Mancanze.

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«Sei sicura di voler andare?» chiese Ginny preoccupata, ma Hermione aveva già recuperato le sue cose per infilarle nella sua borsa

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«Sei sicura di voler andare?» chiese Ginny preoccupata, ma Hermione aveva già recuperato le sue cose per infilarle nella sua borsa. «Se hai qualsiasi problema durante la notte puoi sempre chiamarmi, lo sai..» ripetè quella frase che ormai utilizzava dire spesso in quei giorni. Era preoccupata, estremamente preoccupata per la sua migliore amica. Mai l'aveva vista così. Aveva sofferto per Ron, molto, ma non così. 
«Non preoccuparti Ginny. E comunque si, se torna devo essere la prima ad affogarlo.» rispose cercando di essere ironica, ma non ci riuscì. Il suo umore era compromesso dalla forte mancanza che sentiva per Draco. Ormai tutto quello che faceva era una ripetizione stanca di movimento obbligatori. Si vergognava di essere così, non si riconosceva nemmeno. Era sempre stata forte, coraggiosa, fiera eppure era stata messa a tappeto da Draco Malfoy, un ragazzo che non aveva mai preso in considerazione. L'aveva sempre presa in giro, chi lo avrebbe detto che si sarebbe dannata poi per la sua assenza ad Hogwarts. Se fosse successo due o tre anni prima avrebbe cantato vittoria, saltellando con un sorriso in pieno volto ringraziando gli Dei dell'Olimpo, venerando Salazar, Godric Grifondoro, tutti. Oppure non se ne sarebbe accorta ed avrebbe continuato con la sua vita tranquillamente.

«Domani arriveranno anche Ron ed Harry, sicuramente si chiederanno dove sta Malfoy insinuando il dubbio anche nei professori..» commentò con tono calmo, cercando di non irritare Hermione.

«Non so che dirti Ginny. Non posso chiedere a Harry e Ron di non dire nulla dato che non posso dirgli che ho una sorta di relazione con lui, e non posso nemmeno coprirlo perché non so più che dire. Blaise ha utilizzato tutte le scuse possibili, quindi se domani non torna non so cosa fare. Addirittura Piton sta avendo dubbi e Malfoy è il suo preferito.» disse stanca, sentendo il bisogno quasi di piangere mentre si raggomitolava nell'angolo più buio della camera.

«Secondo me torna, ha la possibilità di duellare con Harry e non torna? Non penso... almeno credo.» commentò sicura, cercando di rassicurare anche lei. «Poi c'è la partita..»

«Spero che tu hai ragione.» disse sospirando, poi si alzò il mantello dell'Invisibilità sul capo ed uscì dalla sua camera per fare un percorso che ormai conosceva fin troppo bene. Raggiunse il dormitorio dei Serpeverde e attese qualche secondo per entrare dato che non conosceva la parola d'ordine. Entrò al seguito di un gruppo di ragazzi del quarto anno e raggiunse la camera di Malfoy tranquillamente senza intoppi. Chiuse la porta alle sue spalle e lasciò andare via il mantello e la cartella prima di stendersi velocemente sul letto, l'unica cosa che aveva ancora il suo profumo e le ricordava che era stato tutto realtà e non era pazza. Si sfilò le scarpe e il mantello della sua casa per poi tirare via le coperte del letto, ma prima che potesse stendersi sentì il rumore della doccia dal bagno. Scattò veloce verso la porta e la spalancò ma trovò solo Blaise che recuperava qualcosa dalla doccia. «Zabini?»

«Granger? Che ci fai qui?» domandò tornando al suo posto, aggiustandosi la camicia. Recuperò una provetta e si allontanò dalla doccia con viso confuso verso la ragazza difronte a lui.

«Io dormo qui, lo sai. Voglio avere l'onore di ucciderlo per prima.» rispose ovvia tornando nella camera delusa, per un secondo aveva davvero creduto che lui poteva essere tornato. Prese posto sul bordo del letto e guardò la camera trovandola immutata da come l'aveva lasciata la sera precedente. Aveva davvero cercato ovunque e quando erano andati nella foresta proibita pensava finalmente di trovarlo, ma nulla, era sparito lasciandola da sola senza spiegazioni.
"Sono un Malfoy, è incluso nel pacchetto." Le avrebbe detto se fosse stato presente. Era un Malfoy, non poteva aspettarsi di peggio.
Chiuse gli occhi cercando di cacciare via quei ricordi, era esausta e se il moro non fosse andato via entro due minuti non avrebbe esitato a schiantarlo fuori. «Che ci fai qui?»

«Draco aveva una cosa mia. Comunque, novità?» tagliò corto raggiungendola nella camera. Blaise la guardò sospettoso cercando di ricavarne qualche notizia, ma oltre a trovarsi una ragazza triste e illusa non trovò nulla. Draco era così, spesso non pensava alle conseguenze ed era uno stronzo ma Zabini era convinto che non l'avrebbe mai abbandonata per un futile motivo. A modo suo, le voleva bene e ne era sicuro, inoltre l'aveva portata anche a casa sua e qualcosa doveva significare.

«Nulla.» disse alzando le spalle, ragionando ancora su dove potesse essere lui.. stava impazzendo. La mancanza che sentiva per lui non l'aveva mai sentita per nessuno, era come avere una lama infilata nel petto a cui non si sarebbe mai abituata. Soprattutto si domandava perché lasciarla in quel momento, quando le cose andavano bene, o meglio erano tranquille per i loro standard. Perché rovinare tutto? Dopo la questione del Marchio Nero aveva sperato ingenuamente di aver risolto tutti i loro problemi, e lui glielo aveva lasciato credere trascorrendo un mese senza ulteriori problemi. Poi improvvisamente spariva. Era un Malfoy, doveva aspettarselo. «Hai provato al Manor?»

«Ovvio, non l'ho trovato. Draco fuggiva spesso già prima, dal quinto anno in poi capitava che non lo vedevo per settimane ma di solito mi lascia sempre qualche messaggio. Comunque torna sempre incolume e tranquillo, quindi forse è in qualche proprietà che io non conosco. Dobbiamo solo aspettare.»

«Domani abbiamo la lezione con gli Auror, che scusa possiamo inventare con loro?» chiese poi sospirando stringendo il maglione bianco di Malfoy tra le mani, ormai lo usava per dormire da quando era andato via. Da quando l'aveva baciato per l'ultima volta, da quando avevano fatto l'amore per l'ultima volta. Ma lei non lo sapeva che era l'ultima volta..

«Credo che tornerà entro domani. Sarebbe troppo stupido da parte sua instaurare così tanti dubbi e rischiare che lo venga a sapere la Preside della sua scappatella. Inoltre Sabato abbiamo la partita e lui è il capitano, non può non presentarsi.» rispose Blaise annuendo poi prese il suo mantello dal divano e la salutò uscendo dalla camera. Hermione sperò vivamente nelle parole di Blaise e chiuse la porta con un incantesimo prima di spogliarsi ed indossare il maglione per infilarsi sotto le coperte. Strinse tra le sue braccia il cuscino di Malfoy per poi addormentarsi come sempre, accarezzata e coccolata dal suo profumo di menta fresca sperando che il giorno successivo non avrebbe più abbracciato il cuscino ma lui.

Riconobbe subito il divano della biblioteca di casa Malfoy, aveva trascorso giorni interi lì. Strofinò gli occhi per guardare meglio, il camino era acceso e la stanza era calda e confortevole rendendo silenziosi i rumori del mondo circostante, che aveva perso ogni importanza. Abbassò lo sguardo sul suo corpo e trovò un libro sulle sue gambe. La copertina era sgualcita, qualche libro antico tipico di quella biblioteca. Due braccia l'avvolgevano, stringendole i fianchi, mentre sentiva un respiro contro il suo collo e delle brevi pressioni sulla sua pelle, baci dolci che non aveva mai ricevuto se non da lui. Si voltò verso la persona interessata trovando Draco, che portò veloce lo sguardo su di lei. I suoi occhi erano quasi trasparenti come l'acqua, specchio in cui poteva guardarsi.

«Che c'è?» chiese stranito, la sua voce risuonava cristallina nella sua mente. Si avvicinò lentamente, consapevole che fosse un sogno, e gli lasciò un bacio sulla guancia prima di stendersi tra le sue braccia tranquilla. La stretta intorno a lei aumentò e fu avvolta dal suo profumo alla menta, mentre sfogliava le pagine del libro che aveva sulle gambe.

«Niente.» rassicurò Hermione, consapevole che quelle parole servivano a poco. Le mani di Draco tornarono sul sul ventre e lentamente si infilarono sotto il maglione pesante causandole dei forti brividi lungo la schiena. Hermione si rilassò completamente, lasciando che le dita esperte di Draco disegnassero sulla sua pelle forme misteriose, concedendosi il lusso di poter ammirare il suo riflesso nei suoi occhi cristallini.
Mentre si lasciava cullare ed accarezzare, si ritrovò a sperare che una volta aperti gli occhi si ritrovasse lui difronte, in carne ed ossa.
Quel dolore che provava - proprio all'altezza del cuore - ogni volta che si rendeva conto che lui non era realmente lì a stringerla come ogni notte, sarebbe poi scomparso solo al suo ritorno.
Quel dolore, causato da un buio pesto che la circondava, sarebbe stato eliminato quando Draco avrebbe riacceso la luce.

Note:
Salve ragazze! Come state?
Draco ancora deve farsi vivo.. dove sarà? Che sarà successo?
La canzone che oggi vi ho messo in alto è stata d'ispirazione e quindi volevo condividerla con voi.

The truth about monsters; Dramione.Where stories live. Discover now