- Bugie -

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Nico di Angelo era seduto sulla veranda della casa di Ade con mille pensieri in testa.
Erano tanti gli avvenimenti che si erano verificati durante quei tre mesi: Percy Jackson che parte per una misteriosa missione in solitario, suo padre che arriva al campo per chiedere notizie di suo figlio, Percy che non torna e viene dato per disperso. Avrebbero voluto fare il suo funerale tre mesi prima ma Nico li aveva convinti a ritardare.
Il mese scorso, Chirone aveva preso da parte Nico e gli aveva chiesto se sentiva qualcosa, qualsiasi cosa , che avrebbe potuto farli ancora sperare ma quel punto il figlio di Ade, dopo mesi infernali, non aveva più voluto tenerli sulle spine e gli aveva detto che era morto anche se non lo sapeva per certo.
Così avevano deciso di smettere di sperare. Il funerale di Percy Jackson è stato il più triste funerale al quale Nico avesse mai assistito.
Non avevano mai trovato il suo corpo nonostante i numerosi gruppi che erano andati in cerca del semidio scomparso, ma tutti credevano che fosse morto, compresa Annabeth. Ma c'era differenza tra credere che lo fosse ed esserlo.
Nico non ci stava capendo più niente.
Percy era suo amico e nonostante tutto quello che era successo, ci teneva a lui anche se non lo dimostrava sempre. Per quanto riguardava Annabeth, non poté che sentirsi responsabile del suo dolore: per un paio di anni l'aveva odiata, ma lei si era dimostrata gentile nei suoi confronti e aveva poco a poco cambiato l'idea che si era fatto della ragazza.
Annabeth cercava di nasconderlo, ma stava male e Nico avrebbe voluto fare qualcosa per aiutarla. E nel frattempo erano passati 4 mesi.
Nico ha fatto 15 anni e sua sorella 14.
Annabeth avrebbe fatto 17 anni e il resto dei ragazzi avevano già compiuto gli anni. Il mondo andava avanti ma il tempo sembrava essersi fermato al giorno della partenza di Percy Jackson.
Aveva dovuto mentire sul fatto che fosse morto perché non voleva vedere soffrire più nessuno. E per un secondo ci aveva creduto anche lui. Ma dopo un po' ha sentito qualcosa di strano, come se fosse morto ma allo stesso tempo non lo fosse.
Un bel problema.
Erano quasi 5 mesi che Nico cercava di prendere il coraggio per parlare dei suoi dubbi a Chirone e al Signor D, ma ogni volta che si trovava sul portico della Casa Grande, girava i tacchi e scappava come un animale impaurito.
Dopo il funerale, Hazel, Frank e Reyna erano tornati al Campo Giove.
Nico voleva parlare con Annabeth ma quella ragazza gli faceva paura. Quando si arrabbiava, arrivava anche a menare la gente e Nico non ci teneva a sperimentare la sua ira, soprattutto adesso che il suo ragazzo era dato per morto. Entrambi i campi erano in lutto da molto, ma la vita aveva ripreso a scorrere normalmente. Nico aveva provato a contattare Bianca e a parlare con il suo fantasma ma non appariva sempre e le poche volte che la sentiva non riusciva mai a dargli informazioni precise. Jason, Piper e Leo vivevano quella situazione a modo loro. Se ne stavano insieme e parlavano per ore. Di cosa parlassero solo gli dei lo sapevano.
E quando li vedeva erano con Annabeth.
Quei quattro si aiutavano a vicenda.
Restava, per ciò, una sola persona a cui Nico avrebbe potuto esprimere le sue opinioni: Will Solace, nonché il suo ragazzo.
Era da 5 mesi che voleva parlargli di questa cosa ma non aveva mai trovato il coraggio necessario per farlo.
Ma quel giorno era intenzionato a farlo. Se Percy Jackson era ancora vivo (e c'erano il 75% delle possibilità che lo fosse) aveva bisogno di aiuto.
Così, quel pomeriggio, decise di uscire dalla cabina tredici e si diresse a grandi passi verso l'infermeria.

Will Solace era il dottore più capace che Nico avesse mai conosciuto, oltre ad essere il suo fidanzato. Si prendeva cura di lui come nessun altro aveva mai fatto, a parte forse Bianca. Il figlio di Ade andava spesso a trovarlo in infermeria durante i suoi turni, con la classica scusa "non mi sento molto bene". Quel giorno non aveva bisogno di scuse. Mentre era sulla strada per l'infermeria vide Piper e Annabeth sedute ad uno dei tavoli da pic nic.
Le salutó e loro salutarono lui. Ancora più avanti vide Jason e Leo uscire dall'infermeria.
Li salutó e loro a loro volta.
La vita andava avanti anche dopo la morte di Percy Jackson. E con quei pensieri deprimenti, entró nell'infermeria.
Nico si fermó al banco delle accettazioni per chiedere il numero della stanza di Will, ma non c'era nessuno. Di solito c'era sempre una ninfa che stava dietro al banco, ma quel giorno, guarda caso proprio quel giorno, no.
Così Nico aspettó.
Aspettò ma non arrivó nessuna ninfa. Aspettó ancora e ancora niente.
Alla fine il ragazzo ne aveva le scatole piene di aspettare, così passó dalla modalità "figlio di Ade depresso" a "ninja super segreto" che di ninja e di super segreto aveva poco. Alzó lo sguardo e fischiettando innocentemente balzó dietro al bancone, avvicinandosi al microfono collegato al megafono dell'infermeria. Si schiarì la voce e premette il pulsante del microfono e la sua voce risuonó dai megafoni:
- IL DOTTORE WILL SOLACE È CORTESEMENTE (MA NON TROPPO) ATTESO ALL'INGRESSO DA NICO DI ANGELO. RIPETO: WILL, VEDI DI SBRIGARTI PERCHÉ NON HO PIÙ VOGLIA DI ASPETTARTI. PASSO E CHIUDO - poi spense il bottone e tornó dall'altro lato del banco con un agile salto.
Si appoggió al muro ignorando le occhiate confuse degli altri ragazzi.
Non passó molto tempo che in fondo al corridoio comparve Will, con ancora addosso il camice bianco e in una mano teneva una cartellina clinica. Non sembrava molto contento di vederlo.
Nico gli si paró davanti, spalancando le braccia - ehy, ehy, ehy, come sta il mio dottore preferito? -
Will posó la cartellina sul bancone della reception - si può sapere cosa ti è preso? Pensavo ti fosse successo qualcosa di brutto - si tolse il camice e lo lanció poco ordinatamente dietro il banco - ma sono contento che tu mi sia venuto a trovare. Katie cominciava ad essere stressante -
Nico non disse niente, limitandosi a squadrarlo con espressione mite.
Will lo fissó torvo - che ti succede? Che hai combinato stavolta? -
Il figlio di Ade si guardó attorno - ho bisogno di parlarti -
- devo preoccuparmi? -
- non più di tanto. Andiamo o devi ancora fingere di fare il signore tutto impegnato? -

ᗴᖇOI ᗪᗴᒪᒪ'OᒪIᗰᑭO ᵒⁿᵉ ˢʰᵒᵗ Where stories live. Discover now