Capitolo 26

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Clarissa

La prima settimana di scuola è passata in fretta. Mi sto sforzando di essere carina con Jack e il piano sembra funzionare. Ha abbassato un po' la guardia, concedendomi un po' più di spazio. Credo si stia davvero convincendo che mi sono arresa e che l'idea di stare di nuovo insieme non mi causi più ribrezzo.

Mi costa una fatica non da poco, soprattutto quando incrociamo Ethan nei corridoi. In quei casi mi allontano un po' da Jack, per quanto lui consenta, e abbasso il capo per non dover vedere la sua espressione.

Non ha più cercato lo scontro con Jack. Questo è un bene ma, allo stesso tempo, anche un male: significa che si è arreso alla situazione, che gli sta bene che non sia più sua.

Il solo pensiero mi fa salire le lacrime agli occhi. Mi manca così tanto. Mi manca la sua voce, le sue braccia intorno a me, il suo tocco in grado di bruciarmi la pelle, il modo in cui mi sentivo libera quando stavo con lui.

Jack stringe la presa sulla mia mano per attirare la mia attenzione mentre siamo in auto diretti verso scuola; fuori il crepuscolo cede la scena alla notte. «Sei pensierosa, stasera. Sei preoccupata? È solo la solita festa per l'inizio della stagione di football. Ormai la gente si è abituata a vederci insieme, vedrai che non ti infastidiranno più. E se dovessero farlo... ci penserò io. Ok, tesoro?».

A volte dimentico che mi sta ricattando per stare con lui e rivedo il ragazzo dolce e gentile che mi aveva conquistato appena un anno fa.

Gli rivolgo un finto sorriso rassicurante che lui contraccambia radioso.

Per quanto dovrò continuare questa farsa?

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La palestra è gremita di gente, ogni singolo studente si trova qui per ammirare la nostra squadra di football. Striscioni e palloncini azzurri e blu colorano l'ambiente di solito spoglio. L'entusiasmo è palpabile intorno a noi.

Troviamo posto in seconda fila e ci accomodiamo in attesa della presentazione della squadra. Volto il capo alla mia destra e vengo colta da una sensazione di déjà-vu: Stacy è seduta accanto a me, proprio come lo scorso anno.

Sembra che si stia ripetendo tutto. Credevo di aver fatto tanti passi in avanti e invece il destino si prende gioco di me rigettandomi in un passato che non voglio più rivivere.

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Appena Jack si allontana per salire sul palco insieme agli altri suoi compagni di squadra, Stacy mi rivolge un'occhiata arcigna. «Non penserai mica di poter rientrare nelle cheerleaders, vero? Non sei più la benvenuta tra noi. Non importa a nessuno che tu ti faccia di nuovo il quarterback» afferma con voce acida e piena di sdegno che non riesce a nascondere una sfumatura di invidia.

Mi volto a guardarla con quello che spero sia uno sguardo di superiorità. «Beh... a te sembra importare però» le dico con un ghigno soddisfatto, per poi aggiungere: «Non ho nessuna intenzione di rientrare in squadra. Inoltre faccio già parte della squadra di atletica, se ben ricordi. E poi... mi spiacerebbe metterti in ombra. Sappiamo bene entrambe che rimango una cheerleader migliore di te».

Mi alzo e mi allontano prima che abbia il tempo di ribattere, raggiungendo Jack al centro della palestra ora che è finita la presentazione.

Forse sono stata un po' stronza... beh, pazienza.

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«È ancora presto. Non è nemmeno mezzanotte. Perché non raggiungiamo anche noi gli altri in centro?» mi chiede Jack mentre guida riportandomi a casa. «Sono un po' stanca a dire il vero» mento io, fingendo uno sbadiglio. Jack sospira profondamente.

Mai più con teWhere stories live. Discover now