Occlumazia.

10.4K 386 38
                                    

Erano già trascorsi vari giorni in quella casa e l'aspetto era completamente cambiato

Ups! Ten obraz nie jest zgodny z naszymi wytycznymi. Aby kontynuować, spróbuj go usunąć lub użyć innego.

Erano già trascorsi vari giorni in quella casa e l'aspetto era completamente cambiato. Come aveva promesso Hermione, i fiori avevano affollato i giardini ed i vasi della casa, le tende erano perennemente aperte lasciando entrare il calore e la luce del sole, mentre i camini riscaldavano finalmente la casa lasciando la possibilità ai due ragazzi di poter girare non coperti fino al collo. Aveva poi scoperto che il bagno nella camera di Malfoy aveva una vasca ed era il doppio di un bagno normale, di quello che lei aveva nella sua camera ad Hogwarts. Nella casa però era presente anche una riproduzione del bagno dei prefetti, un enorme vasca contornata da candele e profumi rilassanti, poi aveva scoperto che il giardino che lei inizialmente aveva visto non era l'unico presente, poiché nel retro della casa era presente un altro giardino ed un un piccolo bosco che faceva sempre parte della proprietà. Aveva poi incontrato i due famosi gatti del ragazzo, perfettamente bianchi ed ovviamente altezzosi, non si erano fatti avvicinare da lei, ma solo da Draco. Nella proprietà, per non mancare, era presente anche una piscina ed una stalla con due cavalli meravigliosi, neanche loro si erano fatti avvicinare da lei ma solo da Draco. Anche gli elfi non le avevano mai rivolto la parola, ma in fin dei conti non erano stati giorni tragici come aveva immaginato.

«Granger devi concentrarti.» la riprese Malfoy, sbuffando rumorosamente mentre si alzava dal divano. Avevano trascorso gli ultimi due pomeriggi a cercare di insegnare alla ragazza la sottile arte dell'occlumanzia, ma era risultato tutto inutile.

«Io non capisco! Ho trascorso tutta la notte a studiare sui libri e non riesco nemmeno a socchiudere la mente.» disse esasperata crollando sul divano in pelle dell'enorme salone. «Non ci riuscirò mai. Tu come hai imparato?» chiese ancora una volta, facendo sbuffare sconfitto Draco che intanto ripercorreva nella sua mente i ricordi dei suoi parenti mentre gli insegnavano l'cclumanzia.

«Non ci riesci perché non ti impegni! Non puoi apprendere tutto dai libri, serve pratica e tu stai pensando agli unicorni viola in questo momento!» urlò Malfoy, alzandosi dal suo posto. Era stanco e lo era solo per colpa sua, perché lei credeva che lui me era stato avvantaggiato, se solo avesse saputo per quale motivo e come aveva imparato la legimanzia non direbbe più quelle stronzate.

«Non prendertela con me, Malfoy! Io non ho dimestichezza nelle arti oscure. I miei genitori erano semplici dentisti, di certo non leggevano le arti oscure o tutte quelle altre cose da purposangue viziato.» commentò annoiata spostando lo sguardo sulle fiamme del camino poco distante da loro. Draco però non sopportò quell'ulteriore commento e scattò verso di lei, afferrandole il mento per voltarla verso di se mentre la faceva vedere uno dei suoi ricordi.

«Maledetto bambino inutile, la tua mente è così manipolabile! Se solo il Signore Oscuro volesse entrare nella tua testa per farsi un giro troverebbe anche la parola segreta del tuo diario dell'asilo! Crucio!» urlò Bellatrix puntando la bacchetta sul corpo di Draco, che ci contorceva sul pavimento tra urla ed affanni. Il salone veniva riempito solo dalle sue urla, tra le lacrime sperava che sua madre si muovesse dalla sua comoda poltrona per fermare la sorella, ma non successe nulla. «Svuota la mente dalle tue emozioni, Draco caro.» riprese poi accarezzando il viso del ragazzo quasi con gentilezza, come se ne fosse capace. «Legilimens.» formulò in un sussurro, riuscendo ancora ad entrare nei ricordi di Draco che si ritrovò a piangere mentre sentiva di aver fallito ancora. «No, non piangere. Riproveremo più tardi, caro mio. Ora proverai con tuo padre.» disse Bellatrix fingendosi dispiaciuta, stringendo con forza la guancia del ragazzo dopo aver asciugato le lacrime. Rimase steso per terra colpito dal dolore lancinante al fianco e per un solo secondo sperò che tutto fosse finito, almeno per quel giorno, poi sentì i passi del padre avvicinarsi ed una sola parola rimbombava nelle pareti del salone. Riportò lo sguardo su sua madre, che però scosse la testa quasi delusa e lo intimò ad imparare ciò che gli chiedevano, era per il suo bene.

«Crucio!» urlò Lucius avvicinandosi al corpo ormai immobile del figlio che non riusciva nemmeno più a reagire. Lucius terminò l'incantesimo solo quando lo raggiunse guardandolo in viso. «Hai imparato adesso, figliolo?» chiese abbassandosi di poco ed il ragazzo annuì, iniziando a pensare a niente, perché il niente ed il vuoto che aveva dentro lo avrebbero salvato. Lucius disse la solita formula e per la prima volta non riuscì ad entrare nella mente del figlio così sorrise e si abbassò sulle ginocchia per aiutarlo a farlo alzare. «Bravo figliolo, così si fa.» commentò fiero, lasciandolo ritirare nella sua camera. Si mosse lento e si aggrappò alla madre che si offrì di aiutarlo.

«Hai imparato, hai visto?» cercò di dire Narcissa accarezzandogli la schiena come se potesse servire. Draco la guardò schifato ed utilizzò l'ultimo briciolo di forza che gli era rimasto per spingerla via e chiudere la porta alle sue spalle. Raggiunse poi il bagno della sua camera, la sua immagine allo specchio era giovane, era solo un bambino di tredici anni segnato dagli orrori della guerra che per lui era già iniziata. Alzò il maglione verde che portava e tra i vecchi lividi ne ritrovò altri, accompagnati tra graffi e bruciature. prese la bacchetta e formulò l'incantesimo che avrebbe dovuto imparare a scuola solamente al quinto anno. Le ferite si risanarono, almeno quelle esteriori.

Hermione scattò indietro come reazione a quel ricordo e lo spinse via con forza, riprendendo poi il respiro velocemente, come se avesse sentito quel maledetto incantesimo sulla sua stessa pelle. Riportò lo sguardo su di lui che guardava il vuoto senza dire nulla. La differenza con il ragazzino che aveva visto nel ricordo era palese, anche se pieno di lividi il bambino che aveva visto portava ancora la luce negli occhi, quella che ora non c'era più. Quell'immagine le aveva anche ricordato che Draco utilizzava anche colori diversi dal nero, prima. Un piccolo stupido particolare, ma si sentì in colpa perchè solo pochi giorni prima lei e Ginny avevano commentato ironicamente il suo modo di vestire con colori sempre scuri.

«Avevi poco più di dieci anni, come hanno solo pensato di poter utilizzare quello su di te?» chiese sconvolta, intanto piccole lacrime scivolavano sul suo viso. Si rese conto che Draco aveva perfettamente ragione: lei non aveva capito nulla della sua vita, di cosa aveva passato e di come aveva vissuto.

«È così che i parenti che hanno dimestichezza con le arti oscure insegnano.» rispose risedendosi al suo posto, in silenzio. Hermione lo guardò rendendosi conto ancora una volta che tutto ciò che aveva sempre pensato su di lui era sbagliato. Guardò il pavimento poco distante da loro e riconobbe il posto, così decise di alzarsi dal divano lasciando cadere i due libri che aveva sulle gambe per raggiungerlo ed abbracciarlo, ancora una volta. Se avesse avuto la sua giratempo sarebbe corsa indietro e avrebbe abbracciato anche il bambino che la prendeva in giro, non le importava più.

«Non volevo dire quello che ho detto, assolutamente.» ammise sussurrando stringendo le braccia intorno al collo di Malfoy. «Possiamo riprovarci?» propose poi, sedendosi accanto a lui. Draco annuì e riportò lo sguardo su di lei non dovendo nemmeno pronunciare la formula per cercare di leggere la sua mente. Per la prima volta dopo mesi non ci riuscì e sorrise, poggiando la schiena contro il divano fiero del suo lavoro. «Ho imparato? Allora?»

«Si, Granger. Vedi? Dovevi solo applicarti.» rispose ironico, strofinando i suoi occhi ormai stanco. Hermione sorrise recuperando i libri dal pavimento per posarli sul tavolino davanti a loro, poi allungò la mano verso di lui che afferrò in pochi secondi per raggiungere la camera da letto. Come ogni sera ormai, non si dissero nulla ed indossarono il pigiama, poi si stesero sotto le pesanti coperte come avevano fatto nel bagno dei prefetti, abbracciati e stretti cosicché non ci fossero incubi o altro che potesse disturbarli. Quel metodo funzionava alla perfezione, dato che le occhiaie del ragazzo erano completamente scomparse dal suo viso elegante ed i brutti pensieri si erano allontanati, almeno quando era vicino a lei.

The truth about monsters; Dramione.Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz