Quadri.

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Quando Hermione si svegliò di nuovo si ritrovò lei da sola sul letto, facendola sbuffare già di prima mattina

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Quando Hermione si svegliò di nuovo si ritrovò lei da sola sul letto, facendola sbuffare già di prima mattina. Si alzò lentamente dal letto e appena posò i piedi sul pavimento freddo sentì una fitta lungo le cosce, ancora intorpidita dalla sera precedente. Si mosse verso la doccia per cercare di attenuare il fastidio, per poi indossare dei vestiti puliti e scendere in cucina per cercare Draco, che trovò seduto sul divano mentre leggeva una lettera, dandole le spalle. Hermione sorrise e si avvicinò lentamente per cercare di fargli uno scherzo, ma solo a pochi passi di distanza si rese conto che lui stesse piangendo. Si fermò di scatto e si chiese se quello era un sogno o meno..

«Draco?» chiede raggiungendolo ponendosi davanti a lui per vedere cosa stesse succedendo. Malfoy si coprì subito gli occhi e le allungò una lettera così che potesse leggerla e capire. Hermione non aspettò molto ad afferrare la lettera per poterla leggere.

'Ospedale San Mungo.
Dottor William Strout.

Gentile Signor Malfoy,
come avevamo concluso poche settimane fa il giorno è arrivato. La notizia della condanna del Signor Lucius Malfoy è arrivata in ospedale e non siamo riusciti a controllare la diffusione della notizia, giungendo fino alla signora Narcissa Malfoy, paziente dell'ospedale San Mungo da otto mesi, portando a conclusioni di cui avevamo discusso. Mi dispiace quindi informarla che abbiamo dichiarato il decesso della signora Malfoy alle ore 9:50 di questa mattina. Le poche cose presenti nella camera erano state già sistemate dalla Signora nella sua personale valigia, lasciando intendere che ci fosse premeditazione nell'atto. Ci premureremo personalmente nello spedirle ogni cosa.

Dottor William Strout. '

«Draco ma..» disse Hermione sorpresa alla fine della lettura, posando la pergamena sul tavolo. Si abbassò sulle sue ginocchia per arrivare alla sua altezza e gli afferrò le mani stringendole a se. «Non ne sapevo nulla, mi dispiace così tanto.» continuò in un sussurro portando una mano sulle guance del ragazzo per asciugargli le lacrime. Per la prima volta lo vedeva umano ed esternava le sue emozioni, ma in quello stato avrebbe preferito non vederlo mai. Si alzò veloce quando lui la guardò con gli occhi rossi e colmi di lacrime, per stringerlo tra le sue braccia cercando farsi carico di metà del dolore del ragazzo. Lo sentì singhiozzare sulla sua spalla e si ritrovò a dover spalancare gli occhi quando capì che anche lui poteva provare qualcosa.. Draco si allontanò e si strofinò gli occhi per eliminare ogni segno delle lacrime.

«Puoi leggere? È di mia madre..» chiese con voce bassa porgendole una lettera ancora chiusa nella sua busta. Hermione annuì sedendosi sulla gamba sinistra di Draco mentre lui teneva il viso poggiato sulla sua spalla, stringendo le mani attorno ai suoi fianchi. «..io non ce la faccio.» ammise guardando la ragazza rompere il sigillo con accuratezza per poi recuperare la pergamena. Diede una veloce occhiata alla lettera e sentì il ragazzo alle sue spalle prendere un profondo respiro, poi la invitò ad iniziare a leggere.

«Narcissa Malfoy.

Caro figlio mio,
Ti scrivo durante uno dei miei momenti di lucidità. Sai che giorno sarà domani e sai già cosa accadrà. Ho cercato in ogni modo di prendere possesso della mia mente ma è sempre pronta a farmi scherzi e riportarmi nei ricordi che non mi lasciano vivere e non lasciano dormire te. Ho sperato fino all'ultimo momento di poter tornare a casa con te, prendermi cura di te come avrei dovuto fare sin dall'inizio, ma non posso. Il peso delle scelte che ho fatto mi uccide ogni giorno, tu sei l'unica stella che brilla nell'oscurità ed io non posso spegnerti con il mio dolore. Va avanti, crea una famiglia degna del tuo nome (non parlo di sangue, lo sai), ti porterò nel mio cuore per sempre.

Ti voglio bene.
Tua madre, Narcissa.»

Hermione richiuse la lettera pronta a riposarla nella sua busta, ma notò sul retro un Post scriptum.

«p.s.: va nella terza camera degli ospiti, inizia a contare dalla destra. Sposta l'armadio, c'è una soffitta, mi troverai lì.» lesse confusa e Draco alzò lo sguardo su Hermione, recuperando poi la pergamena per leggere lui stesso. Hermione si alzò dal suo posto e gli porse la mano così da dirigerei insieme nella stanza indicata dalla madre. Salite le scale contò le camere ed entrò nella terza camera, trovando lenzuoli a coprire i mobili. Draco alzò lo sguardo sul soffitto e puntò la bacchetta contro per controllare meglio notando che ci fosse veramente una soffitta. Spostò l'armadio con un incantesimo e tirò via l'asse per trovare, per la prima volta in diciannove anni di vita una soffitta in casa sua. Una scala venne fuori e salì veloce trovando quadri della sua famiglia, da suo padre, a sua zia, e sua madre. Narcissa gli fece segno di tenere il silenzio e gli chiese di portarla via da quel posto, Draco non se lo fece ripetere due volte che passò il quadro ad Hermione che intanto attendeva nella camera curiosa.

«Ora richiudi, prima che quei due maledetti si sveglino e possano uscire.» disse Narcissa, Draco ubbidì velocemente e rimise tutto in ordine, anche l'armadio.

«Perché non sei uscita?»

«La soffitta ha un incantesimo così che non permettesse di uscire da lì. L'ho fatto io poco prima della guerra, anche da morta non voglio sopportare quei due. Ora fa un piccolo rumore, così si svegliano.» disse sorridendo e Draco rise, seguendo anche quell'ordine. Riprese poi il quadro dalle mani della ragazza e chiese alla madre dove preferiva essere posta. «Il salone, è sempre stata una bella stanza. Comunque noto che hai messo finalmente dei fiori in questa maledetta casa.» commentò poi guardando i fiori posti da Hermione in ogni vaso presente. Draco sistemò il quadro di Narcissa sulla parete libera del salone, così che potesse vedere la finestra e guardare il giardino e le fiamme del camino difronte a lei.

«Ma adesso sei come eri al San Mungo?»

«No, fortunatamente sono lucida e in piene facoltà. È stato terribile essere rinchiusa lì dentro, mi sentivo nel corpo di una pazza.» rispose seduta sulla sua poltrona mentre sorseggiava qualcosa da una tazza ricamata. «Vedo dei capelli sbucare dal muro lì, con chi sei?»

«Vieni pure Granger.» la invitò Draco con un sorriso sulle labbra, sapendo che non sarebbe riuscito a nasconderla a lungo. «Madre lei è-»

«Ma certo che la riconosco, Draco! Lei è l'amica di Potter, giusto? Vedo il segno sul braccio.» disse alzandosi dalla sua poltrona come se volesse avvicinarsi alla ragazza. «Piacere di conoscerti in tempi differenti.»

«Il piacere è tutto mio, signora Malfoy.» disse Hermione con coraggio, anche se era timidamente nascosta in gran parte dalla figura di Draco, come se potesse proteggerla da un quadro?

«Preferisco Black, quel cognome non mi si addice più.» riprese Narcissa, ritornando sulla sua poltrona. «Ma andate pure, io devo ambientarmi, non voglio assolutamente rompere la vostra routine. Poi ne parleremo Draco.» disse ed i due ragazzi si allontanarono in silenzio ancora sorpresi da quello che era appena successo.

The truth about monsters; Dramione.Where stories live. Discover now