- I babysitter -

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A Piper i bambini erano sempre piaciuti.
Buffe personcine in miniatura che parlavano una lingua tutta loro e che agivano solo sulla base dell'istinto. Un po' doveva ammettere che le mancava essere una bambina.
Essere spensierata, innocente, libera, quando ancora si divertiva a immaginare che aspetto avesse la sua mamma ogni volta che suo padre le diceva che aveva la bellezza e la grazia di una dea.
E questo era stato molto prima che Piper scoprisse che sua madre — la donna che aveva passato a venerare per metà della sua infanzia — era davvero una divinità dell'antica Grecia.
Aveva sempre fantasticato sull'idea di diventare madre un giorno, di dare a suo figlio l'amore materno che lei non aveva mai ricevuto.
Adesso che però aveva una bambina — una vera bambina — di fronte a lei, pensò che non avrebbe voluto diventare madre tanto presto.
E dalla sua espressione di marmo, sembrava che neppure Jason fosse tanto convinto all'idea di diventare padre.
Leo invece sarebbe stato lo zio divertente che porta i bambini al luna park di nascosto e gli da il gelato per cena. L'amico single dei genitori che si diverte a fare il fico.
Sarebbe stato un bel quadretto... tra una decina d'anni!
Non di certo adesso, mentre erano ancora tre adolescenti, spaventati, stanchi e soprattutto inesperti.
Piper distolse lo sguardo dalla bambina dopo che aveva passato diversi minuti a fissarla.
La testa le martellava e per la prima volta da quando aveva salvato Era, aveva paura.
Paura di una bambina, che assurdità!
Chirone aggrottò le sopracciglia. Piper temeva che se gli avesse rifilato un rifiuto, se la sarebbe presa con loro. Però prese coraggio e disse <<noi non possiamo farlo>>
Jason, pallido, seduto sul bordo di una poltroncina, con i gomiti appoggiati sulle ginocchia e il mento sui palmi delle mani, concordava con Piper <<è una follia. E di follie ne abbiamo vissute tante. Ma questo...oh, santo cielo>>
Leo sembrava l'unico dei tre a non sembrare in alcun modo scioccato. Nascondeva la faccia tra le mani e poi sbucava fuori, facendo ridere la bambina a crepapelle.
Piper gli diede un colpetto di gomito tra le costole <<finiscila, Leo>>
Lui la fissò offeso, massaggiandosi lo sterno <<che c'è? Non ho mica ucciso nessuno>>
Piper alzò gli occhi al cielo, esasperata, poi si ricompose. Si rivolse al centauro, che li fissava impassibile senza far trasparire alcuna emozione, e questo le fece accapponare la pelle <<non possiamo assumerci una tale responsabilità>>
Leo smise di fare le smorfie e la fissò interdetto <<perché no?>>
<<santi dei, Leo!>> esclamarono contemporaneamente Jason e la ragazza, facendo ritrarre il figlio di Efesto contro il bracciolo del divanetto. La bimba rise e battè le manine, divertita dal cambio di atmosfera.
<<davvero non ha nessun altro a cui affidarla?>> chiese Jason, passandosi una mano sul volto stanco.
Chirone scosse la testa, il primo segno di emozione che dimostrava da quando si erano seduti <<onestamente non siete stati la mia prima scelta. L'avrei affidata ad Annabeth ma lei è fuori per un paio di giorni. Poi mi sono ricordato che Annabeth ripone un sacco di fiducia in te, Piper>>
<<io?>> gli fece eco la ragazza, incredula <<cosa posso mai saperne io di come si accudisce una bambina?>> lanciò uno sguardo all'esserino seduto sul tappeto che cercava di prendersi un piede con le mani minuscole <<questa povera creatura avrà al massimo qualche mese...>>
<<solo per un paio di giorni>> continuò Chirone <<almeno finché non riesco a rintracciare il padre>>
Jason sbattè le palpebre <<la madre divina l'ha messa al mondo e poi l'ha abbandonata così come se niente fosse? Almeno si sa chi sia il padre?>>
<<non ne ho idea>> ammise Chirone <<ma lo scoprirò. Ho le mie fonti>>
Nessuno dei tre chiese chi fossero queste fonti.
<<e la madre?>> domandò Leo di punto in bianco, con una nota di curiosità nella voce.
Chirone gli rivolse uno sguardo neutro, più tendente all'esasperazione <<non sono informazioni che posso divulgare, Leo>>
Leo sbuffò <<però così non c'è gusto>>
Ignorarono le sue lamentele.
Chiunque fosse la madre divina doveva essere un vero mostro. Come si poteva abbandonare così un figlio?
Ma non ce n'era da stupirsene. Gli dei sfornavano bambini e li lasciavano davanti alla porta dell'appartamento del genitore mortale, della serie "ecco qua tuo figlio, buona giornata!"
A Piper era successa la stessa cosa. Afrodite aveva ammaliato suo padre, la famosa star del cinema, Tristan McLean, e poi lo aveva lasciato solo con una bambina da crescere.
Quella piccola creatura poteva benissimo essere lei.
E guardandola provó un improvviso moto di tristezza e compassione. Ma non poteva occuparsi di una neonata. Non avrebbe saputo da che parte cominciare.
Piper guardò la bambina, che stava cercando di mettere il piccolo pugno in bocca: i pochi capelli che aveva erano scuri, la carnagione chiara che crescendo sarebbe schiarita ancora di più, e gli occhi celesti del colore del cielo sereno.
Poteva benissimo trattarsi di una sua sorella, oppure di una delle sorelle di Annabeth, o di Demetra, Ecate o di qualsiasi altra divinità femminile.
Piper sospirò mestamente.
Si trattava solo di un paio di giorni, no?
Non doveva essere così complicato. I neonati non avevano bisogno di grandi cose: mangiavano, dormivano e facevano i loro bisogni.
Bastava che qualcuno controllasse che non cadessero giù dal letto o sbattessero la testa da qualche parte.
E in fondo Piper adorava i bambini. Non poteva lasciare che Chirone affidasse quella povera e innocente creatura a qualcuno di Ares o di Ermes o addirittura a qualcuna delle sue sorelle.
Piper lanciò un'occhiata implorante verso Jason, che, ancora scioccato, continuava a borbottare sottovoce che secondo lui quella era una gigantesca pazzia.
<<Jason, che ne dici se ci proviamo?>>
Lui si svegliò dallo stato di trance in cui si trovava. Alzò la testa dalle mani e la fissò con gli occhi fuori dalle orbite <<Piper, forse non ti rendi conto della situazione. È una neonata>>
<<è stata abbandonata>> insistette lei <<e non sarà per sempre. Solo un paio di giorni, finché non torna Annabeth o Chirone non scopre chi sia il padre>>
Il figlio di Giove scosse la testa, guardandola che tenerezza <<Piper...>>
<<non saremo soli. Abbiamo Leo>> tentò di convincerlo.
Leo alzò la testa non appena sentì pronunciare il suo nome. Aveva le mani allungate sul tappeto dove la piccola di divertiva ad acchiapparle e rideva quando Leo agitava le dita e le faceva il solletico sulla pancia <<cosa?...Oh, si, per me va bene. Questa piccoletta io l'adoro già>>
Piper sorrise sollevata e si voltò per fronteggiare il biondo.
Jason aggrottò le sopracciglia e una piccola ruga gli comparve in mezzo alla fronte, segno che stava riflettendo <<anche io vorrei fare qualcosa per lei ma anche se accettasi di prendermi cura di una bambina — una bambina! — noi non ne sappiamo niente di come si accudisce un bambino>>
Leo sbuffò contrariato <<sono sicuro che nemmeno Annabeth ne sappia qualcosa di bambini... o almeno spero... ma lei ci sarebbe riuscita ugualmente. Beh perché lei... è Annabeth. Ma che ha lei in più che noi tre non abbiamo?>>
L'intelligenza, avrebbe voluto rispondere Piper. Sembrava la risposta di un cruciverba, ma badò bene di tenere la bocca chiusa per cercare di dar man forte all'amico.
Jason non era per niente convinto, lo vedeva dal modo in cui arricciava il naso e assottigliava le labbra, in modo da rendere ben visibile la piccola cicatrice che aveva sul labbro.
Ma più Jason guardava Piper più si rendeva conto che per lei era importante.Che ci teneva davvero alla vita di quella neonata e che non lo avrebbe mai perdonato se le fosse successo qualcosa.
Così alla fine cedette. Si rivolse direttamente a Chirone <<solo un paio di giorni, d'accordo?>>
Piper si morse il labbro inferiore per trattenere un sorriso.
Lo avrebbe baciato lì sul posto se avesse potuto!
Chirone stese le labbra serie in un abbozzo di sorriso, sollevato <<finché non torna Annabeth>> gli garantì.
E di fronte alle espressioni da cuccioli bastonati di Piper e Leo e alla faccina adorabile della piccola semidea, Jason finalmente acconsentì, anche se non era esattamente al settimo cielo <<allora penso che potremmo provarci>>
Piper sorrise sul serio, il che fece scaldare il cuore di Jason, e gli strinse una mano <<grazie>> sussurrò.
Jason era certo che se ne sarebbe pentito presto.
Leo si rivolse alla bambina come se potesse capire davvero quello che stava succedendo <<hai sentito, piccolina? Vieni a casa con lo zio Leo>>
Quanto potrebbe mai essere difficile?

ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ Where stories live. Discover now