# 5 Audrey

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Quando suona la sveglia sono già pronta. L'emozione mi ha svegliata all'alba e dover iniziare nuovamente i corsi universitari mi mette un po' di ansia. Allo stesso tempo sono contenta di poter avere un nuovo inizio, nella mia microscopica città non avevo tanti amici. Erano tutti dei cretini, ora che ci penso. 

Scendo con lo zaino in spalla canticchiando tra me e me per alleviare la tensione. Jamie è già seduto al tavolo della cucina. Scuoto la testa: quel ragazzo è anche più emotivo di me. 

Stiamo finendo la nostra colazione in religioso silenzio, quando mia madre scende le scale nella sua tenuta da yoga. "Buongiorno tesorini miei! Siete già pronti?" Le sorrido accomodante, mentre ripongo la tazza sul ripiano della cucina. "Sì, ora andiamo, con l'autobus ci vorrà un po' di più e non voglio arrivare in ritardo." Jamie l'abbraccia velocemente e si affretta ad uscire. 

Rimaniamo in silenzio per tutto il tragitto, perché non ho voglia di far salire il nervosismo al mio fratellino, che sembra più pallido del solito questa mattina. Il campus è già pieno di persone e sento una fitta di emozione allo stomaco. "Va bene" dico facendomi coraggio "vuoi venire con me o ci separiamo qui?" Jamie si sistema un ciuffo di capelli, tirandolo indietro. "Vai, tranquilla. Ci rivediamo a casa quando rientri." Mi dice facendo spallucce. Ci penso un attimo su. "Ok, ma se..." Lui mi interrompe. "Audrey. Davvero, andrà benone. Divertiti!" mi fa l'occhiolino e si allontana. 

Stupida che sono. Se continuo a fare così finirò per farlo stare anche peggio, ma non sopporto l'idea che sia là fuori da solo. Mi sforzo di pensare che non succederà nulla, anche se troppe volte ha sofferto per colpa della gente stupida che c'è in giro. E troppe volte hanno dovuto fermarmi perché stavo per rifare i connotati a più di qualcuno. La gente non pensa mai ai fatti propri. Cerco di sbollire la rabbia che mi è montata dentro e faccio due bei respiri profondi. 

In segreteria controllo di essermi segnata ai corsi che voglio seguire e alla fine sono costretta a scegliere antropologia invece di storia moderna. Faccio finta che non mi dia sui nervi dover cambiare i miei piani, del resto è il mio primo giorno qua in giro e non voglio rovinare tutto ancora prima di cominciare. 

Prima di uscire dall'ufficio vedo un volantino che attira la mia attenzione. Si tratta di una pubblicità sul volontariato per studenti e mentre scorro velocemente le scritte colorate con le informazioni utili penso che potrebbe essere una buona idea. Prima di trasferirmi facevo volontariato due volte a settimana e mi manca molto sentire quella soddisfazione che si prova nell'essere utile agli altri. 

Sistemo il foglio in tasca ed esco dall'edificio in tutta fretta: devo assolutamente trovare l'aula di antropologia, per evitare una figuraccia al mio primo giorno di lezioni arrivando in ritardo. Ovviamente non sarebbe la prima volta per me ed è proprio per questo motivo che mi fiondo verso l'edificio centrale, cercando di non travolgere nessuno lungo il mio percorso.


Scusa ma ti chiamo BarbieWhere stories live. Discover now