Spogliatoi.

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«Granger, sono gli spogliatoi questi

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«Granger, sono gli spogliatoi questi.» disse subito Malfoy, sentendo il suo profumo in distanza. Quel profumo di fragole che tanto gli mancava. «Non dovresti essere qui.»

«Avevo bisogno di vederti.» ammise Hermione scoprendosi dal mantello dell'Invisibilità, posandolo vicino ai vestiti di Malfoy. Intanto lui si strinse l'asciugamano alla vita e continuò a non prestarle attenzione, così lei si ritrovò costretta ad avvicinarsi. «Malfoy..»

«Dimmi, Granger.»

«Mi dispiace per non essere potuta-»

«Ti fermo subito, Granger. Tu non sei voluta venire, non trovare scuse inutili per perdere il mio tempo, che già non ho voglia.» interruppe lui, voltandosi verso di lei. Le si avvicinò veloce ed Hermione non attese oltre per afferrargli il viso e baciarlo, così da rimandare per ancora qualche minuto la conversazione. Lo sentì sospirare contro le sue labbra un istante prima che iniziasse a ricambiare. La passione la travolse in meno di un secondo e sentì le gambe quasi cedere, tanto da doversi aggrappare alle sue spalle per tenerlo vicino. Draco la circondò con le sue braccia per tenerla vicino e reggerla e solo quando sentì la sua schiena toccare la superficie fredda delle mattonelle della doccia, Hermione si rese conto di essersi mossa all'indietro. Il braccio dietro la sua schiena scese verso i fianchi, passandolo sotto il fondoschiena per prenderla agilmente in braccio. Non le diede tregua mostrando tutta l'urgenza ed il bisogno che aveva di sentirla vicina, di baciarla come ormai non faceva da una settimana.
Inclinò il capo di lato e si spinse ancora più a fondo sulla sua bocca, facendola gemere. «Mi sei mancata, maledetta strega.» sussurrò con tono annoiato, poggiando le labbra sul suo collo scoperto. Sorrise soddisfatta mentre poggiava il capo contro il muro per invitarlo a continuare. In quel momento, aveva appena vinto la sua battaglia, ma non la guerra. Avrebbe tanto voluto chiedergli di ripetere quelle parole, anche se le sentiva ancora nella sua mente.

«Mi sei mancato anche tu. Terribilmente.» ammise Hermione godendosi quel breve contatto, che terminò fin troppo presto. Draco le riportò i piedi per terra e si allontanò frustrato. «Malfoy ma..»

«Ci vediamo sta sera. Adesso devo prepararmi. La squadra si chiederà dove diamine sono finito.» disse freddo riprendendo i suoi vestiti dalla panchina. Lasciò cadere l'asciugamano per terra scoprendosi, prima di poter infilare i boxer e i pantaloni neri.

«Io non so se sta sera.. sai..Harry.» cercò di dire Hermione, con tono calmo ma servì a ben poco. Draco si voltò di nuovo verso di lei, i suoi occhi grigi la fulminarono mentre si avvicinava minaccioso. «Lunedì andrà via, te lo prometto.» cercò di giustificarsi, ma lui scosse il capo.

«È la stessa cosa che hai detto lunedì scorso.» disse e sembrò gelare la stanza, era un pezzo di ghiaccio pronto a spaccarsi per poterla ferire, stava solo scegliendo le parole giuste.

«È solo che lui e Ginny continuano a litigare, credimi. È come essere una maestra dell'asilo con loro, devo stare attenta che non si uccidano.» cercò di spiegare portando una mano sulla sua guancia, che fu prontamente allontanata. Draco continuò a camminare verso di lei, facendola indietreggiare fino a farla scontrare di nuovo contro la parete della doccia. «Non credere che ciò piaccia anche a me, Draco. Dannazione, mi manchi e lo sai.»

«Non ti divido con Potter.» disse afferrandole entrambe i polsi, dato che le mani della ragazza si erano poggiate di nuovo sul suo petto per corromperlo. «Non ti divido con nessuno. Ho sopportato una settimana e devi ringraziare il cielo ed il tuo Dio che io non abbia dato fuoco al tuo stupido dormitorio, ma non accetto proroghe. Sta sera verrai nel mio dormitorio, nella mia camera e dormirai con me, Granger.» disse chiaro, spingendola via.

«Cercherò di convincere..» disse annuendo, sapendo che non sarebbe riuscito a convincerlo diversamente. Draco ritornò sui suoi passi e la bloccò di nuovo, dato che sembrava non aver espresso bene il concetto.

«Non cercherai, tu verrai a dormire da me. Non tirare la corda.» conclude lasciandole entrambe i polsi per tornare a vestirsi. Si abbottonò tranquillo la camicia mentre intanto lei continuava a pensare cosa potesse fare per convincerlo a rimandare. «So cosa stai pensando, o verrai da me questa sera o dimenticati della nostra relazione.» riprese dopo pochi minuti, facendo scattare lo sguardo di Hermione verso di lui.

«Non puoi arrivare a tanto, non ci posso credere.» disse furiosa, allontanandosi dal muro per poterlo fronteggiare di nuovo. «Non puoi dirmi questo, Draco!» urlò puntandogli il dito contro.

«Posso e l'ho detto! Sono stanco di aspettarti la sera e poi rendermi conto che non sarai con me perché sei a fare la balia a Potter! Mi hai lasciato una settimana in bianco, Granger. Pensavi di passarla liscia, pensavi che io ero il tuo cagnolino da richiamare quando ne avevi voglia?»

«Valgo così poco per te? Una scopata?» domandò offesa, allontanandosi da lui. In quel momento, tutte le sue precedenti certezze, crollavano.

«Davvero pensi sia solo per quello? Perché ogni volta fai cento passi indietro? Ma non vedi come sto per te? Guarda Granger, lascia stare. Fa finta che non sia successo assolutamente nulla durante questi mesi, sei così stupida che non capisci e io non ho tempo da perdere dietro le persone stupide.» rispose stanco, voltandole le spalle pronto per andare via. Hermione però corse di nuovo verso di lui e lo bloccò con gli occhi spalancati e dei pensieri confusi nella mente. Era tutto in blackout, non pensava di poter nemmeno dire una frase di senso compiuto.

«Mi stai lasciando?» chiese sconvolta, stringendo la stoffa della manica della giacca come appiglio per la possibile risposta. Un secondo prima si baciavano e un secondo dopo erano sul punto di chiudere tutto. «Draco..» sussurrò ricercando i suoi occhi, la sua attenzione. Solo in quel momento si rese conto di avere gli occhi umidi. Malfoy riportò l'attenzione su di lei e sospirò, accarezzandole la guancia per rassicurarla. Non sarebbe mai riuscito a lasciarla. Si abbassò lento sul suo viso e tornò a baciarla, prima dolcemente poi con urgenza. Anche se era arrabbiato con lei e con se stesso, si rese conto che non avevano più tempo per girare intorno alla questione, la spinse di nuovo contro il muro afferrandole le gambe per sollevarla da terra. Anche Hermione non perse tempo ed iniziò a spogliarlo, lasciando saltare tutti i bottoni della camicia per sfilargliela e lanciarla via. Draco si spostò dalle sue labbra al petto, al collo, per toccare e assaggiare la pelle che tanto gli era mancata al suo fianco. Anche lui le sbottonò la camicia veloce ma non ebbe nemmeno il tempo di toglierla che si ritrovò con i pantaloni sbottonati. Non attese altro, portando le mani verso la gonna di Hermione per alzarla e raggrupparla sui fianchi, avendo poi il campo libero per tirare via le calze e gli slip.
Non si prestò nemmeno a chiedere se lei avesse la pozione, se ci fosse ancora qualcuno che poteva scoprirli, chiuse la porta della doccia alle sue spalle e non si curò più di nulla, affondò in lei urgente lasciando che le unghie della ragazza gli graffiassero la schiena. Hermione strinse le braccia intorno al suo collo aggrappandosi completamente a lui e anche se sentiva la sua schiena scontrarsi contro le piastrelle gelide, in quel momento non avrebbe voluto essere altrove. Ad ogni spinta il ritmo diventò sempre più veloce, portando le loro labbra a scontrarsi per coprire i gemiti. Non era solo sesso, era la necessità di stare vicini, di essere una sola persona, con le labbra che si scontravano, i sussurri di sottofondo e gli occhi che dicevano tutto ciò che dovevano dirsi. Le labbra erano piene di sangue dovuto ai morsi che si scambiavano per dispetto, ma non importava. Si strinsero fino a farsi male, fino a causare graffi e lividi eppure stavano bene. Il mondo era in pausa, esistevano solo loro due che si amavano senza preoccupazioni. Il resto dei loro problemi era chiuso fuori la squallida porta dello spogliatoio di Quidditch.

«Hermione..» il sussurro di Draco era stato così basso che pensò di averlo sognato, raramente utilizzava il suo nome, forse riusciva a contare tutte le volte sul palmo di una sola mano. Draco portò entrambe le mani dietro la schiena della ragazza cercando di attutire lo scontro contro le piastrelle della doccia mentre aumentava le spinte, aiutato da Hermione che assecondava le sue mosse e si stringeva a lui con una morsa impossibile da scogliere. «Hermione..» sussurrò ancora una volta. Lo sentì chiaramente questa volta, aveva le labbra poggiate contro il suo orecchio ed impresse quella melodia nella sua mente. «..ho bisogno di te

The truth about monsters; Dramione.Where stories live. Discover now