Incontri.

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Rimase nella sua camera per più di due settimane

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Rimase nella sua camera per più di due settimane. Non riusciva ad uscire.
Dopo l'interrogatorio con gli Auror non era riuscita a parlare con Draco, che si era allontanato.
Non era riuscita a parlare con Ron, che aveva preferito lasciare per primo Hogwarts, quattro giorni prima della partenza degli Auror.
Aveva parlato con Harry, giusto per pochi minuti prima che si chiudesse in camera senza dare ascolto a nessuno. Lui non l'aveva cercata e questo la lacerava dentro.
Lo amava, si sarebbe proposta per qualsiasi cosa al posto suo, per proteggerlo. Lui invece, era scappato a gambe levate davanti alla sua ammissione.
In quel momento non le importava nemmeno di non star seguendo le lezioni, Ginny avrebbe provveduto a coprirla.
La rossa infatti, aveva utilizzato la scusa della febbre per coprirla con la preside e con qualsiasi professore o alunno che le chiedesse cosa stava succedendo. Ogni sera le portava da mangiare, riuscendo ad entrare a patto che non aprisse bocca o facesse qualsiasi tipo di domanda. Ogni sera, trovava il piatto quasi intatto mentre Hermione rimaneva a guardare la finestra in silenzio.

«Ginevra.» il richiamo di Blaise la allontanò dalle sue preoccupazioni e si voltò verso di lui. Anche se la loro relazione era conclusa, la loro amicizia era continuata. Blaise aveva raccontato della sua storia con Daphne, ricevendo anche qualche consiglio. In fin dei conti, non si erano mai giurati amore eterno. «Come sta Hermione?»

«Lei sta.. sta. Non lo so, non mi parla più. Io.. la sto perdendo, lo sento. È entrata nel circolo delle paranoie della mente e non so come tirarla fuori.» rispose semplicemente, ricordando di quando Hermione aveva utilizzato quell'espressione per descrivere lo stato di Ginny dopo la morte di Fred. «È quell'essere ha ancora la faccia tosta di farsi vedere in giro per la scuola!»

«Anche lui sta.. sta. Anzi, vorrebbe vederla.» ammise Blaise, sperando che Ginny non alzasse la voce, sconvolta.

«Digli che può anche scordarselo.» sbottò sicura, afferrando il libro d'incantesimo per poi lasciare lì Blaise. Uscì dalla biblioteca e si recò verso le cucine, recuperando come ogni sera qualcosa da dare ad Hermione. Poi, camminò spedita verso il suo dormitorio per portarle le cose e controllare che stesse bene. La sua strada però fu interrotta da Draco Malfoy, fermo in bella vista fuori il dormitorio dei Grifondoro. «Il tuo dormitorio è giù negli inferi, dove ne sei il Principe.»

«Si, certo.» commentò alzando gli occhi al cielo per il commento, ma aveva poca voglia di scherzare e quindi arrivò al punto. «Devo vedere la Granger.» la informò guardandosi intorno, sperando che nessuno lo vedesse pregare fuori quella stupida torre. «Adesso.»

«Certo che hai una faccia tosta a presentarti qui. Io non so nemmeno come faccia ad amarti, veramente.» commentò Ginny vedendolo quasi tremare alla parola 'amore'. Draco le su avvicinò minaccioso, ma Ginny continuò a guardarlo tranquilla non avendo mai temuto della figura di Malfoy. «Non ti schianto ora solo perché ho la partita e non posso mancare, altrimenti lo farei.»

«Dille almeno che sono qui.» disse poggiandosi sul muro difronte al quadro della signora grassa. Ginny lo guardò attentamente, poi entrò nel suo dormitorio camminando verso la stanza di Hermione. Bussò alla porta per avvisarla del suo arrivo, poi aprì con un incantesimo e posò le cose che aveva preso dalla cucina sulla scrivania. Notò che il cibo che aveva portato la sera prima non era più lì, e sorrise.

The truth about monsters; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora