#48 Thomas

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Dopo aver accompagnato Kimberly, sono rientrato a casa cercando di non svegliare nessuno. Mi sono rifugiato nella mia stanza e ho impiegato almeno due ore a girarmi e rigirarmi pensieroso tra le lenzuola, prima di cadere in un sonno profondo. Mi sveglio di soprassalto, in un bagno di sudore. Il cuore mi batte all'impazzata e ho il respiro corto. Se c'è una cosa che odio, sono gli incubi. Ovviamente ne faccio spesso, ma questo è stato a dir poco sconvolgente, sembrava davvero reale. Rimango seduto nel letto, aspettando di calmarmi. Come faccio ogni volta che mi sento così agitato, mi sfioro la spalla sinistra, su cui è tatuato un fiore di loto stilizzato, cercando di rallentare il respiro e scacciare il ricordo spiacevole e ancora vivido del sogno. Ho bisogno di farmi una doccia. Mi alzo dal letto ed esco dalla mia stanza trascinandomi. Le feste ultimamente mi riducono sempre in questo stato, dovrei darmi una regolata, cazzo. Percorro il corridoio sbadigliando e infine apro la porta del bagno.

"Che mi venisse un colpo!" grido, arretrando di un passo e sgranando gli occhi. "Che cazzo ci fai tu qui?" urla Audrey, mezza svestita. "Che cazzo ci faccio io?" dico enfatizzando l'ultima parola. "Questa è casa mia! Che cazzo, cos'è, mi perseguiti?" le dico arretrando di nuovo, come se avessi visto un fantasma. "Impossibile! Questa casa è di Allyson..." ribatte lei, infilandosi velocemente un abito dalla fantasia floreale. La guardo come se fosse scema. "Beh, vedi Barbie, si dà il caso che Allyson sia mia madre!" sbotto. Lei sembra incredula. La osservo imprecare, mentre cerca di sistemarsi la cintura intorno alla vita. "E questo non spiega il perché tu sia nel bagno di casa mia!" aggiungo, frustrato per la situazione. "Questa poi...!" la sento esclamare, mentre cerca di scansarmi per uscire dal bagno. Anche se sono ancora sotto shock per la sorpresa, trovo che sia divertente vederla così imbarazzata. Del resto sono qui davanti a lei e indosso solamente un paio di mutande. E se non mi controllo, finirà molto male. Questo vestitino le dona moltissimo, anche se preferirei chiuderla con me in bagno e sfilarglielo. 

"Senti, non sapevo che fosse casa tua, ok? Ora lasciami uscire." Dice imbarazzata, abbassando lo sguardo. Vederla arrossire mi suscita una reazione poco diplomatica. "Non hai risposto alla mia domanda..." insisto, nutrendo il mio sadismo. Lei non sa più che pesci pigliare, si guarda intorno cercando una via di fuga. "Se è casa tua dovresti saperlo! Razza di idiota! C'è la raccolta fondi oggi, non te l'ha detto tua madre?" mi insulta, il che la rende ancora più eccitante, se possibile. Decido che è arrivato il momento di fare quella famosa doccia, così mi sposto e la lascio passare. 

"Oh, sì, ora ricordo. Spero che sarai generosa..." le dico con un pizzico di malizia, entrando in bagno e chiudendomi la porta alle spalle.

Scusa ma ti chiamo BarbieWhere stories live. Discover now