- Spiriti affini -

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- adesso che siamo sole puoi dirmelo-
- dirti cosa? -
- che ti piace -
- chi dovrebbe piacermi? Perché credo di essermi persa questo passaggio importante -
- lo sai di chi sto parlando - insistette la ragazza dagli occhi azzurri.
- Silena, non ho idea di chi tu stia parlando e sto iniziando a perdere la pazienza -
La figlia di Afrodite si portó un ciuffo di capelli neri dietro l'orecchio - come reagiresti se menzionassi un certo figlio di Poseidone? -
Annabeth alzó gli occhi al cielo - ne abbiamo già parlato. A me non piace Percy, cerca di fartene una ragione -
Silena si agitó inquieta sugli spalti della piscina al chiuso - ma come no? Sul serio, Annie non riesco a capire perché continui a negarlo - indicó l'acqua - è palese che vi piacete -
L'espressione di Annabeth non cambiò - ti sbagli. Io non piaccio a lui e lui non piace a me. Fine della storia. Mi dispiace darti questa spiacevole notizia, ma noi due siamo solo amici -
Silena ammiccó un sorrisetto - allora perché lo hai baciato nel Labirinto? -
La figlia di Atena sembrò aver preso un pugno nello stomaco - chi diavolo te lo ha detto? -
L'altra si strinse nelle spalle - Percy lo ha raccontato a Charlie e Charlie lo ha raccontato a me. Ma non hai risposto alla mia domanda -
- beh io... - Annabeth emise un lamento, incespicando nelle sue stesse parole - io credevo di non vederlo più. È stato un gesto disperato, non significa assolutamente niente - rispose vaga lei, distogliendo lo sguardo.
- capisco... - in realtà neanche Silena capiva. Quel giorno voleva parlarle ma dovevano farlo in un posto appartato. Quindi, eccole in piscina. Non c'erano solo loro. C'era qualche altro semidio che stava ammollo nell'acqua e qualcun altro seduto sugli spalti come loro.
- perché allora non ci parli? -
- ancora con questa storia? - gridò Annabeth esasperata - credevo volessi parlarmi di qualcosa di importante. E questo... - indicó la piscina al chiuso - non mi sembra importante -
- sempre meglio che stare chiusa nella tua cabina a leggere quei mattoni della letteratura - borbottó l'amica.
- prima di tutto non sono mattoni della letteratura ma classici della mitologia - precisó la biondina - e secondo, non capisco perché siamo qui in piscina -
- oh, lo capirai. Dovrebbe terminare fra qualche minuto - rispose Silena misteriosa, adocchiando l'acqua con lo sguardo.
Annabeth scosse la testa - davvero, Silena, te hai dei seri problemi di apprendimento -
- sto solo cercando di aiutarti- si giustificó la ragazza.
- no - ribatté Annabeth, puntandole un dito contro - te stai cercando di far passare la mia situazione attuale da "sono single e non interessata" a "sono sentimentalmente coinvolta" -
Silena sorrise - e che ci sarebbe di male in tutto questo? -
Annabeth gridó di frustrazione alzando gli occhi al cielo - cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? -
- perché piaci a mia madre? - tentó Silena con un sorrisetto.
Annabeth la guardò raggelante - credo di stare antipatica a tua madre -
- invece io credo che ti abbia presa in simpatia - Silena la prese sotto braccio.
- e questa sarebbe una fortuna? - ribatté Annabeth, scostandosi - meno ho a che fare con gli dei meglio è, credimi - sbuffó - ma ancora non riesco a capire perché siamo qui. C'è qualcosa di strano che devo sapere? Te e Clarisse avete iniziato a frequentarvi? - suonava più come una presa di giro. Silena alzó gli occhi al cielo, per niente turbata - cielo, Beth, non dire sciocchezze. Clarisse è fidanzata e io pure. La nostra è una storia senza lieto fine -
Annabeth decise di lasciar cadere l'argomento - va bene. Però voglio ancora sapere perché siamo qui. Altrimenti me ne torno in cabina a leggere... -
- che il cielo non voglia! - cercò di sdrammatizzare Silena - aspetta ancora qualche minuto. Approfittando della situazione... - sorrise ampiamente - non credi che in questo periodo, Percy sia sempre più carino? -
Annabeth sbuffò - te l'ho già detto ma te lo ripeterò per l'ennesima volta: a me non piace Percy! -
- certo, certo... fra qualche minuto non penserai più la stessa cosa - borbottó la figlia di Afrodite sotto voce.
- cosa hai detto? -
- guarda! C'è Charlie! -
E in effetti, Charles Beckendorf stava risalendo nella loro direzione - ehy, ciao ragazze - le salutò
Annabeth sorrise amichevolmente e Silena gli scoccó una bacio sulla guancia, prima di invitarlo a sedersi con loro. Il ragazzo accettò l'invito - cosa stavate facendo, qui? -
- stavamo parlando di quando Percy piacesse ad Annabeth -
- oh, cielo, Silena, finiscila! -
Beckendorf sorrise - dici sul serio? -
Annabeth si abbandonó all'indietro - non ci posso credere - mormorò, sconfitta.
Charles sembró essere sul punto di dire qualcosa, ma ci ripensó un secondo dopo.
- sentite, io me ne torno nella mia cabina. Qui stiamo solo perdendo tempo - esordì Annabeth, ma Silena la fece risedere con la forza, indicando poi un punto davanti a loro
- oh, guarda. Ecco la cosa che volevo farti vedere -
Dall'acqua uscì una figura; si issò atleticamente sul bordo della piscina, buttando i capelli all'indietro; non si poteva certo dire che Percy avesse un brutto fisico: i muscoli e gli addominali erano delineati dai numerosi anni di allenamento.
Annabeth spalancó la bocca, forse più senza fiato che disgustata. No, non era affatto disgustata.
Le ragazze presenti nella sala smisero di fare ciò che stavano facendo per ammirare quella fantastica visione.
Percy si guardó attorno, ignorando tutte quelle belle ragazze, per cercarne una in particolare. Quando il suo sguardo finì su Annabeth, le sorrise e la salutó.
La figlia di Atena rispose al saluto, letteralmente senza fiato.
- Rachel se la sogna una visione così - bisbiglió Silena a Beckendorf.
- accidenti - commentó Annabeth, una volta che Percy si fu girato dall'altro lato per prendere un asciugamano.
- questa visione ti dispiace? - ammiccó Silena.
- no davvero - rispose l'altra.
- di certo non devi preoccuparti della concorrenza, amica mia. Percy è troppo stupido per capire quando una ragazza ci sta provando con lui. E poi ha occhi solo per te - Silena le posó una mano su una spalla - siete spiriti affini -
- spiriti che? - domandò Beckendorf.
- anime gemelle, predestinati, chiamateli come vi pare - sbuffó la ragazza.
- oh cielo - Annabeth arrossì e si alzó di colpo - io... devo andare - e corse giù dagli spalti come una furia.
- ma che ha? - chiese il figlio di Efesto, mentre accettava la mano della fidanzata che lo esortava ad alzarsi.
Silena lo prese a braccetto - ricorda Charlie: il giovane amore fa sempre paura - poi salutarono anche loro Percy e uscirono dalla piscina.

ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ Where stories live. Discover now