Capitolo 71

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È difficile che qualcuno ti spezzi il cuore,

generalmente sei tu che lo rompi

mentre cerchi di metterlo a forza

in posto dove sai che non può stare.

- Alejandro Jodorowsky


Clarissa

La settimana è passata lentamente mentre ho cercato in tutti i modi di evitare Mallory e Olsen e allo stesso tempo anche mio padre. Evito anche le chiamate di Ryan che, ovviamente, quei due impiccioni hanno provveduto ad avvisare... Così come evito le chiamate di Sara.

Ma so che stasera non potrò sottrarmi alla lavata di capo sua e degli altri. Se fossi intelligente eviterei di presentarmi alla fabbrica stasera... ma non posso farne a meno: ho bisogno di correre.

Mi infilo un paio di shorts neri e una canottiera grigio chiaro con degli strappi sulla schiena, allaccio le mie Converse borchiate e sono pronta per uscire. Afferro le chiavi della mia Mustang da sopra la cassettiera ed esco dalla camera quasi saltellando per l'astinenza da adrenalina.

Trovo mio padre in cucina con una tazza di caffè in mano. Mi osserva attentamente da sopra il bordo prima di parlare. «Esci? Non è un po' tardi?».

Scrollo le spalle. «Avevo pensato di stare a casa ma poi ho cambiato idea. Non infrangerò il coprifuoco questa volta. Te lo prometto» gli assicuro con un sorriso dolce che spero lo convinca.

Resta in silenzio per qualche istante. «Sono preoccupato per te. Sono contento che tu abbia ancora degli amici su cui fare affidamento, ma non mi sembra che sia sufficiente. Sei certa di non voler andare a stare con tua madre almeno per un pochino?».

Mi avvicino e lo guardo mettendo su un broncio da bambina. «Stai cercando di liberarti di me, papà?» gli chiedo fingendomi offesa.

Lui spalanca gli occhi, non cogliendo l'umorismo nella mia voce. «No! Certo che no!».

Scoppio in una risata forzata e poi gli do un bacio sulla guancia. «Sto scherzando, papà! E comunque sto bene qui con te». Mi allontano verso l'ingresso prima che possa riprendersi a sufficienza da bloccarmi. Lo saluto a gran voce ed esco nella notte buia.

____

Arrivo alla fabbrica e noto che c'è più gente del solito; le vacanze stanno finendo e tutti coloro che erano andati fuori città in vacanza sono evidentemente rientrati.

Non posso crederci che l'estate sia agli sgoccioli e che tra una settimana inizieranno le lezioni.
Il mio ultimo anno. E ancora non ho la più pallida idea di cosa fare una volta finita la scuola...

Accantono questo pensiero mentre parcheggio accanto all'auto di Cole. Concentriamoci su un problema alla volta...

Non mi sorprendo di vedere le espressioni severe e furiose dei miei amici appena scendo dall'auto. Deglutisco a fatica e prego che non mi mettano subito sotto torchio.

Sara fa per aprire bocca ma viene interrotta dall'arrivo di Condor. «Ehi, tesoro. Ti ho organizzato un incontro con i fiocchi per stasera. Però prima voglio parlarti in privato».

Senza nemmeno darmi il tempo di rispondere mi cinge le spalle con un braccio e mi allontana dai ragazzi, trascinandomi in un vicolo deserto poco lontano.

«Lo so cosa vuoi dirmi, Condor. Ho esagerato nell'ultima gara. Me ne sono resa conto da sola. Non succederà più, ok? Mi sono solo fatta prendere la mano» mi giustifico subito.

Mai più con teTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang