Capitolo 20

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Ethan

Non riesco a credere di essere stato così idiota! Chissà da quanto tempo vanno avanti così. Come ha potuto farmi questo? Mi fidavo di lei! Le ho dato il mio cuore, le ho dato tutto di me, cazzo!

Comincio a prendere a pugni Jack, almeno mi toglierò una piccola soddisfazione. Sento Clarissa e Sara urlare in sottofondo, ma non mi importa. Non mi importa più nulla.

Subito Josh si abbatte su di me cercando di trascinarmi via da Bennet ma, per lo stato in cui mi trovo, ci vorrebbe una squadra per impedirmi di ammazzarlo.

E in effetti una squadra arriva: vengo schiacciato a terra da Cole e Patrick, che non so nemmeno da dove siano saltati fuori. Subito Cole mi fa alzare e comincia a trascinarmi all'indietro verso le auto, tenendomi le braccia bloccate. Patrick si tiene davanti a me pronto a intervenire.

Smetto di ribellarmi e lascio che mi trascinino via. In fondo, non ho più niente da fare qui.

«Ethan, ti prego! Devi ascoltarmi! Non è quello che sembra!». Clarissa mi si para davanti in lacrime, urlando disperata. Si aggrappa alla mia maglia, trattenendomi. Cole smette di trascinarmi e si ferma per permetterle di parlarmi, rafforzando però la presa su di me, ma io non ho nessuna intenzione di ascoltarla. Non voglio più sentire nulla uscire dalla sua bocca bugiarda.

Nonostante tutto, devo chiudere gli occhi per non cedere all'insensata voglia di afferrarla e portarla via da tutto questo casino del cazzo.

«Ti prego. Devi fidarti di me! Ti sto chiedendo tanto, lo so. Ma io ti amo!». Apro gli occhi di scatto sentendo quella schifosa bugia. Come può dire di amarmi dopo quello che ha fatto e che mi sta facendo? Vorrei dirle un sacco di cose ma riesco a dirne solo una. «Mi sbagliavo su di te. Sei proprio come tutte le altre. Appena le cose si sono fatte difficili ti sei rifugiata nella comodità di una vita insignificante. Non sei che una puttana! Ecco cosa sei. Mi fai schifo» le sibilo contro. E poi sputo sui suoi piedi scalzi.

Sento Cole dietro di me irrigidirsi notevolmente e ammonirmi in un sussurro. Clarissa lascia la presa sulla mia maglia e indietreggia barcollando, come se l'avessi colpita fisicamente. Ha un'espressione scioccata e le trema il labbro inferiore. Continua a fissarmi con quei suoi occhi enormi, che sembrano nuvole cariche di pioggia.

Ed è allora che la vedo... spegnersi. La sua scintilla. Andata. Spenta. Per sempre.

Patrick si sposta di nuovo davanti a me e comincia a spingere con le mani sul mio petto per farmi indietreggiare finché non arriviamo alla sua auto. Cole mi fa salire sul sedile posteriore e si infila accanto a me, con l'ovvio intento di trattenermi se dovessi perdere di nuovo il controllo.

Ma non ho più nulla da perdere. Tutto ciò che avevo è lì, immobile al centro del giardino di casa sua, con una mia t-shirt nera che le arriva alle cosce, i lunghi capelli ancora selvaggi per la notte trascorsa insieme, gli occhi privi di qualsiasi emozione che mi fissano mentre me ne vado. Mentre ci allontaniamo l'uno dall'altra. Senza ritorno.

Tic-tac, tic... l'ultimo rintocco.

Clarissa

Fisso il suv di Patrick allontanarsi portandosi via una parte di me: il mio cuore.

Hai il mio cuore, Ethan, e ti giuro che tornerò a riprendermelo, il prima possibile. Ma mi vorrà ancora quando tornerò da lui? Capirà perché ho dovuto farlo? Sarà in grado di perdonarmi?

Le cose che mi ha detto... mi auguro che non le pensasse davvero, che fossero solo frutto della rabbia e della disperazione. Eppure... l'espressione sicura che aveva mentre le pronunciava, mi ha fatto pensare che si aspettasse che sarebbe giunto questo momento.

Mai più con teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora