglio è il mio difetto fatale? -
Piper rise lievemente - ci avrei scommesso 10 dracme che lo è -
- mi stai dicendo che non ti ho mai detto qual'è il mio difetto fatale? -
Piper strappó la benda e inizió ad avvolgerla delicatamente intorno al suo braccio - no, ma lo immaginavo -
Annabeth spalancó gli occhi - come scusa? -
- dimentica ciò che ho detto - Piper le passó un'altro quadratino di ambrosia, che Annabeth non aspettó a ingoiare - no, no adesso voglio sapere -
Piper si lasció ricadere in ginocchio, abbassando lo sguardo per evitare di incontrare quello di lei - è che sai sempre quello che vuoi. Sei decisa e determinata e io ti ammiro. Sai già quello che farai in futuro, mentre io so a mala pena cosa mangeró domani a pranzo figuriamoci se so cosa fare nella vita. Se c'è qualcosa che desideri, te vai lì e te la prendi. E se c'è da litigare, non ti tiri quasi mai indietro -
Annabeth sorrise - tranne quando c'è di mezzo Clarisse. Non ti consiglio di batterti contro Clarisse -
- quello che sto cercando di dirti - la interruppe Piper - è che a volte l'orgoglio non è sempre un difetto. Se ti fa essere così determinata, forse non è proprio una caratteristica negativa -
- forse... ahi! - Piper aveva stretto la benda intorno al braccio di Annabeth.
Quando ebbe fissato la fasciatura, Piper si alzó fissando con circospezione il ginocchio di Annabeth - non dovrebbe essere viola-
- mi si è rotto qualcosa, me lo sento -
- come hai fatto a ridurlo in questo stato? - domandó Piper, mentre iniziava a rimettere apposto il kit di pronto soccorso.
- non ne ho idea - rispose Annabeth, mentre cercava di ripulirsi dal sangue e dalla terra - credo di essere caduta e di aver picchiato malamente il ginocchio ma non credevo di essermi fatta così tanto male -
- non sei immortale, Beth - le ricordó Piper, che si era andata a lavare le mani al piccolo lavandino in fondo alla stanza - non puoi cercare di farti ammazzare ogni volta che provi a combattere contro qualche mostro -
- e tu credi che io ci tenga a rischiare la vita così tante volte? - Annabeth provó ad alzarsi, ma ricadde sulla sedia a peso morto - è già tanto se rimango intatta fino a fine giornata -
- bene - Piper la ignoró - ce la fai ad alzarti? -
Annabeth scosse la testa - decisamente no. Che ore sono? -
Piper controlló il grande orologio appeso alla parete - circa... le 3 del mattino. È davvero troppo presto per andare a svegliare Will. Perderebbe 10 anni di vita tutti d'un botto -
- sono d'accordo - annuì l'altra - direi di aspettare che faccia giorno. Vuoi tornare a dormire? -
- ormai non più - confessó Piper - mi hai talmente spaventata che credo che non dormiró per altre 2 settimane -
Annabeth le prese una mano e la strinse - ti ho già detto che mi dispiace? -
Piper sorrise - vuoi che vada a chiamare Percy? Se siamo fortunate, si sveglierà dopo tre o quattro secchiate di acqua gelata -
Annabeth prese seriamente in considerazione la cosa. Poi scosse mestamente la testa - no, non voglio farlo preoccupare. Mi sorbirò la sua ramanzina dopo aver aggiustato il ginocchio. Ti va di restare con me finché anche gli altri non si svegliano? -
Piper prese la candela che aveva accesso e la spostó da una mensola ad un'altra - volentieri, Beth - le porse una mano - dai, andiamo -
Piper la prese per le braccia e Annabeth le passó un braccio sulle spalle. Entrambe scoppiarono a ridere. Uscirono dall'infermeria a passo di bradipo, così da permettere ad Annabeth di stare dietro a Piper, anche se zoppicava parecchio e il suo ginocchio era diventato violaceo.
- dove andiamo? - domandó Piper.
- al laghetto delle canoe? Mi piace la vista di notte. La luna si riflette sull'acqua. È magico, vorrei mostrartelo -
- e laghetto delle canoe sia, amica mia -
Camminarono per un pó, prima che Annabeth parlasse di nuovo - e, Piper? -
- si, Beth? -
- grazie -
Piper si strinse nelle spalle - non ringraziarmi. È questo che fanno le amiche -
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ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ
FanfictionCi sono storie che nessuno ha mai raccontato. Ci sono storie che non avevano la necessità di essere raccontate. Ma se qualcuno non avesse deciso di farlo adesso non saremmo qui. {𝒂𝒕𝒕𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆: 𝒔𝒑𝒐𝒊𝒍𝒆𝒓 𝒅𝒊 𝑷𝒆𝒓𝒄𝒚 𝑱𝒂𝒄𝒌𝒔𝒐𝒏...