Passeggiata.

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«Sai, stavo pensando

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«Sai, stavo pensando..»

«Questa è una novità!»

«Devi sempre fare queste battute?» chiese Zabini coprendosi il viso con le mani, sprofondando nel cuscino. Ginny si voltò verso il volto del ragazzo e rise, poi Zabini la zittì e riprese a parlare dopo un profondo respiro.

«Stavo pensando

«Ogni volta che lo dici, credimi, ho i brividi.» interruppe di nuovo indicando il suo braccio, prendendo ancora una volta in giro il ragazzo al suo fianco. Blaise la guardò attentamente prima di tornare a guardare il soffitto senza dire una parola. Lui era un ragazzo molto tranquillo e calmo, era anche quello più ragionevole ed estremamente calcolatore ed era veramente raro vederlo arrabbiato, anche durante un duello avrebbe mantenuto la calma e la sua solita eleganza. «Stai facendo meditazione nella tua mente?» chiese Ginny sorridendo. Adorava prenderlo in giro perché ogni volta si stupiva di quanto lui fosse calmo e tranquillo, a differenza sua. Se le parti fossero state invertite, Blaise si sarebbe trovato da solo nella camera in meno di un secondo. Ginny era molto... permalosa, e questo lo aveva capito sin da subito, durante la prima sera quando, per un commento ironico, stava per ricevere un calcio nelle parti basse.

«Non mi farai arrabbiare facilmente, sono anni che sopporto Draco Malfoy e per quanto tu possa essere aggressiva non supererai mai il Principe delle Serpi.» la avvisò sorridendo, facendo annuire Ginny consapevole. Poteva anche essere permalosa, ma di certo non era Draco Malfoy! Un limite che nessun essere umano poteva superare. «Ad ogni modo, stavo pensando a come faremo a vederci in queste settimane con quei due mezzi Auror per la scuola.»

«Tra i due mezzi Auror c'è mio fratello.» commentò la ragazza, poi sospirò guardando il soffitto della camera della Serpe al suo fianco che era ormai diventato familiare. «Non lo so, proprio loro dovevano scegliere? L'ho già sopportato a Natale con quella, adesso pure qua.» chiese annoiata. Da soli pochi giorni erano stati avvisati che quattro Auror avrebbero tenuto delle lezioni di difesa contro le arti oscure. Tra i quattro scelti erano presenti Harry e Ron. La cosa che più la infastidiva era la presenza di Harry. Ron lo aveva sopportato per la sua intera vita, un giorno in più non le avrebbe cambiato nulla.. ma Harry.. non sapeva se era pronta a rivederlo. Aveva parlato con Hermione del profumo dell'amortentia, era preoccupata che i suoi sentimenti potessero ritornare alla ribalta in quel periodo.

«E Potter? L'hai sentito?» chiese Blaise, sentendo i pensieri di Ginny.
Non andare con la serpe o imparerai a strisciare.. era così il detto? Lui era fin troppo amico di Draco per non utilizzare una delle sue tecniche. Trovarla a pensare ad altri però non riusciva ad infastidirlo, in mente aveva ancora il dubbio del profumo di Daphne.

«Più o meno. Scrive sempre ad Hermione e chiede spesso di me, dice di aver sbagliato e che mi capisce e tante altre stronzate.» rispose fredda tirando le pesanti coperte sulle sue spalle, odiava l'umidità del dormitorio dei Serpeverde. «Se mi voleva poteva avermi quando ero con lui. Adesso può andare a farsi fottere.»

«Uh, aggressiva?» sussurrò poggiando le labbra sulla sua guancia, cercando di godersi gli ultimi minuti di pace prima di dover uscire e trascorrere la giornata tra i drammi di Malfoy e la Greengrass con le varie lezioni. La notte era l'unico momento che poteva realmente rilassarsi e lasciar perdere tutti i suoi pensieri.

«Puoi andare a farti fottere pure tu, Zabini.» disse con un tono divertito pizzicandogli il petto anche se poco credeva che sentisse qualcosa.

«Ci siamo appena fermati, vuoi un ultimo round?» chiese tornando di nuovo su di lei. Ginny sorrise dolcemente accarezzandogli il viso ed annuì prima di tornare sulle sue labbra.

Intanto anche nell'altra camera del Principe delle Serpi due ragazzi erano preoccupati della presenza degli Auror nel castello anche se non ne avevano ancora parlato, impegnandosi in altre cose per non pensarci.

«Credi che Piton noterà la somiglianza delle nostre ricerche?»

«Hai fatto per anni i compiti a Pel di Carota e San Potter, per una volta che aiuti me non troverà nulla. E poi io sono il preferito Granger, al massimo sarai incriminata tu di aver copiato da me.» rispose ironico mentre si guardava allo specchio per sistemarsi la divisa.

«Cosa?! Non è giusto!» disse la ragazza alzando svogliatamente dalle comode coperte che l'avvolgevano. Mancavano ancora due ore all'inizio delle lezioni ma stranamente Malfoy aveva deciso di prepararsi prima e di uscire 'per un passeggiata' prima delle lezioni. «Ti ho aiutato solo per la partita di sabato!» ricordò lei.

«Grazie per la tua beneficenza, Granger. Ma sappiamo entrambi che mi hai aiutato perché ho i miei metodi per convincerti.» disse invece Draco avvicinandosi al corpo mezzo nudo della ragazza. Si abbassò di poco per poterla baciare, così che non replicasse, tenendo una mano dietro il suo capo per poter approfondire senza che si allontanasse. Hermione infatti si ritrovò costretta ad alzarsi sulle punte dei piedi stringendo la giacca del ragazzo tra le sue mani per mantenere l'equilibrio. Quando la lasciò andare si sentì spaesata per qualche secondo, ancora si doveva abituare alla sua passione.

«Resta qui con me.» sussurrò come reazione spontanea quando Malfoy fece un passo indietro per allontanarsi ed uscire dalla camera. «Sono vestita solo con il tuo maglione, non puoi andartene veramente.» commentò ancora cercando di convincerlo. Non riusciva nemmeno a capire perché la volesse lasciare lì da sola quando avrebbero potuto trascorrere il tempo a fare altro. Si spinse verso di lui e riprese a baciarlo dolcemente, portando le mani sul suo petto per sbottonargli di nuovo la camicia bianca della divisa e ci riuscì senza intoppi. Malfoy strinse la presa tra i suoi capelli e la avvicinò di più a lui se possibile, tenendole un'altra mano sul fianco tracciando dei cerchi sul suo bacino. L'idea però di avere di nuovo quei due maledetti nel suo stesso posto gli faceva perdere la testa, l'idea che Potter le scrivesse ogni settimana parlandole di quell'idiota per cui lei ancora provava gelosia, l'aveva trovata spesso a ripensare a quell'idiota mentre leggeva nella sua camera. Mentre era con lui, come poteva pensare a Weasley.. «Hei! Mi hai fatto male..» sbottò Hermione allontanandosi poi di scatto portando la mano sul suo labbro inferiore che sanguinava.

«Ho bisogno di aria fresca.» disse lui riabbottonando la camicia ma Hermione lo fermò di nuovo. «Granger..»

«Dimmi che hai.» chiese afferrando entrambe le mani per fermarle. Draco si avvicinò lentamente baciandole il piccolo taglio sul labbro che le aveva causato involontariamente, cercando di scusarsi con quel gesto. «E per gli Auror? Ron ed Harry?» chiese ancora non ricevendo però nessuna risposta, così si sporse ancora una volta verso di lui per baciarlo, cercando per quanto possibile di tranquillizzarlo. Avevano trascorso parecchie settimane in tranquillità, vedendosi ogni sera per dormire insieme. Quella routine le piace e non voleva spezzarla per Harry e Ron. Voleva modificarla, aggiungendo al suo tempo anche uno spazio per i due ragazzi - forse meglio solo Harry - ma avrebbe continuato a trascorrere tutto il tempo con lui se glielo concedeva.

«Ho bisogno di una passeggiata, Granger.» riprese lui quando Hermione si allontanò ancora una volta. Le accarezzò ancora una volta il labbro lasciandole un ultimo bacio prima che con incantesimo si riabbottonasse la camicia, afferrò il mantello dalla sedia ed uscì dalla sua camera senza darle il tempo di controbbattere. Hermione rimase ferma, immobile al centro della stanza da sola. Si guardò con calma intorno e tirò giù il bordo del maglione bianco con lo stemma della casata dei Serpeverde. Si coprì al meglio possibile sedendosi di nuovo sul bordo del letto e prese dei profondi respiri per cercare si contenere le lacrime di rabbia, guardando la porta sperando che lui tornasse, che le dicesse di aver sbagliato e che parlasse del problema che lo stava bloccando in quel momento. Invece no, la porta rimase chiusa e lei si sentì una stupida e anche usata. Si strinse le gambe al petto e sospirò guardando la porta.
Ma Draco non sarebbe tornato, non in quel momento.

The truth about monsters; Dramione.Where stories live. Discover now