#57 Audrey

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Torniamo in sala d'aspetto, dove Allyson sembra sollevata di vederci. Appena vede Thomas gli va incontro e lo stringe a sé cercando conforto e al tempo stesso cercando di darne a lui. Hanno bisogno di qualche momento per loro, così li lascio un po' soli, con la scusa di andargli a prendere qualcosa da mangiare. Al mio ritorno trovo i due seduti uno accanto all'altra e mi si stringe il cuore. Ho l'impressione che Thomas sia più fragile che mai, ora, eppure è lì a consolare Allyson come può. È davvero impacciato con i sentimenti, ma ora deve fare i conti con il suo passato. Io sono decisamente di troppo e lo percepisco chiaramente. Lascio il sacchetto con i panini sul tavolino e mi avvicino a loro. 

"Posso fare altro per voi?" chiedo educatamente. Allyson si scuote appena dai suoi pensieri. "Hai fatto più di quel che fossi tenuta a fare Audrey. Riposati un po' anche tu." Mi suggerisce, mostrandomi la sedia al suo fianco, ma io scuoto appena la testa. "Se non vi dispiace, ora vi lascio un po' di tempo per voi. Mia madre passerà a prendermi tra poco, ma tornerò domani, se per voi va bene." Lei mi sorride comprensiva. "Ma certo mia cara. Non so come ringraziarti." Le sue ultime parole mi sembrano sottintendere a qualcosa di più che un ringraziamento di cortesia. 

Mi avvicino a Thomas, sistemandomi i capelli dietro le orecchie, leggermente imbarazzata. "Ci vediamo domani..." gli dico accennando un timido sorriso rassicurante. Annuisce con un'espressione corrucciata sul volto e io mi decido ad andare, dirigendomi verso l'uscita. "Audrey...?" Mi volto sentendolo chiamare il mio nome. "Sì?" chiedo, fermandomi. Sembra che stia ancora pensando a cosa dire, poi, continuando a guardarmi con una strana luce negli occhi riesce finalmente a rispondere. "A domani." Ho l'impressione che non fosse esattamente quello che intendeva dirmi, ma annuisco comprensiva, per poi uscire. 

Qualche tempo dopo, io e mia madre rientriamo finalmente a casa, dove troviamo mio padre e Jamie ancora mezzi addormentati sul divano, chiaramente in attesa del nostro ritorno.

"Come stai?" mi chiede mio fratello abbracciandomi. "Sto bene" lo rassicuro. "Sono solo stanca. Dovrei riposare un po', credo." Aggiungo, prima di fare un grande sbadiglio. Vedo mio padre stringere la mamma in un abbraccio per confortarla. È sconvolta per l'accaduto e ora sembra sollevata di essere tra le sue braccia. Io e Jamie ci scambiamo uno sguardo d'intesa. E' quasi l'alba e sono sfinita, così do a tutti la buonanotte e salgo le scale per poi rifugiarmi nella mia stanza. 

Mi butto sul letto, dopo essermi tolta quello stupido vestito a fiori. Sono amareggiata per una serie di motivi che ora non riesco nemmeno ad elencare nella mia testa. Mi ritrovo a pensare con tenerezza a Thomas che piange sconsolato nel mio abbraccio e non riesco a concedermi il tempo di comprendere che questa improvvisa vicinanza tra noi sta cambiando qualcosa dentro di me, perché scivolo in un sonno profondo e privo di sogni.

Scusa ma ti chiamo BarbieWhere stories live. Discover now