Auror.

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Se solo l'umore di Hermione avesse avuto il potere di cambiare il meteo del soffitto della sala Grande, in quel momento ci sarebbero stati tuoni e lampi. La giornata era iniziata male.
Svegliarsi ancora una volta sola in quel maledetto letto, senza ricevere le tipiche carezze che le concedeva Draco - anche solo per qualche secondo - che la lasciavano con il sorriso sino alla sera, la stava facendo uscire pazza.
Nemmeno l'acqua bollente della doccia era riuscita a scrollarle via quella sensazione.
Nemmeno il bagnoschiuma di Draco.
Nemmeno la sua camicia che aveva indossato.
Niente.
Si era diretta spedita in sala Grande ed aveva trovato tutti con degli enormi sorrisi stampati sui volti, contenti di poter rivedere Harry e Ron. Per un solo istante si era immedesimata nei panni dei Serpeverde, che tranquilli e disinteressati sedevano al loro tavolo senza emozioni. Quel giorno il suo posto era al tavolo delle Serpi.
Stanca si era trascinata davanti al cibo, toccato poco se non quasi nulla, aveva annuito alle conversazioni che richiedevano un suo cenno, poi aveva seguito Ginny in un rigoroso silenzio.

«Indossa un sorriso ti prego, non posso sopportare domande di Ron ed Harry. A stento li sopporto normalmente.» chiese Ginny ed Hermione annuì prendendo un respiro profondo prima che i due ragazzi si voltassero verso di loro. Già si era annoiata. Nessuna delle persone presenti aveva gli occhi chiari ed i capelli biondo platino, quindi non le importava.

«Hermione!» urlò Harry correndo verso di lei, la sua migliore amica. Hermione strinse le braccia intorno al suo collo e si lasciò prendere in braccio per farla girare, poi la riportò con i piedi per terra e riprese a salutarla con dei baci sulle guance. «Mi sei mancata. Come stai?» domandò ed Hermione si dovette mordere la lingua per non rivelare il suo segreto.

«Bene, Harry. Tu?» chiese sorridendo spostandogli il ciuffo di capelli dagli occhiali. Nascondeva attentamente quella cicatrice anche se ormai non gli faceva più male. Per qualche secondo i suoi occhi verdi la riportarono a casa, facendole rivivere mille ricordi degli anni passati. Ma adesso gli occhi che cercava erano altri ma non erano al suo fianco e forse non lo sarebbero mai stati.

«Bene, dai. Mi era mancata così tanto Hogwarts, quando mi hanno detto che servivano degli Auror per delle lezioni ho letteralmente pregato il capo di mandarmi. Per Merlino, mi sento di nuovo un tredicenne qui.» disse guardando il corridoio davanti a loro. «Ho bisogno di salutare tutti, corro via. Ma dopo trascorriamo un pò di tempo insieme.» continuò poi salutandola con un bacio sulla guancia. Salutò Ginny con un cenno ed un sorriso poi sparì per il corridoio.

«Ti ha dato fastidio?» chiese Hermione in un sussurro e Ginny sorrise genuinamente scuotendo la testa.

«Assolutamente no, ho sempre saputo che vi volevate bene come fratelli. È giusto così e poi io ho altro..» rispose facendole l'occhiolino, anche se dentro di lei sapeva che quell'altro che Ginny aveva, in qualche modo, non le bastava. La figura di Harry fu prontamente sostituita da Ron che abbracciò di scatto Ginny, poi portò l'attenzione su Hermione sorridendo imbarazzato. Era sempre Ron, eppure Hermione non si ritrovò a dover sforzarsi per agire normalmente, perché non sentiva niente.

«Hermione come stai?» chiese mentre le sue guance diventavano rosse. Hermione sorrise abbracciando anche lui, per un secondo voleva provare ad essere di nuovo la ragazzina di prima.. anche se non poteva e se ne rese presto conto. Quando si allontanò dal suo abbraccio guardò Ron negli occhi e non sentì più nulla, niente brividi, niente farfalle nello stomaco, niente. Cercava altri occhi. Molto più chiari. Più limpidi.

«Bene Ron. Vedo che sei dimagrito.» rispose sorridendo allontanandosi dalle sue braccia, tornando a debita distanza. Se solo l'avesse vista Draco in quel momento..

«Si, ho dovuto. Comunque adesso devo correre via, altrimenti gli altri mi uccidono.» disse recuperando la sua valigia, poi corse letteralmente via raggiungendo gli altri due Auror presenti.

«È andata meglio di quanto pensassi. Andiamo in aula?» propose Ginny ed Hermione annuì seguendola ancora una volta in silenzio, sperando di trovarci quella maledetta chioma platinata di un furetto purosangue. Entrarono in aula che era già affollata da tutti i loro compagni di casa, così come i Serpeverde. Hermione portò lo sguardo su Blaise e lui scosse la teste, facendo intendere che lui non era lì. Hermione sospirò e guardò il professor Piton mentre salutava gli Auror. Nella sua mente stava urlando e rompendo una sedia dietro le spalle di Piton.

«Buongiorno ragazzi, oggi sarà una lezione di difesa contro le arti oscure diversa perché la terremo noi.» iniziò Harry camminando al centro dell'aula con un sorriso. Hermione cercò di portare l'attenzione su di lui, ma non ci riuscì. Si guardò di nuovo intorno, poi la porta. Ma niente.

«Ricordo quando eri nella merda come noi, Harry!» commentò Neville facendolo ridere. I due si salutarono abbracciandosi, ma furono ripresi da Piton che intanto era profondamente disgustato dal momento.

«Oltre questi momenti di assoluta commozione-» riprese Piton affiancando i ragazzi con il suo solito sguardo annoiato. «-oggi riprenderemo i duelli e-»

«Mi scusi per il ritardo.» annunciò una voce chiudendo la porta rumorosamente alle sue spalle. Hermione si voltò per confermare la sua idea - anche se era inutile - ma avrebbe riconosciuto la sua voce tra mille. Malfoy avanzò tranquillo affiancando Zabini senza dire nulla, senza voltarsi verso nessuno. Adesso Hermione stava spaccando la sedia dietro la schiena di Malfoy, sfortunatamente ciò succedeva solo nella sua mente.

«Non si preoccupi Malfoy. Dicevo, riprenderemo i duelli per richiesta esplicita del ministero e vi allenerete con gli Auror. O meglio, due solo di questi quattro sono Auror.» disse riferendosi a Ron ed Harry che non avevano ancora completato l'addestramento. Hermione però non sentì nulla e si voltò verso Draco per guardarlo meglio. Non aveva graffi o altri segni, sembrava addirittura stare meglio di quando era andato via. Il suo volto era tranquillo e lo vide sussurrare a Zabini che dopo avrebbe spiegato. «Qualcuno vuole iniziare contro Potter?» propose Piton interrompendo i pensieri di Hermione.

«Vedo che i Serpeverde sono sempre pronti a perdere.» commentò ironico Harry prendendo posto, notando il braccio alzato di un ragazzo di Serpeverde. Il ragazzo però abbasso il braccio sotto richiesta di Draco, che non richiese nemmeno di poter combattere ma si sistemò al suo posto difronte Harry. «Oh, Malfoy. Che onore che mi concedi. Come i vecchi tempi?»

«Sarà un onore per me schiantarti.» rispose ironico. Piton ordinò di prendere posizione e chiede di non usare la magia oscura, poi diede il via. Entrambi attaccarono veloci e continuarono a scagliare incantesimi per interi minuti senza sosta. A differenza del duello tra Malfoy ed Hermione, in cui Malfoy l'aveva attaccata solo una volta dopo averle chiesto esplicitamente di arrendersi, durante il duello contro Harry fu il primo ad attaccare.

«Sembri spaventato dal perdere, eppure dovresti essere abituato. Hai sempre perso.» commentò Harry avvicinandosi a lui per attaccarlo di nuovo, ma Malfoy si spostò non riuscendo nemmeno a colpirlo di striscio il suo incantesimo. «Avresti dovuto imparare dai tuoi errori, eppure ti vedo peggiorato.»

«Potter, conserva le conversazioni per dopo.» disse ironico riprendendo l'attacco, ma Harry continuò a proteggerei e spostarsi agilmente.

«E io invece vorrei proprio fartele due domande.. la tua reputazione è arrivata anche fuori dalla scuola. Non te la passi tanto bene: tra l'intera scuola che ti odia, tuo padre morto in carcere, tua madre che si suicida in un manicomio giusto?» chiese Harry facendo sospirare tutti in sorpresa.

«Harry non si combatte così!» urlò Neville toccato quasi in prima persona da quelle parole. Lui aveva visto Draco in ospedale, aveva sentito il suo dolore. Harry però non lo sapeva, non sapeva che Draco non era più quello di prima, che non prendeva più in giro nessuno, che aveva rappacificato i suoi rapporti con Neville, che intratteneva una relazione con Hermione, che parlava addirittura con la Weasley. Non lo sapeva e così rise a quel commento del suo amico, trovandosi per pochi secondi scoperto. Draco ne approfittò scagliando uno stupeficium, facendo schiantare Harry contro il muro così forte da fargli perdere i sensi. Draco si avvicinò al corpo di Harry e sorrise, per poi riposare la bacchetta nel mantello. Il duello però non era finito perché uno stupeficium colpì Draco in pieno facendo scattare tutti sul loro posto.

«Ronald, ma cosa cazzo fai?»

Note:
Buonasera!
Eccolo tornato, fresco e felice! Dove sarà stato? Cosa pensate?
Fatemi sapere la vostra opinione, è molto importante per me!
Spero che le vacanze stiano andando bene, ricordatevi di fare attenzione e di mantenere le distanze di sicurezza.
A mercoledì!

The truth about monsters; Dramione.Donde viven las historias. Descúbrelo ahora