Vivo.

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Hermione si rigirò tra le sue braccia e Draco la strinse più forte, ma abbastanza delicatamente da evitare che si svegliasse

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Hermione si rigirò tra le sue braccia e Draco la strinse più forte, ma abbastanza delicatamente da evitare che si svegliasse. La guardò per qualche minuti ancora, accarezzandole i capelli come era solito fare e solo quando il suo respiro tornò tranquillo contro il suo braccio destro, si spostò per alzarsi dal letto e si diresse verso la sua scrivania dopo essersi coperto con un pantalone del pigiama.
Non si aspettava di riuscirla a convincere così velocemente, credeva che si sarebbe presentata quella sera dopo la cena e aveva lasciato i compiti per il pomeriggio. Invece, dopo lo spogliatoio, Hermione aveva acconsentito a recuperare i suoi vestiti e seguirlo in camera e anche se avevano passato più di mezz'ora a battibeccare sulla posizione dubbia di Potter, poi avevano ripreso a fare l'amore.
Aprì di nuovo il libro di pozioni e riprese a scrivere la sua ricerca che avrebbe dovuto presentare quel lunedì cercando di fare meno rumore possibile per non svegliare la ragazza alle sue spalle.
Hermione infatti stringeva tra le sue braccia il cuscino di Malfoy come se fosse il corpo del ragazzo, ignara di ciò che succedeva. Sfortunatamente il suo subconscio aveva capito che il calore che l'avvolgeva era dovuto alle coperte e al camino accesso, facendo scattare nella sua mente alcuni ricordi nascosti nei cassetti della sua mente.

Si guardò intorno, era la sua camera nella torre dei Grifondoro, la sua vecchia camera di quando ancora la condivideva con le altre ragazze. Si alzò spaesata dal suo letto e si diresse verso lo specchio, riconoscendo la sua figura molto più giovane.

«Hermione ci vuole ancora tempo?» sentii la voce di Ron richiamarla e decise di raggiungerli. Anche loro erano molto più giovani. «La colazione è il pasto più importante della giornata, l'hai detto tu no?» domandò ancora ridendo, camminando con Harry verso la sala Grande. Li seguì silenziosa non capendo bene di cosa parlassero, ma presto si riprese poiché si scontrò contro qualcuno: Malfoy.

«Sanguesporco, dovresti guardare dove metti i piedi.» la sua voce era chiara e cristallina. «Cosa c'è? I tuoi amichetti ti hanno lasciata da sola? Li capisco, nessuno vorrebbe trascorrere del tempo con te.» riprese Malfoy scatenando la risata di tutti i presenti.

«I miei amici mi vogliono bene.» disse sicura, ma in quel momento non capiva bene cosa stesse succedendo. Era come se stesse guardando la scena in terza persona, notando quanta gente stesse ridendo di lei, appoggiando i commenti di Malfoy.

«Eppure io non li vedo qui a difenderti, Sanguesporco. Nessuno vuole avere a che fare con te, sei una vergogna per il mondo magico.»

«Meglio il sangue sporco che purosangue ma stupido, Malfoy!» rispose con il viso alto per fronteggiarlo. Draco rise ancora, avvicinandosi poi a lei imponendo la sua altezza sulla sua bassa figura. «Non sapevo nemmeno che i furetti potessero parlare, forse ha evoluto quella parte del cervello lasciando le altre marcire.»

«Mi fa quasi pena vedere quanto tu cerchi di sminuire gli altri, ma sai bene che il tuo sangue sarà sempre sporco. Qualsiasi cosa farai, sarai sempre sporca e nessuno ti vorrà. Sbaglio o Weasley ha trovato compagnia prima di te?» disse Malfoy, facendo aumentare le risate del gruppo di persone attorno a lei. «Nessuno passerebbe del tempo con te volontariamente, servi per i compiti. Non l'hai ancora capito Sanguesporco? Poverina, credeva di essere importante.» continuò con il suo solito sorriso sul viso, mentre lei si sentiva sempre più piccola. «Stupida.» concluse sorpassandola sbattendo la spalla contro la sua.

The truth about monsters; Dramione.Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα