#3 Audrey

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La mia camera corrisponde alla descrizione che ne ha fatto mio padre. È effettivamente un buon compromesso e me ne compiaccio. Dà sulla strada e almeno non si riesce a scorgere la vecchietta da quella posizione. Peccato per Jamie, toccherà a lui mettere le tende oscuranti per non farsi spiare. Ho sistemato le poche cose che mi sono portata, nei prossimi giorni ci verrà recapitato il resto e non vedo l'ora di dare un tocco personale alla mia nuova stanza. Intenta a fantasticare su ciò che mi aspetta in questa nuova e ridente cittadina, mi butto sul letto e appuro con gioia che è proprio comodo. 

Riapro gli occhi in preda al terrore. 

Jamie mi ha appena svegliato sbattendo su un coperchio con un cucchiaio di legno? Ora dovrò ucciderlo. "Che razza di modi hai?!" chiedo alzandomi e rincorrendolo giù per le scale. Lui ride a crepapelle. "Dovevi vedere la tua faccia!" esclama divertito, mentre mamma gli fa cenno di smetterla, sperando di ottenere indietro i suoi utensili da cucina. "Me l'immagino" bofonchio, andandomi a sedere. La tavola è già imbandita. Mia madre ha sempre paura che uno di noi muoia di fame. Nel mio piatto c'è già il quantitativo di cibo sufficiente a sfamarmi per una settimana. Fortunatamente per lei sono piuttosto affamata, così riesco a finire quasi tutto. Jamie assaggia con espressione disgustata appena un po' di sformato di verdure. "Jamie, quant'è vero Iddio, non ti alzerai dalla mia tavola senza mangiare un vero pasto!" lo minaccia mia madre. "Diglielo George. Non vorrai che si alzi senza aver mangiato nemmeno un boccone?" Mio padre guarda Jamie e poi mia madre. "Forse è solo stanco Marion. Vuoi mangiare almeno un altro po' Jamie?" Lui si alza di scatto dalla sedia. "No. Hai ragione tu. Sono stanco! Vado a dormire." Si allontana a grandi passi verso la sua stanza. Immaginavo che prima o poi avrebbe dato segni di cedimento. Era stato fin troppo tranquillo fino ad ora. Aiuto mia madre a sistemare la cucina, mentre mio padre inaugura la poltrona davanti alla TV. 

Prima di andare a rifugiarmi nella mia stanza, con la scusa di dormire, mi avvicino a mio padre, lo abbraccio e gli do un bacio. "Buonanotte principessa. Domani vai a sistemare i documenti al campus? Dovrebbe essere tutto a posto ormai." Annuisco. "Sì. E porterò anche Jamie, anche se ha detto che non uscirà più di casa solo per tormentarvi." Dico sorridendo: mio fratello è un vero piantagrane. "Brava. Domani andrò a cercarvi un'automobile, così potrete evitare di prendere l'autobus ogni giorno." Contenta per l'ottima notizia, lo ringrazio e salgo di sopra, dopo aver salutato mia madre, che però non mi sente: sta guardando un documentario sulla deforestazione al computer e ha le cuffie ben piazzate sulle orecchie. Effettivamente riesco a sentire il commentatore anche dal punto in cui mi trovo. Non diventerà sorda? 

Decido di soprassedere e salgo le scale, raggiungendo la stanza di Jamie. Busso alla porta. "Che c'è?" È ancora nervoso a quanto pare, così entro e gli porgo il telefono. "Lo avevi lasciato sul tavolo." Gli spiego. Lui annuisce. "Grazie" dice dopo un po'. "Tutto ok?" gli chiedo pensando che forse voglia parlare un po'. "Sì, alla grande." Risponde senza convinzione. Capisco che non ne vuole sapere, così gli do la buonanotte. "Ah, domani andiamo al campus insieme" Lui sembra sul punto di ribattere, ma sa che non ha senso opporre resistenza con me, del resto non fa in tempo, dato che esco dalla stanza prima che possa aprire bocca.

Scusa ma ti chiamo BarbieTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang