#1 Audrey

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Quando mio padre parcheggia l'auto sul vialetto di casa non mi sembra vero.

Mia madre ha deciso di essere snervante per tutto il viaggio: quando ha capito che non intendevamo gareggiare leggendo tutti i cartelli pubblicitari, ha cercato di farci cantare tutti in coro. È stato a quel punto che io e Jamie abbiamo messole cuffie e abbiamo alzato il volume al massimo. Ha continuato lo stesso, per un po', poi ha smesso con noi e si è concentrata su nostro padre.

Mi stiracchio e sono impaziente di scendere dall'auto, ma prima sveglio Jamie, scuotendolo leggermente. Si è addormentato come un sacco di patate subito dopo aver acceso la musica. "Siamo arrivati due ore fa!" gli dico scherzando. "Simpatica"gracchia lui, sistemandosi la visiera del cappellino da baseball e togliendosi le cuffie dalle orecchie. A quel punto scendo.

Mio padre ci aspetta all'ingresso con l'aria compiaciuta. È un agente immobiliare e va molto orgoglioso di essere riuscito a trovare questa casa per noi. A sentire lui è il "perfetto compromesso tra una villa lussuosa e il nostro budget", ma basta che io abbia una camera tutta mia, come mi era stato promesso, altrimenti dovrò avere una crisi di nervi e non sarà piacevole per nessuno.

La mamma è su di giri da circa tre mesi, due giorni e trecentosettantadue chilometri. Spero che ora si dia una calmata: è una tipa ok, ma quando è in questo stato ha troppo entusiasmo persino per una tipa entusiasta come me.

"Jamie, figliolo, capisco che tu non fossi d'accordo al trasferimento, ma stiamo aspettando te per inaugurare la casa nuova!" grida mio padre senza spostarsi dallo zerbino.

Mi guardo intorno,sembra un quartiere tranquillo, non dovrebbero esserci problemi qui, anche se ho appena notato che la vicina di casa è una vecchietta inquietante. Non ha niente di meglio da fare che spiarci dalla finestra come se fossimo alieni pronti ad invadere il quartiere? La saluto con un sorriso smagliante agitando la mano e lei si ritira come una tartaruga nel suo guscio. Sorrido soddisfatta tra me e me: la gente a volte è così prevedibile.

Jamie si degna di raggiungerci, lo zaino in spalla, la felpa con la zip aperta e il cappellino calato sulla fronte. Sembra già pronto a ripartire, ma del resto non era affatto d'accordo a trasferirci: proprio due mesi fa ha trovato un ragazzo molto carino con cui uscire. Certo, rimarranno in contatto, ma aveva pur sempre diritto al suo momento idilliaco. In fondo Trevor sta simpatico anche a me, spero che venga presto a trovarci.

Papà armeggia con la serratura e infine spalanca la porta di casa. "Benvenuti a casa Logan!"esclama soddisfatto, mentre mamma lo segue emettendo dei fastidiosissimi gridolini di entusiasmo. Io e Jamie ci guardiamo e scoppiamo a ridere.

Scusa ma ti chiamo BarbieHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin