#67 Audrey

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Non è facile zittirmi, ma Thomas sembra esserci riuscito. Ho lo stomaco in subbuglio e temo che non sia colpa della lauta cena di qualche ora fa, almeno non del tutto.

È freddo, ora che il vento si è alzato. Fianco a fianco, ripercorriamo la strada che ci ha portato qui. Al primo scalino indosso nuovamente le scarpe, ho i piedi ghiacciati e tremo.

Thomas mi cinge le spalle e mi avvicina a lui, mentre passeggiamo come due fidanzatini sul marciapiede deserto.

Vorrei parlare ma le parole mi muoiono in gola: sto davvero bene insieme a lui e la cosa mi spaventa più di quanto avrei pensato, non mi sono mai fatta molti problemi nel prendere ciò che viene, ma quel maledetto bacio mi ha mandata in tilt, l'intesa che c'è tra noi non è qualcosa di trascurabile. Eppure sento che non posso fidarmi, non del tutto.

Rimaniamo silenziosi per tutto il tragitto in auto, con la radio che ci accompagna, ognuno nei suoi pensieri. Pagherei oro per sapere quali sono i suoi, per capire in che razza di pasticcio mi sto buttando. Invece lui fissa la strada enigmatico, ancora teso, anche se ogni tanto mi guarda di sfuggita e mi rivolge un sorriso che vorrebbe essere rassicurante.

"Sei silenziosa, Barbie"Uno spirito di osservazione impeccabile, penso sarcastica.

"Anche tu, a quantosembra." Ribatto, prendendo il telefono per fingere di essere molto impegnata.

"Sono stato molto bene questa sera." Per un attimo credo di essere sottol'effetto di droghe pesanti. Ha davvero detto quelle parole? Dio, è cosìcarino. Ricordati, Audrey, è unosciupafemmine e tu sei suscettibile al suo fascino. Me lo ripeto un paio divolte, giusto per rimarcare il concetto e non perdere il focus.

"Anche io. E lacena era ottima." Dico, cercando di glissare sul dopocena. Da quando in quasono così imbarazzata all'idea di parlare di un bacio? Mi sono rammollita deltutto. Quando parcheggia davanti a casa l'imbarazzo è sempre di più e la vogliadi baciarlo mi sta facendo perdere quel poco di senno che mi è rimasto.

"Civediamo domani?" chiede lui.

"Sì, certo." Confermo, con un sorriso. Lui sembraindeciso, poi si avvicina lentamente a me, sfiora con la mano la mia guancia esi sporge ancora, per baciarmi. Io chiudo gli occhi, pregustandomi la magia diquel momento.

"Oh, cavolo."

Apro gli occhi, mentre lui si allontana da meimprovvisamente.
"Che c'è?" gli chiedo frastornata.

"Non ti girare subito...Ma...Quellaè tua madre?" Mi domanda con il terrore negli occhi.

"Dove?" mi giro e vedo miamadre, appostata alla finestra del salotto, che ci spia con un binocolo. Vuolescherzare? Ora scendo e la uccido! Piena di vergogna mi rivolgo a Thomas. "Scusa, mia madre è un po'...Stramba, a volte." Lui annuisce, ancora traumatizzato.

"Anche tuo padre non scherza..." commenta lui. Sto quasi per offendermi, quandopresa dal sospetto mi volto e vedo mia madre passare il binocolo a mio padre.Eh no, questo è troppo! "Perfetto. Hanno deciso che è la serata dei guardoni!"sbotto, innervosita. "Forse è meglio se vado." Aggiungo, seccata per aver persol'occasione di un altro bacio con Mr Sciupafemmine. Forse è meglio così, ma lostesso sono estremamente contrariata. Thomas annuisce, fissando sconvolto versocasa mia. "Lasciali perdere, in fondo sono brave persone..." Cerco digiustificarli, mentre vorrei sprofondare fino al centro della Terra.

"Tranquilla, non fa niente" Mi rassicura, distogliendo lo sguardo da loro eposandolo nuovamente su di me. "Buonanotte Audrey. Ci vediamo domani." Sorrido e gli lascio un morbido bacio sulla guancia.

"Buonanotte Thomas." dico,scendendo dall'auto, diretta verso casa.

Scusa ma ti chiamo BarbieOù les histoires vivent. Découvrez maintenant