Favole.

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Si era ritrovati ad abbracciarsi per ore dopo aver fatto l'amore, come sempre. Le lenzuola erano arrotolate tra le loro gambe che ancora non tracciavano confini, non c'era alcuna differenza tra il corpo di Hermione ed il corpo di Draco. Si erano ritrovati a cambiare spesso posizione per comodità, per mangiare ciò che gli elfi avevano preparato e portato in camera. Si erano poggiati l'uno sul petto dell'altro, prima Draco, poi Hermione e poi di nuovo lui. Si erano accarezzati, stretti, baciati.. sembrava come se sapessero di trascorrere l'ultima sera insieme. Effettivamente era così, da lì a poco sarebbero tornati ad Hogwarts e nessuno dei due sapeva quando si sarebbero rivisti. Era una danza infinita, una danza che conoscevano bene.

«Quindi c'è una spiegazione... come hai detto?» chiese di nuovo Draco, con la voce roca di chi si era appena svegliato. Hermione sorrise mentre la sua attenzione veniva catturata dal suo braccio destro che come sempre si intrufolava sotto il suo cuscino e poi si lamentava di non sentirlo più.

«Psicologica, Malfoy.» riprese Hermione continuando ad accarezzare i suoi capelli biondi con movimenti ormai conosciuti e ripetitivi, ma per entrambi rilassanti. Malfoy la guardava curioso con il viso poggiato sul cuscino e una mano pigramente poggiata su di lei che era ancora stretta al suo corpo.

«E sarebbe?»

«Potrebbe essere perché ti fidi di me e quindi riesci a non abbandonarti ai tuoi ricordi, potrebbe essere perché il calore di un altro corpo di rilassa. Sono varie le idee, non sono uno psicologo.» rispose Hermione sorridendo portando la mano sulla sua guancia. Non riusciva nemmeno a ricordarsi da quanto tempo si guardavano così persi nei loro discorsi senza senso. Riportò lo sguardo ai suoi occhi azzurri, poi osservò di nuovo i suoi lineamenti infine lo sguardo arrivò alle labbra ancora rosse e leggermente screpolate dai morsi.

«In pratica è una scienza inutile questa psicocosa!» sbottò in fine alzando gli occhi al cielo, continuando a non trovare una scusa plausibile da dire per spiegare come mai dormiva solo con lei al suo fianco. Si mosse pigramente per cambiare posizione, sentendo il braccio destro addormentarsi sotto il peso del cuscino della ragazza.

«Sei noioso.» sentenziò Hermione puntandogli il dito contro il petto, poi riportò la mano sulla sua guancia per godersi quegli attimi di tranquillità, scanditi solo dal rumore del camino mentre fuori la finestra si scatenava la neve.

«Mai come il mondo babbano, grazie a Salazar non sono uno di voi. Già quando mi hai raccontato la storia di quel.. come si chiama? La bella e il centauro?» riprese stanco, non riuscendo a tenere a freno la sua lingua. Se solo avesse avuto più autocontrollo avrebbe scelto di tacere e di imprimere quel momento nella sua mente, per ricordarlo in futuro.

«La bella e la bestia! E non te lo permetto questo commento, è la storia migliore che possa esistere sulla faccia della terra, magica e babbana!» sbottò, alzandosi sul gomito per guardarlo meglio.

«Che storia ridicola, un uomo che cambia per amore. Siete così monotoni: la principessa che viene salvata dal castello, il principe che salva la donzella il pericolo...» elencò finchè Hermione non lo interruppe.

«Ci sono dei significati dietro le storie, Malfoy! E poi secondo me una storia in particolare ti sarebbe piaciuta, un pochino lo rappresenti anche.»

«Quale? E non raccontarmi di nuovo quella storia noiosa di.. Alan?» chiese ancora cercando di ricordare il nome della storia raccontatagli da Hermione qualche pomeriggio prima, quando si erano rinchiusi in biblioteca ed Hermione aveva iniziato a commentare le favole di Beda il Bardo, confrontandole poi con alcune storie babbane. Si era maledetto parecchie volte quel pomeriggio per essere entrato in biblioteca, era finito ad ascoltarla per almeno due ore su dei commenti di cui non gli interessava assolutamente nulla.

The truth about monsters; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora