#4 Thomas

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Lo sapevo: non dovevo venire. La musica fa schifo e il mio umore pure, non sono proprio in vena di festeggiare questa sera. Sono qui solo da due ore e sono tutti ubriachi marci. Jace è il più sobrio, dopo di me, e ha bevuto circa sei birre. Quando è ubriaco è più coglione del solito e invece di conquistare qualcuna ha preso più due di picche e schiaffi che altro. A questo punto cerco di non rovinarmi la reputazione e me ne sto in disparte. 

Chissà cosa ci trovano tutti di così bello nel bere fino a ridursi così. Magari un giorno mi costringerò a provare. Forse davvero si smette di pensare a tutto quanto. In realtà non mi importa ora, vorrei solo andarmene. Ma poi vedo arrivare una moretta niente male, così mi avvicino. 

"Buonasera signorina" dico sfoderando un sorriso affascinante. "Ciaooo" biascica lei, scostandosi i capelli a lato del viso. E' ubriaca, completamente andata. La lascio proseguire dileguandomi alla velocità della luce. Che cazzo, come ho fatto a non rendermi conto che era bevuta? Non riesce nemmeno a camminare. 

Questo è un segno, devo andarmene da qui. Domani mattina ho lezione e non posso permettermi di dormire per tutto il semestre. Bart è stato abbastanza chiaro in merito ai soldi che ha intenzione di spendere per farmi studiare, c'è poco da scherzare. Certo, magari ne fa solo una questione di principio, dato che di soldi ne ha da regalare. Ma non dovrei giocare con il fuoco. Quante me ne ha perdonate? Eppure non gliene frega granché di me. Penso che mi ritenga una sorta di giocattolo per la moglie. Non mi sembra un uomo che avrebbe mai desiderato un figlio. L'unica cosa per cui vive è quel maledetto quotidiano. Ma perché cazzo adesso sto pensando a Bart? Sono un caso disperato. 

Faccio un cenno a Jace. "Amico, senti, io me ne vado." Lui protesta come un bambinetto. "Dai, Tom, sono sicuro che stiamo per conquistare! Guarda là quelle due, sembrano proprio i nostri tipi!" dice, impiegando il doppio del tempo di quanto avrebbe impiegato da sobrio. "Ehi, amico, non insistere. Non c'è una che fa per me a questa stupida festa. Io me ne vado. Se vuoi un passaggio dovrai tornare in questo preciso istante." Con un gesto mi fa capire di lasciar perdere e poi si allontana intenzionato a circuire le ragazze che sono appena entrate. Perfetto: dormirà sul pavimento della confraternita. Non gli farò da baby-sitter.


Scusa ma ti chiamo BarbieWhere stories live. Discover now