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Fuori scuola non c'è nessuno quando alle sei del pomeriggio esco con Kyle al mio fianco. Il mio amico è rimasto molto soddisfatto di come è stato organizzato il corso di cucina e non ha fatto altro che ripetermi che ha capito subito che questo avrebbe fatto per lui fin dal principio. Dal canto mio, invece, nonostante gli alunni che hanno tenuto la lezione mi siano sembrati più che preparati e molto bravi e disponibili, ho capito che la cucina non fa proprio per me. Tuttavia, continuerò a frequentarlo, per la gioia di mia madre e di Kyle.

«Ah, quasi mi dimenticavo di dirti che oggi in molti hanno chiesto di te» incalza, sulla via di casa, il mio amico. Fissa il cielo che è macchiato di un bagliore crepuscolare e oggi mi sembra molto più simile al fratello gemello, Alex. È da un po' che non lo vedo in giro e mi domando che fine abbia fatto.

«Immagino» mi limito a ribattere. Penso a Jordan e poi anche a BB. Kyle non si è risparmiato di dare informazioni sul mio conto proprio a nessuno...

«No che non puoi immaginare!» esclama di rimando, senza sapere che invece sì, che posso. Posso eccome. Lui non ha idea di quanta fantasia io sia dotata.

«Jordan si è accorto subito della tua assenza e pensa che non è nemmeno entrato a scuola quando gli ho riferito quello che mi hai detto sulla faccenda delicata che avevi da sbrigare» prosegue, sistemandosi la montatura degli occhiali sul naso e guardandomi con quei suoi occhi enormi.

«Poi, in classe, quando il professor Bravi ha chiesto di te e io ho inventato che non stavi tanto bene, Rebecca Bertini e la sua amica sono rimaste talmente tanto colpite, che hanno voluto a tutti i costi conoscere il tuo indirizzo di casa per poter venire a visitarti.»

Ride di ciò che mi ha appena raccontato ed io per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva.

«Non gliel'avrai dato, vero?» chiedo, terrorizzata all'idea che quelle due si presentino alla mia porta.

Lui scuote la testa, ridacchiando. «Non ti illudere: quelle due sono piene di risorse. Se si mettono in testa una cosa, nulla impedirà loro di raggiungere l'obbiettivo prefissato.»

Una gocciolina di sudore freddo mi percorre la schiena, provocandomi un brivido.

«Ma perché hai detto che stavo male? Io non ti ho detto questo» lo rimprovero.

«Scusa, ma quando Bravi mi ha chiesto perché fossi assente, tutta la classe si è girata a guardarmi e non me la sono sentita di dare una spiegazione così banale. Chissà che si aspettavano che dicessi loro!»

Scuoto la testa, come a sottolineare la stupidaggine di ciò che ha appena detto.

«Dai, Mara! Perdonami. Ho fatto un gran casino e ti ho messo alle calcagna la Bertini ed Emily. È tutta colpa mia, lo so.»

Mi avvolge con un braccio e mi attira a sé affettuosamente.

«Ti perdono. Ma solo perché sono troppo buona!» esclamo io.

«Troppo, concordo.»

Arrivo a casa qualche minuto dopo che io e Kyle ci siamo separati. La macchina di Fred è parcheggiata davanti al cancello, lungo la via, ma di lui non vi è traccia. Percorro il viale e, proprio mentre sono davanti alla porta, il mio cellulare prende a squillare. Leggo il solito numero sconosciuto, quello degli scherzi telefonici, ma questa volta lo ignoro, promettendomi di bloccarlo il prima possibile.

In casa, una quiete fuori dal comune mi mette in allerta. In genere la nonna è piuttosto silenziosa: mai una telefonata e non ho neanche mai visto una sua amica aggirarsi per casa. Ella non ama particolarmente la nuova tecnologia e forse è per questo che raramente la vedo con il cellulare in mano. Per il resto, trascorre il suo tempo a riposarsi, si reca in città per le sue commissioni o per incontrare le sue amiche dal vivo oppure sfoglia delle riviste di gossip in totale silenzio e tranquillità. Mia madre, invece, da quando ci siamo trasferite qui, la vedo sempre meno. La mattina quando io mi alzo per fare colazione prima di andare a scuola, lei dorme, perciò non ci incontriamo. La sera torna tardi da lavoro e anche se ceniamo insieme, di solito si ritira in camera sua prima ancora di aver finito, perché crolla dal sonno per la stanchezza. Dunque, sono abituata a vedere la casa vuota e a convivere con un dolce silenzio.

La prima volta ti travolgeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora