Domande.

10.3K 433 76
                                    

«Malfoy, devo farti una domanda

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

«Malfoy, devo farti una domanda.» chiese improvvisamente Hermione, con il volto alto per la fierezza tipica dei Grifondoro, anche se dentro stava tremando. Era quasi un'ora che erano nelle cucine senza rivolgersi la parola, senza nemmeno guardarsi. Hermione però era preoccupata, Draco era leggermente pallido e con delle profonde occhiaie sotto i suoi occhi spenti. Era fine novembre, il freddo aveva invaso Hogwarts ed entrambi erano stretti nei loro mantelli vicino al camino della cucina, la luce del camino lo rendeva ancora più chiaro se possibile, facendole notare ogni piccolo particolare. Draco alzò lo sguardo dalla sua tazza ormai vuota e guardò la ragazza al suo fianco, annoiato. Annoiato non da lei, ma da lui stesso.

«Chiedi pure, Granger.» la incitò, tanto sapeva bene che comunque avrebbe chiesto. La tazza tra le sue mani e ancora usciva il fumo dal the bollente che Hermione aveva preparato.

«Voglio la verità, però.» pretese, facendolo sorridere leggermente ironico. Quella situazione era veramente fuori dal mondo, però era confortevole.

«È importante? Potrei darti una bella bugia.» propose Draco, alzando il viso per poterla guardare. Le guance della ragazza erano leggermente rosse, forse dovuto anche alle fiamme del camino che creavano un atmosfera confortevole intorno a loro.

«Non mi serve la bella bugia, voglio la verità.» disse sicura, posando la tazza sul ripiano più vicino. «Perché due sabati fai sei andato al San Mungo? Non stai bene?» domandò trattenendo la voglia di portare la mano sulla sua guancia bianca, liscia e morbida per poterla accarezzare e testare per avere una certezza. Gli occhi ghiaccio la scrutavano con attenzione ed indossava il suo solito sorriso strafottente.

«Che ne sai che sono andato lì?» chiese curioso il ragazzo, mentre Hermione lo guardava attentamente il viso ed il corpo, preoccupata per lui e quasi si sentiva in colpa.. «Granger?» la riprese, cercando di capire se anche lei sapeva ormai di sua madre e se Neville avesse mantenuto la parola data.

«Ho sentito che lo dicevi a Piton, che andavi lì. Perché sei andato? Non ti senti bene?» chiese ancora, ma Draco non disse nulla posando la tazza accanto a quella della ragazza, avvicinando poi le mani verso il camino per riscaldarsi. «Rispondimi.» pretese di nuovo con tono duro.

«Perché?»

«Perché te lo chiedo, Malfoy.»

«E perché lo chiedi? Che importanza ha?»

«Sono preoccupata per te, dannazione! Vuoi sentirti dire questo? Sono preoccupata, sei pallido come un lenzuolo e non mi rivolgi nemmeno più la parola, non infastidisci Neville a pozioni, non infastidisci me, non infastidisci più nessuno!» disse la mora, portando la mano sul polso del ragazzo, facendolo voltare verso di lei. «Perché eri al San Mungo?» ancora, guardandolo negli occhi. «Dimmelo.»

«Sto bene, Granger. Ero lì per delle faccende.» rispose atono, lasciando lo sguardo perdersi nel vuoto, poi però tornò su di lei. Era evidente che la sua risposta non l'aveva soddisfatta eppure non chiese oltre, fidandosi di lui. «Che hai risposto a quell'idiota di Weasley?»

«Ho detto che non sarei andata, cosa potevo dire? Che stia pure con la sua nuova fidanzata, no?» chiese annoiata, lasciandogli il polso per avvicinarsi al camino e riscaldarsi le mani gelide. «Hai delle occhiaie terribili, ma non dormi?» notò ancora, trattenendo un tono più calmo delle domande precedenti. Anche se trascorrevano le notti insieme, lei riusciva a dormire fino al mattino seguente anche per solo poche ore mentre lui sembrava non chiudere occhio da settimane.

«Se sono qui con te, non posso dormire. Giusto?» chiese ironico, avvicinandosi di nuovo a lei, come se sentisse freddo senza di lei al suo fianco. «E perché ti chiedeva di Natale? Non lo trascorri con i tuoi genitori?» domandò poi, combattendo con la voglia di accarezzarle i capelli, che sembravano morbidi al tatto. Si era pentito di non averlo fatto durante il loro bacio, come si era pentito di tante cose nella sua vita..
Hermione trasalì alla domanda e ricordò che nessuno sapeva dei suoi genitori, era normale per Draco credere che avrebbe trascorso il natale con loro, come era solita fare. Invece tutto era cambiato, perché la guerra aveva distrutto anche quello. Ormai i suoi genitori avevano completamente cancellato ogni ricordo di lei, vivevano una vita tranquilla nel mondo babbano e lo aveva voluto lei stessa, li aveva obliviati lei.

«I miei genitori.. loro non-» cercò di dire Hermione, ma fu interrotta dalle lacrime sul suo viso, facendo sentire Draco in colpa e sentì quasi il bisogno di chiederle scusa. Hermione si trattenne mordendosi il labbro, eppure si rese conto che non lo aveva mai più affermato a voce alta dopo averlo detto ad Harry.

«Non volevo, Granger. Non sapevo fossero morti.» cercò di rimediare Malfoy, ma Hermione alzò lo sguardo su di lui e scoppiò a piangere rumorosamente, gettandosi istintivamente tra le braccia del ragazzo.
Lo stava abbracciando.. sentiva le sue piccole mani dietro la sua schiena, stringerlo con tutta la forza che poteva racchiudere nel suo corpo. Le mani di Draco si mossero quasi tremando, stringendola incerto.
Si stavano abbracciando.

«Non sono morti, li ho obliviati!» ammise Hermione nascondendosi tra le pieghe del mantello del ragazzo, sentendo per un secondo che quello era un bel posto dove trascorrere la sera, stretta al petto di Draco. «Per salvarli, per fargli dimenticare di me.. loro stavano uccidendo i babbani e non potevo permetterlo.»

Loro... i mangiamorte.

«E non conosci metodi per annullare l'effetto?» chiese in un sussurro Draco, accarezzandole finalmente quei capelli mossi, che erano stretti tra due fermagli. La mano del biondo scese poi leggera sulla guancia della ragazza, asciugandole le lacrime mentre la guardava negli occhi, quegli occhi marroni erano ormai gonfi e rossi, non gli piaceva vederla così. Hermione scosse la testa in risposta e Draco sospirò. «Durante le vacanze di Natale cercherò nella mia biblioteca, forse lì tra i vari libri di magia oscura c'è qualche soluzione.» propose vedendola sorridere per pochi secondi, prima che lo abbracciasse di nuovo. Anche la ragazza iniziò ad accarezzare la schiena di Malfoy, così da fargli chiudere gli occhi e rilassarsi, facendogli pensare a come sarebbe stato averla sul letto con lui, o sul divano.. avrebbe potuto dormire tranquillo con qualcuno al suo fianco, mentre tranquilla gli accarezzava la schiena ed il suo respiro scandiva il tempo che passava.

«Grazie.» sussurrò Hermione, risvegliandolo dai suoi pensieri.

«Se non trascorrerai Natale con i Weasley e non andrai nel mondo babbano, dove andrai?» chiese poi, esprimendo il suo dubbio a voce alta.

«Rimarrò qui, ad Hogwarts. Ho tanti libri da leggere, troverò il modo per passare il tempo. Poi ho grattastinchi che mi fa compagnia.» commentò ironica, ricordando come il suo gatto invece dormisse perennemente con Ginny. Grattastinchi le voleva bene, era certa, ma dedicava attenzione a chi più trovava intorno quindi dato che Ginny aveva ormai preso il monopolio della sua camera, trascorreva più tempo con lei.

«Puoi venire con me, al Manor. Non sarà il massimo dello spasso, ma ho una biblioteca enorme piena di libri che sicuramente non hai letto. Ed ho dei gatti anche io, al Manor.»

«Tu hai dei gatti?» domandò confusa Hermione, alzando il viso dal suo petto per poterlo guardare per capire se mentisse. «Non avevi i pavoni?»

«Si, due gatti persiani e avevo i pavoni.» rispose alzando le spalle, come se fosse normale. Hermione riportò il viso contro il suo petto e sospirò. «Allora?»

«Va bene, verrò.» rispose sicura, annuendo contro il suo petto. Il silenzio lo avvolse di nuovo, mentre entrambi guardavano le fiamme del camino mentre si stringevano come se fosse normale. «Ma tua madre non sarà lì, giusto?»

«No, non ci sarà. Comunque, ti avviso, la casa è sempre la stessa di quando sei entrata l'ultima volta.»

«Porterò un pò di fiori.» sussurrò stanca, chiudendo gli occhi mentre si beava delle mani di Draco tra i suoi capelli. Se solo fossero stati su un letto, starebbe già dormendo da ore. Inspirò per l'ultima volta il suo profumo sperando di portarlo con lei nel letto e fingere di dormire con lui. «Dovremmo andare nei nostri dormitori.» propose poi, allontanandosi contro voglia da lui. Draco annuì e la salutò come sempre, prendendo la sua strada verso i sotterranei.

The truth about monsters; Dramione.Where stories live. Discover now