Dopo litigi.

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Draco portò lo sguardo su Hermione e sospirò. Aveva ragione, aveva bisogno di smettere di fare la guerra con chiunque incontrasse, doveva smettere con l'orgoglio e dire le cose come stavano, chiaramente.

«Non sarei più Draco Malfoy.»

«Non parlo che devi comportarti così con tutti, ma con me. Con me non devi essere Draco Malfoy, ma Draco.» disse alzandosi dal suo posto per raggiungerlo, afferrando le sue mani. «Non riusciremo ad andare da nessuna parte così, se rimaniamo bloccati con l'orgoglio.»

«Parli di una relazione... pubblica

«No, non parlo di relazione pubblica. Parlo della nostra relazione privata tra noi, tra le mura di questa camera, tra cose che possiamo capire solo noi.» corresse Hermione portando la mano contro la sua guancia.

«Sei molto convincente, ma non so se questo mi fermerà da spezzare la schiena a Potter.» disse alzando gli occhi al cielo, anche se in realtà si godeva le carezze.

«Tanto quanto non fermerà me a schiantare tutte le ragazze che ti si avvicinano, anche Daphne.» ribatté Hermione sorridendo, concedendosi il suo meritato bacio. «Non facciamo che litigare..» sussurrò poi, stanca. Draco portò la fronte contro la sua e prese un profondo respiro prima di parlare. In quel momento capì di avere solo due opzioni: dare voce a ciò che sentiva o trascinare la conversazione nel loro lato fisico. Aprì gli occhi e la guardò, si prese qualche secondo per decidere attentamente.. la seconda opzione gli risultò più facile.

«Su questo hai ragione, però posso farmi perdonare..» le mormorò con le labbra contro la sua guancia mentre le sue mani vagavano sulla sua schiena. La sentì sorridere con le labbra contro il suo collo e lo prese come invito a continuare, così lasciò scendere le mani sulle gambe coperte solo dalle calze. Il clima era ancora freddo, ma gennaio era ormai passato e lei era tornata ad indossare la gonna. Si abbassò lento baciandole il petto coperto dalla camicia della divisa, rivolgendo direttamente la sua attenzione dai suoi fianchi in giù. L'aiutò a sfilarsi le scarpe poi riportò le mani sulle sue gambe e ad ogni carezza conquistava più centimetri sulle sua pelle, arrivando fino sotto la gonna, afferrò le sue calze e le fece scendere veloci per lanciarle via. Continuò poi con i bottoni che tenevano su la gonna e poi anche quest'ultima raggiunse il pavimento. Durante tutto il tempo la guardò negli occhi, beandosi delle sue espressioni sorprese e dei piccoli ansiti. Gli bastò spingerla leggermente per farla sedere di nuovo sul divano. La raggiunse e si inginocchiò davanti a lei, lasciandole immaginare cosa sarebbe successo da lì a poco. Le baciò le gambe tremanti e lentamente si diresse verso i suoi fianchi, afferrando i suoi slip per poi trascinare anch'essi via.

«Draco..» sussurrò come al suo solito e si mosse verso di lui mentre il capo cadeva all'indietro, poggiandosi contro la poltrona. Sentì anche le mani tremare mentre le portava tra i capelli del ragazzo cercando disperatamente qualcosa da stringere mentre gemeva incontrollatamente. Draco continuò godendosi i suoi gemiti ed i suoi sussurri, imprimendo bene nella mente il modo in cui lei ripeteva il suo nome, poi però poco prima che arrivasse all'orgasmo si allontanò godendosi la sua bellissima espressione, infine decise di prenderla tra le braccia e portarla sul suo letto.

«Ecco cosa si fa dopo aver litigato, tanto e meraviglioso sesso rappacificatole.» la informò ironico ed Hermione sembrò risvegliarsi dallo stato di shock ed aprì gli occhi ritrovandosi Malfoy completamente vestito. Si propose subito a sbottonargli la camicia del ragazzo, ma Draco la fermò. «Abbiamo tutta la notte, con calma.»

«Ma io ti voglio adesso..» mormorò come una bimba capricciosa facendolo ridere. Tornò a baciarla per non farla ribattere ancora e riprese a sbottonarle la camicetta che raggiunse il pavimento in pochi secondi, seguito dal suo reggiseno. Tornò a guardarla ancora una volta come se fosse la prima volta, poi aiutò le mani tremanti di Hermione a svestirsi. «Ogni volta che stiamo a letto insieme mi guardi come.. non so, strano.»

«Il termine giusto è come se fosse la prima volta, perché sei una continua sorpresa.» affermò lanciando via l'ultimo indumento prima di cercare la sua bacchetta sul comodino per poter fare il solito incantesimo, ma questa volta fu Hermione a bloccarlo. «Hai la pozione?» chiese curioso e lei annuì afferrandogli il viso per poterlo baciare di nuovo. Draco si sistemò tra le sue gambe e soffocò il gemito contro le sue labbra mentre affondava in lei senza ulteriori attese. Si lasciò cullare dalle sue braccia, dalle carezze, dai sussurri contro il suo orecchio, i gemiti incontrollati che riempivano la camera, godendosi il senso di piacere che solo lei riusciva a regalargli.
Hermione lo guardò negli occhi tornavo i suoi soliti occhi chiari, azzurri, limpidi e ci vide il suo riflesso. Non si era mai sentita così bella, così desiderata. Gemettero insieme i nomi dell'altro quando arrivarono al limite.

«Ti direi dobbiamo litigare più spesso ma è quello che facciamo ventiquattro ore su ventiquattro.» ammise Hermione ridendo sistemandosi tra le braccia del ragazzo per trovare il calore che cercava. Draco le sistemò le coperte sulle spalle coprendole bene anche la schiena, poi l'abbracciò stringendola al suo petto. «Posso chiederti una cosa?»

«Dimmi.» rispose ironico, sapendo che avrebbe chiesto comunque. La ragazza alzò il viso dal suo petto e gli baciò dolcemente le labbra prima di parlare. «Mi stai corrompendo?»

«Puoi darmi un maglione e puoi prendere la pozione dalla borsa?» chiese poi ridendo, tornando a nascondersi sotto le coperte. Draco continuò a ridere ed annuì alzandosi dal letto. Si infilò anche lui il pantalone e le passò l'intimo sapendo che le piaceva coprirsi quando dormivano insieme. Afferrò la sua borsa e con un semplice 'accio' prese la pozione, poi si mosse verso l'armadio e recuperò un maglione, verde perché quelli bianchi li aveva inspiegabilmente persi tutti.

«Dovresti riportarmi quelli bianchi, non ne ho più.» disse tornando sul letto. Hermione si infilò velocemente il maglione e si stese di nuovo dopo aver guardato lo stemma sul suo petto. «È più bello il mio stemma che il tuo, Granger. Accettalo.»

«Il mio stemma è meraviglioso! Solo però, devo ammettere, i tuoi maglioni sono molto più morbidi e caldi dei miei.» commentò prendendo un sorso della pozione anticoncezionale, poi prese posto sul petto di Draco. «Ti avviso, domani trascorrerò la giornata con Harry e Ron, quindi non farti venire un'altra crisi isterica da idiota.» sussurrò poi dopo pochi minuti di silenzio.

«Davvero Hermione? Io crisi isterica? E la tua che credevi mi scopassi la mia unica migliore amica?» chiese ironico, alzando gli occhi al cielo. Hermione sospirò contro il suo petto e la vide mordersi il labbro mentre si tratteneva dal rispondere, ma non ci riuscì per più di dieci secondi.

«Io non ho rotto nulla!» lo accusò indicando i pezzi di vetro sparsi per la stanza. Draco non se lo fece dire due volte, afferrò la bacchetta e riparò tutti gli oggetti per eliminare ogni prova della sua gelosia.

«Solo perché ti ho bloccato o devo ricordarti del mio naso rotto per quel maledetto ippogrifo?» domandò ironico, ricordandosi bene quel pugno in pieno viso, una piccola cicatrice ancora glielo ricordava ogni giorno. «Potresti presentarti dai tuoi amici con il mio maglione, forse potrei essere meno geloso..» propose poi, riportando le mani sotto il maglione per poterle accarezzare la pelle che già gli mancava. Hermione sospirò stringendo la presa intorno al collo di Draco, così da avvicinarsi a lui. Nascose il suo viso nell'incavo tra il collo e la spalla, ispirando il suo profumo. Come si erano trovati in quella situazione? E soprattutto, perché Draco non riusciva più ad allontanarsi?

«Harry e Ginny lo sanno, ma se lo sapesse Ron credimi che non lancerebbe qualcosa contro il muro ma darebbe fuoco alla scuola. Lui è ancora sconvolto dalla morte di Fred.. e lo capisco. Non voglio riportargli quei ricordi alla luce.» spiegò poi, tornando a poggiarsi sul suo petto.

«Mi dispiace per Fred. Anche se era un Weasley era simpatico.» ammise sotto voce, facendo sorridere Hermione. Chissà che battuta avrebbe fatto se avesse saputo di questa situazione..

«Neville mi ha detto che eri lì, quel giorno. Non ti ho visto, perché non ti sei avvicinato?»

«Un mangiamorte al funerale di un ragazzo morto durante la guerra? Mi avrebbero ucciso e tu saresti stata in prima fila. Sono rimasto in disparte, ho preferito.» rispose tranquillo. Hermione annuì strofinando il viso contro il suo petto poi non riuscì a dire altro perché si addormentò come un sasso, avvolta tra le braccia dell'unica persona che poteva farla sentire così leggera e spensierata.
Un mangiamorte, un maledetto purosangue, il figlio del braccio destro di Voldemort, un bambino viziato, un mostro avrebbero detto gli altri.
Ma in quel momento era solo Draco Malfoy. Niente più, niente meno.

The truth about monsters; Dramione.Where stories live. Discover now