#54 Thomas

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Questo capitolo a sorpresa a metà settimana lo dedico a te GiorgiaGiorgia5 ❤️


Mi aspetto di vedere Bart farsi strada tra la modesta folla, ma l'applauso si è interrotto in modo innaturale e vedo il volto di Allyson segnato dal terrore. Improvvisamente annaspo, cercando di introdurre l'aria nei miei polmoni. Che cosa è successo? Sono completamente in balia di un turbine di emozioni contrastanti, che mi mandano in tilt. Ho il cuore che mi esce dal petto e devo avere uno sguardo spiritato. Ancora al mio fianco, Audrey cerca di farmi ritornare in me. 

"Vieni, andiamo a vedere cosa sta succedendo" mi dice cercando di fingersi calma. Capisco che non lo è da come le trema la voce. La seguo, solo per inerzia. Le parole pronunciate da quel palco vorticano ancora nella mia testa e non riesco a ragionare lucidamente. Quando dobbiamo attraversare il muro di persone che ci separa dai miei genitori adottivi, Audrey mi prende per mano e mi fa strada. Allyson è accasciata a fianco di Bart, in lacrime. Il mascara le è colato su tutto il viso e per la prima volta in dodici anni mi sento come un cucciolo spaurito nel vedere quella scena. Rimango pietrificato a osservare quel corpo privo di conoscenza, accasciato sull'erba verde, che contrasta con la camicia candida. Non sono in grado di fare nulla e non posso fare altro che osservare la scena che si svolge sotto i miei occhi. Guardo la madre di Audrey chiamare un'ambulanza e dare tutte le indicazioni utili alla persona che è in linea. Uno degli invitati sta fornendo il primo soccorso, sente il polso e si china sul viso di Bart per capire se respira, iniziando subito dopo a fare il massaggio cardiaco. Continuo per un tempo imprecisato a guardarmi intorno, inebetito, senza quasi processare mentalmente quello che vedo. Allyson che sale sull'ambulanza in tutta fretta, mentre Marion la rassicura che si occuperà di tutto. Poi un briciolo di lucidità sembra tornare a farmi visita. Audrey mi scuote per le spalle. 

"Le chiavi della macchina, Thomas... Dove sono?" mi chiede guardandomi negli occhi in cerca di un contatto. Avere un compito da svolgere mi attiva, anche se solo a livello motorio: mi affretto ad entrare in casa cercando quello che mi è stato chiesto, finché alla fine non le vedo, appoggiate sul mobile dell'ingresso. Audrey le prende frettolosa dalle mie mani e si allontana a lunghi passi. La vedo tornare indietro e posarmi le mani sulle spalle. "Andrà tutto bene. Ora ti accompagno in ospedale, d'accordo?" mi dice risoluta. Sentire quelle parole dalla sua voce mi regala un po' di sollievo, non capisco più nulla in questo momento di grande agitazione. Finalmente riesco a collaborare, così annuisco e la seguo, lasciando che prenda in mano la situazione. Le persone ancora presenti nel mio cortile sembrano intente a riprendersi dallo stupore di questo funesto evento, mentre la madre di Audrey gestisce la situazione dando indicazioni e dicendo frasi che nemmeno riesco a sentire da qui, mentre attraverso lo spazio di giardino che mi separa dal garage. Seduto per la prima volta sul sedile del passeggero della mia auto, piombo in un silenzio carico di tensione, mentre osservo la città scorrere rapida dal finestrino.

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Eccomi con un nuovo capitolo breve ma fondamentale... Un vero colpo di scena! Dopo tante belle parole e la forte emozione, il povero Bart si è sentito male, e ora come reagirà Thomas?

Scusa ma ti chiamo BarbieWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu