The truth about monsters; Dramione.

Crisi isteriche.

Aprile era arrivato portando con se temporali, gelo e buio.
L'aria metteva tutti di malumore, studiare con il costante rumore della pioggia che batteva contro le finestre era diventato noioso, tanto che ormai tutte le camere di Hogwarts erano accuratamente silenziate. Il nervosismo era dovuto anche al fatto che le partite di Quidditch erano state rimandate, così come le uscite ad Hogsmeade e tutti i territori circostanti al castello, rinchiudendo gli alunni nelle mura dei loro dormitori. Avevano presto trovato rimedio, tra feste oppure occupando il bagno dei prefetti, ma erano comunque molto scontenti.
Solo due persone erano tranquille tra i corridoi del castello ed in quel momento si trovavano nei sotterranei, nella camera di Malfoy.
Hermione indossava - come sempre - il maglione bianco di Draco mentre le coperte le ricoprivano le gambe scoperte, Draco sedeva comodamente sul suo letto, con la schiena poggiata contro la testata, ed Hermione era seduta tra le sue gambe, con la schiena poggiata al suo petto ed un libro tra le sue mani.
Erano tranquilli, per la prima volta sereni.
Draco stringeva tra la mano destra un bicchiere di whisky, finalmente Blaise si era ricordato il suo preferito e lo aveva comprato, lo aspettava da quando si erano ripromessi di andare ad Hogsmeade insieme.

«Sfogli quel libro fin troppo velocemente.» commentò Draco in un sussurro, quando lei voltò un'altra pagina con estrema foga. Hermione scosse la testa, senza rispondere a ciò che aveva appena detto, lasciando che i suoi occhi scorressero sulle pagine per apprendere il prima possibile la fine di quel libro. Lo aveva trovato nella biblioteca del Malfoy Manor, non sapeva né l'autore né il titolo del libro, dato che le prime pagine erano strappate, ma era una storia avvincente, il modo di scrivere era fluido, era bellissimo. All'ennesimo sospiro di stupore, Draco alzò gli occhi al cielo e prese un altro sorso dal suo bicchiere.
Era strana la sensazione di quel momento, quella tranquillità non l'aveva mai provata. Aveva sempre visto la gente intorno a se avere paura, soprattutto in quell'ultimo periodo. E invece in quel momento Hermione era tranquilla tra le sue braccia, senza prestare alcuna attenzione a lui.
Portò una mano sulla sua spalla, spostandole i capelli per non averli sul viso, poi prestò attenzione alle sue espressioni di stupore mentre leggeva quel libro che aveva trovato nella sezione di libri di Narcissa, un libro senza titolo o autore. Hermione si voltò verso di lui per qualche secondo, giusto per capire cosa stesse facendo, poi tornò con gli occhi fissi sul suo libro.

«Cosa c'è?» chiese poi, quando la mano di Draco tornò sulla sua spalla, accarezzandole la pelle da sopra la stoffa della sua stessa camicia. «Draco?»

«Sei tranquilla?»

«Hai fatto qualcosa di sbagliato?» domandò ironica, infilando il segnalibro tra le pagine per poi poterlo chiudere e poggiare sul comodino al suo fianco, così da potersi girare verso di lui. «Hai picchiato Harry per i corridoi?»

«Avrei voluto, ma non l'ho trovato.» rispose alzando le spalle, ricevendo un occhiata gelida da Hermione. «Intendo ora, qui, ti senti tranquilla?»

«Mh.. si. Perché?»

«Niente, è solo strano. Non pensavo fosse possibile.» ammise, ammise poggiando la testa all'indietro, socchiudendo gli occhi. Hermione lo guardò, per poco più di qualche secondo, poi chiese cosa intendeva. «Sai.. nessuno si è mai sentito tranquillo con me al fianco. Ultimamente nemmeno Daphne e Blaise. Sono famoso per il mio carattere non tranquillo, ma dopo il quarto anno le cose si sono tragicamente complicate. Tutto qui.»

«Sono estremamente tranquilla con te, Draco.» ripetè Hermione, facendolo sorridere. Draco annuì semplicemente, strofinando la punta del suo naso contro il collo della ragazza, inspirando il profumo di fragole che si mischiava perfettamente al suo. «Perché questa domanda?»

«Mh, lascia perdere... ho visto che hai ritrovato quel giornale scandalistico in cui c'è la tua foto con Krum al ballo del ceppo.»

«Per giornale scandalistico intendi la nostra gazzetta?»