Conversazioni.

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«È bionda, alta, intelligente ma è davvero petulante. È così noiosa, ripete sempre dei suoi genitori purosangue che lavorano al ministero, sono degli Auror proprio come sarà il mio Ron! Lei e la sua stupida vita da ricca, i suoi capelli perfetti che se non li pettina per un'ora al mattino non è contenta e poi-»

«Stai per caso parlando di Malfoy, Ginny?» domandò Blaise ridendo prendendo un altro sorso della sua tisana. I quattro ragazzi erano seduti sul divano del salone davanti al camino, trascorrendo le ultime ore insieme. La mattina successiva Blaise avrebbe accompagnato Ginny alla tana, tornando poi a casa sua per trascorrere il Natale in famiglia.

«E come si sono conosciuti?» chiese Hermione, sporgendosi in avanti come se volesse zittire Blaise ed ascoltare meglio la sua migliore amica. Dopo il discorso avuto con Draco la mattina precedente, non era riuscita a togliersi di dosso la sensazione di essere colpevole e voleva sapere ogni dettaglio, voleva sapere cosa doveva migliorare di se stessa.

«A quel maledetto corso per gli Auror! Non li sopporto più, loro sono i migliori, loro sanno proteggersi. Ma la verità è che se non c'eri tu durante la guerra quei due erano morti!» rispose Ginny alzando gli occhi al cielo, poggiando la schiena contro il divano mentre Blaise le accarezza la schiena dolcemente. In quei giorni che erano rimasti al Manor, Hermione aveva potuto notare quanto quei due si volessero bene, genuinamente bene. Trascorrevano molti tempo insieme e non solo nella camera da letto, ma anche in tranquillità da soli a leggere un libro o parlare per ore, mentre lei passava il tempo da sola oppure a battibeccare con Draco, che la riprendeva per qualsiasi cosa. «Avevo pensato di iniziare anche io quel corso ma non ne ho più voglia adesso.»

«E lei non ha detto altro? Ron gli ha raccontato della guerra, vero?» riprese Hermione, sporgendosi ancora verso di lei mentre la curiosità - ma anche la gelosia - la logoravano dentro. Draco la guardava attentamente mentre i suoi gatti camminavano tranquilli per la sala, ricevendo anche qualche carezza quando si avvicinavano al loro padrone.

«Si, le ha raccontato quasi tutto. Per fortuna ero presente durante il racconto altrimenti le idee ed i meriti tuoi e di Harry sarebbero diventati tutti suoi.» rispose scuotendo la testa, arresa. Hermione la guardò sconvolta, pensando poi alla prossima domanda.

«Sembra quasi ti interessi, Granger.» commentò Malfoy seduto comodamente lontano da loro, da solo su una poltrona. Hermione scosse la testa e tornò al suo posto iniziando a bere la sua tisana abbastanza turbata. Draco la guardò ancora per pochi secondi poi portò lo sguardo sul suo amico che richiedeva la sua attenzione.

«E voi cosa avete fatto in questi giorni?» chiese curioso, guadagnandosi un occhiata dal biondo mentre ricevette il totale disinteresse da Hermione che era ancora presa dal racconto di Ginny.

«Hermione avrà letto ottanta libri, approssimativamente. Ha cercato di fare amicizia con Astro ed Artemisia ma i gatti l'hanno gentilmente ignorata e poi-»

«Ma Grattastinchi come sta?» chiese Hermione, ripresa dai suoi pensieri.

«Mia madre adora il tuo gatto, ma credo che tu gli manchi.. dorme nella stanza che utilizzavi tu quando dormivi alla tana. Credo che quando tornerai ad Hogwarts non ti lascerà più da sola.»

«I gatti sembrano detestarmi..» sussurrò annoiata, tornando a guardare il liquido nella sua tazza assente, persa nei suoi pensieri. Draco la guardò di nuovo con attenzione poi riprese il suo discorso.

«Poi ha cercato di fare amicizia con Ares ed Artemide, ma anche i cavalli non l'hanno presa in considerazione. Non sembra molto amica degli animali la nostra cara Hermione, anche se vanta la salvezza di quel maledetto ippogrifo che ha attentato alla mia incolumità..»

«Fierobecco!» corresse Hermione facendo coprire il viso di Malfoy da una solita smorfia di odio. «Poi mi hai insegnato l'occlumanzia, no?» cercò di ricordare, ma Draco alzò le spalle ed annuì non del tutto convinto lasciandola di nuovo sospirare sconfitta e delusa.

«Diciamo di si, non sempre si rende conto di quando una persona usa la legimanzia.» disse Draco, facendole alzare gli occhi al cielo per poi poggiarsi di nuovo contro il divano, sconfitta.

«E per Natale?» domandò Blaise notando che non c'era nessun addobbo nella casa.

«Ti ho portato il mio regalo, Hermione. Non farmi dimenticare!» interruppe Ginny, facendo subito sorridere Hermione che annuì.

«E per Natale cosa, Blaise?» riprese Draco, posando la tazza sul tavolino difronte a loro, dove subito apparve un elfo che recuperò la tazza per poi sparire via. «Ti aspettavi l'albero, le luci e i regali?»

«Almeno l'albero..» rispose ironico indicando la stanza. Anche se in quel momento era una stanza abbastanza calda grazie ai camini, illuminata e non più buia come gli inizi, rallegrata da alcuni fiori posti da Hermione nei vasi in precedenza vuoti, comunque era una casa con pareti scure che portavano con loro la storia di ciò che era successo. «..qualche luce..»

«Farò fare l'albero agli elfi sta notte, ti aggrada l'idea?» chiede Draco annoiato, facendo comparire al suo fianco entrambi gli elfi che ripresero a salutarlo cercando di baciare l'anello con lo stemma della famiglia che Draco portava sempre al dito. «Cacciate gli addobbi natalizi.» disse semplicemente.

«Si Padrone, assolutamente Padrone.» rispose l'elfo donna, sparendo subito dopo.

«Non hai imparato niente dal C.R.E.P.A.?» domandò Ginny alla vista di quella scena che considerò triste, due poveri elfi che non avevano la libertà..

«Quella stronzata delle spille portata dalla Granger durante il terzo anno?» chiese Malfoy, ricordando come la Granger aveva riempito la scuola di quelle maledette spille e delle sue teorie sugli elfi, non capendo che in realtà loro volevano solo servire il padrone e non farlo la consideravano una punizione.

«Il Comitato per la Riabilitazine degli Elfi Poveri e Abbruttiti non è una stronzata!» si difese Hermione a voce alta, facendo sbuffare Malfoy che annuì per farla felice e farla tacere. «Sarai tu uno stronzo!»

«Nessun elfo vuole essere liberato, Granger! Solo perché Dobby si è ribellato non significa che tutti lo vogliono fare, va bene? Ti sfido a dirlo ai miei due elfi di essere liberi, si ucciderebbero dopo due minuti.»

«Perché non si da loro la possibilità di scegliere! Tu li tratti malissimo quei due elfi-»

«Ma se non sai nemmeno come si chiamano?! E poi devo ricordarti che il primo istante che hai messo piede in questa casa volevano trascinarti nelle segrete della casa e probabilmente lasciarti anche morire di fame?»

«Sei proprio uno stronzo!» terminò Hermione stanca, poggiandosi di nuovo contro il divano. Blaise e Ginny intanto li guardavano curiosi, ridendo dei loro battibecchi. «E voi cosa ridete?»

«Sembrate una coppia sposata!» commentarono insieme i due, scoppiando poi a ridere liberamente. «È così tutti i giorni?»

«Di simile con una coppia sposata abbiamo solo l'esaurimento che si raggiunge dopo aver trascorso cinquant'anni con una bisbetica come lei!»

«Io bisbetica? E tu cosa saresti? Sei un maledetto furetto platinato, brutto, lurido, schifoso-»

«Scarafaggio, si. Mi ricordo queste parole Granger, vuoi picchiarmi adesso?» propose beffardo, facendo incrociare al petto le braccia alla mora che lo guardava come se potesse incenerirlo. Era lo sguardo da 'dopo ti crucio' e Draco sapeva che avrebbe pagato tutto dopo, quando sarebbero andati nella loro camera da letto.

The truth about monsters; Dramione.Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon