Verità.

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«Come mai sei già qui? Ti ha cacciato?» chiese ironico Blaise notando che il suo migliore amico aveva appena sbattuto alle sue spalle la porta della sua camera

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«Come mai sei già qui? Ti ha cacciato?» chiese ironico Blaise notando che il suo migliore amico aveva appena sbattuto alle sue spalle la porta della sua camera. «Hei, principino. Vacci piano.» commentò poi alzandosi dalla poltrona accanto al camino. Draco lo guardò per qualche istante, poi sospirò stanco. Ci mancava solo la ramanzina da parte di Blaise, poi quella giornata poteva essere cancellata dal calendario.

«Perché sei in camera mia, Blaise?» chiese annoiato mentre si spogliava dal mantello e la giacca. Quella maledetta Granger, le aveva chiesto di arrendersi, lo aveva quasi implorato ma non aveva deposto le armi, l'aveva dovuta schiantare ed in più si era permessa di scaricare la colpa su di lui. «Va via Blaise, non ho voglia di sentire i tuoi discorsi o le tue stronzate. Abbi la decenza di essere come Daphne ed evitami per una buona volta.»

«Potresti spiegarmi meglio la natura dei vostri contatti? Mi sembravi abbastanza provato all'idea di schiantarla, potrei sbagliarmi eppure mi sembra di averti sentito quasi pregarla di arrendersi.» chiese però il moro evitando completamente le sue parole, chiudendo il giornale che stava leggendo per poggiarlo sulla scrivania.

«Io devo spiegarmi? E tu che ti scopi la Weasley? Quando pensavi di dirmelo?» chiese Malfoy mentre si snodava la cravatta, quasi come se stesse soffocando. «Io pensavo fosse solo una cotta passeggera ma tu vuoi proprio sfidare il trio magico. Non solo una Weasley, ma la fidanzata del Prescelto! Vuoi per caso spiegare, Zabini?»

«Se tu sentissi i gossip della scuola sapresti che Potter ha sviluppato una strana propensione verso il ménage à trois, tradendo la piccola Weasley.» disse il moro, non muovendosi dalla sua posizione, come se quelle parole non lo toccassero. «Ma a te non da fastidio della Weasley, infondo credi sia solo un'altra ragazza che mi scopo. A te da fastidio che non ti abbia detto niente.»

«Non dire stronzate, Zabini. Non siamo amici del cuore, so vivere senza che tu mi racconti la tua vita.»

«In parte quello che hai detto è vero, oppure mi avresti detto che tua madre non è al Manor a bere litri di whisky, ma al San Mungo. Ma noi non siamo amici del cuore, giusto Malfoy?» chiese Zabini incrociando le braccia al petto mentre Draco si paralizzò sul suo posto. «Oppure mi avresti parlato del fatto che la notte non riesci più a chiudere occhio perché rivedi le scene della guerra, di come tua zia ti torturasse, la morte di Silente, la morte della professoressa di Babbanologia, la morte-»

«Non mi serve l'elenco di tutte le morti che ho visto, me le ricordo bene.» lo interruppe sedendosi sul letto, portando poi lo sguardo sul suo amico. «Come l'hai scoperto?» chiese, sperando di non trovare, il giorno successivo, la notizia su tutti i giornali.

«Se parli dei ricordi, ti sento urlare la notte. Se parli di tua madre, ho solo fatto le mie ricerche. Non lo dirò a nessuno, non preoccuparti. È questo quello che fanno gli amici del cuore.» commentò ironico, facendo sorridere leggermente Draco. «Perché è lì?» domandò poi con tono più calmo, attendendo prima qualche secondo cosicché potesse ragionare sulla risposta.

«Ha perso la testa. È successo dopo che mio padre è stato arrestato. In meno di due o tre giorni l'ho dovuta portare al San Mungo ed eliminare ogni sua traccia, poi ho diffuso la notizia che era al Manor a rilassarsi.. Penso manchi poco prima che riprovi il suicidio.» ammise Malfoy, stringendo poi le spalle come se volesse far intendere che quella non era colpa sua. «È lei che vado a trovare il sabato, non l'ho detto a nessuno perché non voglio che tutti parlino della mia famiglia. Già mia zia Bellatrix ha dato grande scalpore, mi sono arrivate lettere di finte condoglianze per mesi dove tutti ricordavano come lei avesse distrutto la vita a varie persone. E poi mia madre non sopporterebbe anche questo, voglio che se ne vada tranquilla, per quanto possibile.»

«Non pensi che possa riprendersi?»

«I dottori mi hanno spiegato che è molto raro e poi non so nemmeno se è un bene. Lei è convinta che Voldemort non sia morto veramente, spera in un ritorno per riscattare il nome della famiglia. Inoltre le mento da mesi, è convinta che le nostre proprietà sono a posto, che siamo ancora la famiglia rispettata di prima. Non sa nulla e nei suoi brevi momenti di lucidità mi dice di doverla lasciar andare, che si sente imprigionata in un corpo non suo.»

«E per quanto riguarda la Granger?»

«Noi ci incontriamo solamente, Blaise. Non facciamo niente sfortunatamente, parliamo più che altro dato che entrambi non riusciamo a dormire. Non volevo schiantarla perché sapevo che le avrei fatto male e mi ero ripromesso di non fare male a nessuno. E comunque la Weasley ha vuotato il sacco sulla vostra relazione, quando avevi intenzione di dirmelo?»

«Siamo solo andati a letto.» commentò il ragazzo, ma la sua voce era incrinata, lasciando intendere che quello che avevano condiviso era molto più del sesso. E Blaise lo sapeva, sapeva che non avrebbe mai dimenticato il mondo in cui si erano stretti quelle volte, del suo profumo dolce che lo mandava in estasi, del modo in cui la voleva ogni secondo, del desiderio che sentiva perennemente spingerlo verso di lei. Quella sera durante la festa non aveva capito che quella ragazza sarebbe diventata il suo incubo più grande.

«Blaise?» lo riprese il biondo dai suoi ricordi, facendolo scattare sull'attenti. «Perché non ci provi a stare insieme?»

«Davvero, Draco? Da quando mi consigli di intrattenere una relazione? Con una Weasley soprattutto.. sei sicuro di stare bene? Forse l'incantesimo ha colpito anche te.»

«Sto benissimo. Lo dico solo perché sei in camera mia con una faccia di chi sta soffrendo le migliori pene d'amore. Sei triste da vedere, Zabini. Pensavo che dopo Daphne avevi superato questa stronzata dell'amore.» rispose ironicamente indicandolo, poi si alzò dal suo letto e riprese a spogliarsi, iniziando a sbottonare la camicia. «Ora, se permetti, ho bisogno di una doccia.»

«Ti prepari per vedere la Granger, questa sera?» chiese recuperando la sua giacca, ma non ebbe nessuna risposta se non una camicia in pieno viso. «Stronzo. Tanto a quanto hai capito vengo sempre a sapere tutto, quindi non nascondermi più niente. Hai capito, Malfoy?»

«Certo, e vuoi che inizi a chiamarti amore?» domandò ancora, lanciando la cinta dei pantaloni contro il ragazzo. «Guarda che lo dico alla Weasley che non mi lasci fare la doccia in pace, forse hai altri interessi.»

«Me ne vado, viziato!» urlò in fine, sbattendo la porta alle sue spalle. Draco sorrise mentre si spogliò degli ultimi capi, prima di recarsi sotto l'acqua bollente della sua doccia. Ancora una volta era invidioso del suo migliore amico perché lui non aveva avuto nessuno problema ad ammettere di provare interesse verso la Weasley, mentre lui ancora non riusciva ad accettare che parlare con la Granger lo aiutasse a dormire, anche solo poche ore.

E se l'avesse stretta tra le sue braccia tutta la notte? Forse avrebbe potuto dormire più di poche ore, appagato dal sesso e dal calore di un corpo nel suo letto forse avrebbe potuto dormire tutta la notte?

Draco scagliò un pugno al muro, non riuscendo ad accettare quella sua ipotesi, poi si accasciò sul pavimento mentre si stringeva i capelli tra le dita.

The truth about monsters; Dramione.Where stories live. Discover now